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L’ESOTERISMO HA SALVATO LEGNANO DALLE BOMBE DEGLI ALLEATI?

Alberto Landoni, al maniero di S.Magno, ha presentato il suo libro con riferimenti esoterici nascosti all'interno della cappella dei sacerdoti al Cimitero monumentale...

Serata dedicata alla simbologia esoterica a Legnano. In un affollato salone del maniero S.Magno, con relatore il dott. Alberto Landoni, è stato presentato il suo ultimo lavoro: lo studio della configurazione architettonica della Cappella  dei sacerdoti posta all’interno del Cimitero Monumentale di Legnano. Scopo del libro, portare allo scoperto i possibili riferimenti esoterici nascosti all’interno dei dati progettuali del monumento stesso, fino a determinare l’esistenza di un rapporto matematico tra l’altezza del monumento ed 1/360° del parallelo passante per la città di Legnano.

Alberto Landoni, legnanese doc, si è laureato in Fisica  metà anni 70 all’Università Statale di Milano. Svolge la sua attività principalmente nel settore dei controlli non istruttivi. Presidente di una sottocommissione UNI, ha pubblicato oltre trenta articoli di argomento tecnico-scientifico.

Al termine della serata ci ha riservato questa intervista in esclusiva.

Quali sono stati i motivi che l’hanno portata a fare questi studi sulla cappella del clero ma anche su altri monumenti di Legnano e, soprattutto, sulla loro posizione topografica e/o geografica?

Tutto nasce dal famoso libro di Dan Brown, “Il Codice da Vinci”, di cui sono rimasto affascinato non tanto per la Storia del Priorato di Sion e del Sacro Graal, allora non sapevo nemmeno cosa volesse dire la parola esoterismo, ma soprattutto per il richiamo continuo del numero aureo, che di fatto costituisce il filo conduttore di tutto il romanzo. 

Quindi partendo dal numero aureo è poi arrivato, ad esempio, all’analisi della configurazione architettonica della cappella del clero?

In quel momento stavo ancora lavorando, e non avevo materialmente il tempo per dedicarmi a nuovi interessi. Comunque, già allora, guardandomi in giro, constatavo che “la proporzione aurea” era effettivamente presente in tantissimi lavori architettonici di una certa complessità, ed anche in opere molto semplici come, ad  esempio, i monumenti cimiteriali.

Tutto è quindi partito dal numero aureo?

In una prima fase sì. Poi studiando la cappella del clero mi sono posto una serie di domande: – Come era possibile, in piena guerra, a meno di un anno dalla disfatta dell’8 settembre, dedicare così tante risorse economiche ad un’opera sicuramente allora non vitale per la cittadinanza, per giunta, costruita probabilmente in una condizione border-line rispetto alle leggi allora in vigore, che vietavano, durante il periodo bellico, di iniziare la costruzione di nuovi edifici che non avessero un fine specificatamente bellico? 
-Come era possibile, in pieno regime fascista (l’inizio dei lavori è del 1941) decidere di allocare l’opera in oggetto in un punto tale del cimitero così da nascondere il monumento ai caduti della prima guerra mondiale, andando quindi in totale contrapposizione con le associazioni d’arma e dei caduti, e soprattutto, con la camera del fascio?
A queste due domande se ne è poi aggiunta una terza, che parte da un punto fermo proprio dell’immaginario collettivo dei legnanesi che hanno fatto la guerra, o che sono nati negli anni immediatamente successivi, come il sottoscritto. Perché Legnano, pur essendo un obiettivo strategico di primaria importanza, non è stata bombardata durante il secondo conflitto mondiale?
A riguardo, tengo a precisare che la storia del colonnello inglese che salva Legnano, così come presentata dalla stampa nel 1966, in occasione della sua morte avvenuta proprio a Legnano, non mi convince proprio per niente, troppo basata su un presunto comportamento buonistico – empatico degli inglesi (gli autori della macelleria di Dresda a guerra ormai finita, tanto per intenderci), nei confronti della nostra città. 

Sempre studiando i simboli presenti nella configurazione della cappella del clero, mi sto riferendo in particolare alla figura dell’Ephod, mi sono fatto una convinzione, vale a dire che il Cardinale Montini, il futuro Papa Paolo VI, probabilmente era anch’egli coinvolto nel processo di costruzione della cappella.

Bene, la carne al fuoco è tanta. Come arrivare ad una sintesi senza bruciare il tutto?

Il colpo di fortuna è stata la lettura del libro “L’Altra Europa”, scritto da Paolo Rumor, figlio di Giacomo e nipote quindi del famoso, almeno per quelli della mia generazione, Mariano, e con la collaborazione del politologo Giorgio Galli e dell’arch. Loris Bagnara. Questo libro è basato sugli appunti presi da Giacomo Rumor nei suoi lunghi decenni di attività a livello europeo per la costruzione della nuova Europa, dove si trova a collaborare con gente del calibro di De Gaulle, Shumann, Adenaeur e così via. In sintesi, dalla lettura di questo libro si evince che:
• Il processo di unificazione europeo è iniziato almeno a partire dai tempi di Clodoveo.
• La cultura esoterica fa da mastice a questa classe dirigente che, appunto, lungo i secoli si attiva per unificare i popoli europei.
• La chiesa è presente in prima persona in questo processo unificante.

Cappella del Clero, Esoterismo, Clodoveo, Unificazione Europea,  “che c’azzecca tutto ciò”?

Questo è appunto l’oggetto del mio prossimo lavoro: trovare un nesso logico tra tutto ciò.

Intervista a cura di Alessandra Faiella

Redazione
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Pubblicato il 25 Marzo 2013
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