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Castellanza punta su Villa Pomini: “Serve un milione per proteggerla”

L'amministrazione ha partecipato ad un bando regionale e mira ad un contributo importante per trasformare la storica villa, acquisita anni fa dalla famiglia di industriali, in un polo espositivo dell'arte del '900

Villa Pomini a Castellanza

Villa Pomini, una delle residenze più belle di Castellanza e oggi di proprietà comunale, ha bisogno di interventi di manutenzione importanti. Il progetto definitivo è stato approvato dalla giunta nei giorni scorsi, porta la firma dell’architetto Elena Brusa Pasquè e mira a potenziare questo luogo come polo culturale cittadino.

La storica villa della famiglia Pomini

Eretta nel 1919 in stile eclettico da Ottorino Pomini, immersa in un’area di circa 5.300 mq che comprende un parco con piantumazioni di varie specie, si dispone su quattro livelli fuori terra e un seminterrato per una superficie complessiva di circa 1.300 mq. Nel 1982 venne venduta al Comune di Castellanza da Luciano Pomini.

Centro espositivo e polo culturale cittadino

Un milione di euro circa il valore dei lavori da effettuare che l’amministrazione guidata da Mirella Cerini pensa di poter ottenere attraverso un bando regionale al quale è stato candidato il progetto: «Abbiamo cercato di confezionarlo nel miglior modo possibile ma sappiamo anche che molti comuni hanno aderito – spiega l’assessore alla Cultura Davide Tarlazzi -. Il progetto risponde a due esigenze: da un lato la tutela dell’immobile che il Comune di Castellanza ha acquistato negli anni ’80 dalla famiglia di industriali Pomini con l’obiettivo di farne un centro di riferimento della cultura cittadina, dall’altro la valorizzazione delle opere donate da Luciano Pomini, durante la sua attività di collezionista d’arte».

La manutenzione e il rilancio

A distanza di diversi decenni dagli ultimi interventi c’è bisogno di opere di manutenzione che coinvolgeranno il tetto e i serramenti oltre ad un adeguamento per la fruibilità da parte di disabili motori e sensoriali.

La donazione di quadri da valorizzare

L’intervento è poi inserito in un progetto di valorizzazione della dotazione culturale grazie alla serie di quadri donati da Luciano Pomini e che vanno a comporre la raccolta omonima: «Si tratta di un nucleo che il collezionista ha raccolto e va a documentare la stagione artistica di alcune realtà culturali non molto conosciute provenienti dai paesi dell’Est come la Romania, la Polonia o l’ex-Jugoslavia ma anche opere di artisti giapponesi, concentrate tutte nel periodo ’40-’60» – conclude Tarlazzi.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 17 Gennaio 2022
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