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Fratelli d’Italia propone una legge sull’immigrazione in Regione Lombardia

Il presidente della commissione Affari Istituzionale intende introdurre «un modello alternativo a quello dell’accoglienza diffusa e generalizzata»

Immigrati generiche

Promuovere canali di ingresso regolari, percorsi di formazione professionale a cura di enti accreditati e l’avviamento al lavoro. Sono i punti cardine del progetto di legge, illustrato oggi in Commissione Affari Istituzionali e inserito nel contesto delle politiche migratorie ispirate dall’Unione Europea e condivise dal Governo.

Il progetto di legge, di cui è primo firmatario e relatore il Presidente della Commissione Matteo Forte (FDI), intende introdurre «un modello alternativo a quello dell’accoglienza diffusa e generalizzata» in tema di immigrazione al fine di favorire la pacifica convivenza e il contrasto all’illegalità.

In particolare, la proposta, firmata da tutti i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, prevede l’istituzione della Consulta lombarda per l’immigrazione, composta da rappresentanti degli enti locali, del terzo settore e delle associazioni sindacali e dei migranti, con l’obiettivo di fare sintesi delle esigenze del tessuto economico e produttivo, per stilare un fabbisogno di manodopera su cui tracciare il decreto flussi; la firma di protocolli tra Regione, prefetture e questure a tutela delle vittime di sfruttamento; la definizione del diritto a non emigrare, introducendo misure volte a promuovere lo sviluppo e il lavoro nei Paesi di origine, come progetti di cooperazione e di rimpatrio assistito.

Un capitolo è infine dedicato alla prevenzione e al contrasto dell’estremismo islamico: «Il modello multiculturalista – ha detto il Presidente Forte – è fallito e serve un approccio di tipo repubblicano. La nostra proposta di legge si mette sulla scia di due atti del Governo, il Decreto Flussi e il Piano Mattei. È necessario che l’ingresso degli stranieri sia regolare e la loro presenza sul territorio controllata. Nel rispetto dei paletti della normativa nazionale, occorre dunque trovare lo spazio per governarne le ricadute a livello regionale e locale. Una vera inclusione passa attraverso il lavoro e la realizzazione della persona seguendo percorsi strutturati e realmente solidali che mettano d’accordo esigenze del Paese, offerte di lavoro e immigrazione».

All’illustrazione è seguito il dibattito in cui sono intervenuti Onorio Rosati (AVS), Gianmario Fragomeli e Carmela Rozza (PD), Michela Palestra (Patto Civico) e Ivan Rota (Forza Italia). Dopo le festività pasquali saranno programmate le audizioni con le associazioni e le istituzioni interessate.

Redazione
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Pubblicato il 27 Marzo 2024
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