Quantcast

BUSTO ARSIZIO SI FA PALCOSCENICO CON «SE QUESTO E’ UN UOMO»

Sul palco per non dimenticare e per ricordare i milioni di vittime, ebrei e prigionieri politici, che morirono nei campi di concentramento nazisti.

Sul palco per non dimenticare e per ricordare i milioni di vittime, ebrei e prigionieri politici, che morirono nei campi di concentramento nazisti.

Per il tredicesimo anno consecutivo, il teatro Sociale di Busto Arsizio commemora la Giornata della memoria, lunedì 28 gennaio.

Un momento di riflessione istituito -come recita la legge 211 del 20 luglio 2000- «per ricordare le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, i cittadini italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che -anche in campi e schieramenti diversi- si sono opposti al progetto di sterminio, ed anche a costo della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».

Nel solco di una tradizione che ha portato a indagare opere-simbolo della cosiddetta «letteratura concentrazionaria e memorialistica» (come il «Diario» di Anna Frank e «La notte» di Elie Wiesel) e storie emblematiche delle persecuzioni e del genocidio nazista (quali quelle di Simon Wiesenthal, del bustese Angioletto Castiglioni e dei venti bambini di Bullenhuser Damm), la regista Delia Cajelli, direttrice artistica della sala di piazza Plebiscito, volge, quest'anno, la propria attenzione a un testo che, dal 30 aprile 1997, ha più volte rappresentato in sale teatrali e scuole del nord Italia: il romanzo «Se questo è un uomo» di Primo Levi, scritto tra il dicembre del 1945 e il gennaio del 1947, per essere pubblicato nel 1947 per i tipi dell'editore De Silva e ristampato nel 1958 da Einaudi.

Lo spettacolo, proposto in una nuova versione, si configura come un documento-reportage dal lager, nel quale attraverso parole, rumori come il suono della sirena, canti ebraici quali «Gam Gam» e «Evenu Shalom Alejem», e musiche del tempo e non, da «Auschwitz (Canzone del bambino nel vento)» di Francesco Guccini all'aria «Lili Marlene» di Hans Leip (resa famosa dall'interpretazione di Marlene Dietrich), si viene condotti alla scoperta dei ritmi di vita e delle storie di chi è stato prigioniero ad Auschwitz, di chi è sopravvissuto e ha potuto raccontare l'orrore del folle «piano hitleriano di epurazione della razza ebraica», ma anche dei tanti che non hanno fatto più ritorno alle proprie case.

Passi scelti del romanzo con il racconto della cattura di Primo Levi, della sua immatricolazione nel campo, dell'esame di chimica per il Kommando 98 o, ancora, con il ricordo del canto dantesco di Ulisse narrato a un giovane compagno di prigionia verranno messi in parallelo con le testimonianze di Angelo Castiglioni, Liliana Segre e Simon Wiesenthal, con poesie come «Scarpette rosse» di Joyce Lussu e «Ai miei compagni che non tornarono» di Giovannino Guareschi, ma anche con le storie dei venti bambini di Bullenhuser Damm e del rastrellamento del ghetto ebraico di Roma (così come raccontato da Giacomo De Benedetti nel saggio «16 ottobre 1943», edito dalla Sellerio editore di Palermo nel 1993). L'appuntamento, patrocinato dalla Fondazione comunitaria del Varesotto onlus e inserito nella stagione cittadina «BA Teatro», vedrà in scena gli attori del teatro Sociale (Ambra Greta Cajelli, Gerry Franceschini, Silvano Melia, Mario Piciollo e Anita Romano), con gli allievi del progetto «Officina della creatività» di «Educarte», iscritti ai corsi «Attori in erba», «Accademia del musical» e «Chi è di scena? Il pubblico». I movimenti scenici e le coreografie sono a cura di Elisa Vai.

La consulenza canora per i canti dal vivo è stata affidata ad Anita Romano. Luci e fonica vedranno all'opera Maurizio «Billo» Aspes.

La rappresentazione sarà preceduta, alle ore 20.30, da una rievocazione storica in costume, realizzata con la preziosa collaborazione dell'Amministrazione comunale e del Club veicoli militari storici di Oltrona di San Mamette, nel Comasco, che coinvolgerà, oltre a piazza Plebiscito, tre luoghi simbolo nella storia cittadina della seconda guerra mondiale: villa Calcaterra (sede del commando nazista), piazza Trento e Trieste (dove si trovava la Brigata nera, all'interno della quale vennero rinchiusi e torturati numerosi partigiani), il parco comunale Comerio (nel quale era ubicata la ditta «Ercole Comerio», che vide alcuni suoi lavoratori deportati a Mauthausen). In questi siti, gli attori del teatro Sociale e gli allievi dell'«Officina della creatività», con figuranti vestiti da camicie nere e soldati tedeschi, daranno vita a una performance, che farà rivivere al pubblico il terrore, il dolore e la disperazione dei rastrellamenti nazisti, per poi giungere in teatro su quattro veicoli d'epoca (due camion, una jeep e una moto tedesca).

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi con attenzione.
Pubblicato il 25 Gennaio 2013
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore