DON LUCA, AL CENTRO DI ARESE, SALESIANO PER SEMPRE
![]() |
![]() |
Don Luca con un allievo del settore alimentare-ristorazione e con due allieve del Centro
Luca Indraccolo, “don Luca” del Centro Salesiano di Arese, domenica 11 settembre a Milano farà la Professione Perpetua, cioè pubblicamente emetterà i voti di obbedienza, povertà e castità per sempre come salesiano di don Bosco, assieme ad altri tre giovani confratelli tutti provenienti dalla provincia di Milano e di età comprese tra i 25 e i 29 anni. Nato il 16 ottobre 1985 a Vimercate, cresciuto a Cologno Monzese, don Luca è exallievo dei salesiani di Milano e dopo la maturità è entrato in noviziato a Pinerolo (TO) facendo la Prima Professione il giorno 8 settembre 2005, diventando così salesiano di don Bosco. Dopo due anni di studi a Nave, in provincia di Brescia, i Superiori l’hanno mandato ad Arese per svolgere il tirocinio pratico, un periodo di prova che è una tappa fondamentale del cammino formativo previsto per i salesiani. Al Centro di Arese don Luca ha svolto diversi incarichi tra cui quello di educatore e di insegnante, ricoprendo anche il ruolo di Catechista del Centro di Formazione Professionale assieme a don Ettore Guerra, attuale Direttore della casa salesiana di Treviglio. I quattro anni ad Arese, spesi in un servizio entusiasta ed appassionato ai ragazzi del Centro, l’hanno portato a confermare la strada scelta e a diventare l’11 settembre 2011 salesiano per tutta la vita e così continuare il percorso formativo che per tre anni lo vedrà impegnato a Torino per gli studi di teologia. «Il Centro Salesiano di Arese – dice a chi gli chiede dove ha maturato il si definitivo – è stato, e penso ai volti di tutti i ragazzi incontrati, ma anche a quelli delle persone con cui ho lavorato, gente davvero in gamba, veri “piccoli don Bosco di oggi”, il luogo e il tempo della mia scelta per sempre: il segno più grande che Dio mi ha chiamato ad essere salesiano e mi chiama a diventare prete, per essere come don Bosco, portatore dell’amore di Dio ai giovani, specialmente ai più poveri e abbandonati». E a chi vuole sapere chi sono i salesiani, risponde: «Essere salesiani oggi significa dare fiducia a tutti i ragazzi che si incontrano. Ho sempre stimato dal primo all’ultimo di tutti i ragazzi di Arese: stimare vuol dire non solo voler bene, ma far capire che davvero vuoi bene, che ci tieni. E questa cosa avviene perché il salesiano è un uomo di Dio, da cui ogni giorno, dal mattino appena svegliato spesso fino a tarda notte prima di dormire, si sente stimato e quindi amato, anche quando si sbaglia. Così anche i ragazzi, quelli buoni, ma anche quelli depressi o quelli più tosti o come indelicatamente li definisce qualcuno “difficili, disagiati, delinquenti, etc.”, quando si sentono amati e lo capiscono per davvero, diventano i migliori e ad Arese in quattro anni ne ho visti tanti cambiare in meglio, diventare grandi, crescere bene come lavoratori seri e qualcuno iniziare a pensare a Dio diversamente, a come colui che da sempre ti vuole bene, ancora prima che nascessi. D’altra parte Deus caritas est: prima di tutto Dio è amore, non dobbiamo mai dimenticarlo». Don Luca durante un momento di festa al Centro e con la squadra di calcio premiati a San Siro |
![]() |
![]() |
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.