Avevano rapinato un giovane colpendolo con un martello a Milano, due arresti
L’inchiesta trae origine da quanto accaduto la sera del 5 luglio scorso in piazza Missori, nel cuore di Milano

Il 26 agosto 2025 i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini, un cittadino italiano di 27 anni e un cittadino bosniaco di 26. Il provvedimento, emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Milano su richiesta della locale Procura della Repubblica, è arrivato al termine di un’indagine che ha fatto emergere gravi e concordanti elementi a carico dei due indagati, ritenuti responsabili dei reati di rapina aggravata e tentato omicidio, oltre che di furto aggravato.
L’inchiesta trae origine da quanto accaduto la sera del 5 luglio scorso in piazza Missori, nel cuore di Milano. In quell’occasione i due uomini, agendo in concorso, avrebbero aggredito un 25enne italiano per impossessarsi del suo orologio, del valore di circa 4.000 euro. La vittima, colpita ripetutamente con calci, pugni e persino colpi di martello alla testa, ha riportato gravi ferite considerate potenzialmente mortali.
Le indagini
Il lavoro investigativo del Nucleo Investigativo di Milano si è sviluppato attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, intercettazioni e tabulati telefonici, oltre a servizi di osservazione, controllo e pedinamento. Un’attività che, in breve tempo, ha permesso di identificare i presunti autori della rapina e di ricostruirne l’intera condotta delittuosa.
Durante le indagini sono emersi ulteriori episodi attribuiti ai due indagati: due furti aggravati messi a segno con la tecnica dell’effrazione dei finestrini di auto per sottrarre bagagli dall’interno. I colpi sono avvenuti nell’area di servizio Assago Ovest il 21 luglio e in un centro commerciale di Milano il 29 luglio.
Le perquisizioni
Le perquisizioni domiciliari hanno portato al sequestro di una replica di pistola priva di tappo rosso, circa 13.000 euro in contanti e diversi cellulari e tablet di provenienza furtiva, sui quali sono in corso ulteriori accertamenti.
Il procedimento si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari. Si ricorda che, fino a un’eventuale sentenza definitiva di condanna, vige per gli indagati il principio di presunzione di non colpevolezza.
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