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Paola Barbazza (Terzo Polo): “In Regione per la Lombardia che ci meritiamo”

Paola Barbazza è candidata alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio con il Terzo Polo nella lista di Azione - Italia Viva, nella circoscrizione di Milano

Paola Barbazza è candidata alle elezioni regionali di domenica 12 e lunedì 13 febbraio con il Terzo Polo nella lista di Azione – Italia Viva, nella circoscrizione di Milano e provincia. Classe 1982, Barbazza proviene dal mondo imprenditoriale e ha iniziato a fare politica dopo il primo lockdown, quando ha sentito la necessità di scendere in campo in prima persona. E per farlo la coordinatrice Azione dell’Alto Milanese, che riveste ruoli anche a livello provinciale, regionale e nazionale nel partito, ora ha scelto di correre per un seggio al Pirellone.

«Mi candido – sottolinea Barbazza – perché sento la responsabilità, una responsabilità autentica, di dare il mio contributo al miglioramento del nostro territorio». In quest’ottica la coordinatrice di Azione Legnano punta sull’attrattività, in primis per le imprese, su una nuova efficienza per i trasporti e sul far rinascere le aree dismesse a nuova vita.

Nella sanità la Regione gioca un ruolo chiave. Come intervenire per ridurre le liste di attesa? Per quanto riguarda la carenza di medici di base e di personale in generale, cosa può fare la Regione? Che ruolo potranno avere le Case di Comunità in tutte queste problematiche? 

«La risposta alle criticità della sanità è il rafforzamento della medicina territoriale in modo che possa dare risposte immediate arginando il fenomeno degli accessi impropri ai pronto soccorsi. Le Case di Comunità avranno un ruolo fondamentale come prima linea di risposta al territorio insieme al rafforzamento della medicina di gruppo. Sarà fondamentale investire nella tecnologia dando ai medici di base la possibilità di utilizzare un solo gestionale per i dati relativi ai pazienti e dotandoli di attrezzature per fornire le prime prestazioni già in ambulatorio e per la telemedicina, soprattutto considerando che il 75% della spesa sanitaria riguarda l’assistenza e la cura di malati cronici. La seconda leva su cui investire, poi, è il capitale umano: come Terzo Polo stiamo portando avanti una battaglia perché il Governo accetti il MES sanitario, una linea di finanziamento importante per colmare la carenza di personale sanitario. La Regione, inoltre, può cercare di rendere nuovamente attrattivo il ruolo del medico di base anche ampliando il numero delle borse di studio e aumentandone l’importo, oltre che con riconoscimenti economici sulla base di obiettivi di risultato, legati ad esempio al numero di accessi impropri dei pazienti in pronto soccorso. Serviranno risorse anche per l’assunzione di infermieri, professione che richiede grande competenza e grande umanità rispetto alla quale rischiamo gravi carenze nei prossimi anni».

Qual è la sua proposta per rendere più efficiente il sistema di trasporti in Lombardia. Come intende intervenire per limitare i disagi dei pendolari alle prese quasi quotidianamente con ritardi e guasti?

«Che il sistema ferroviario in Lombardia abbia dei problemi è sotto gli occhi di tutti: è necessario, oltre all’investimento infrastrutturale per il quale ci sono già dei finanziamenti dal PNRR, metterne a bando la gestione con una gara europea perché Trenord non è assolutamente adeguata a rispondere alle esigenze di chi utilizza questo mezzo di trasporto. Per far funzionare bene la rete ferroviaria serve anche un trasporto locale che funzioni e offra un servizio semplice, comodo, sicuro e integrato: è fondamentale che le persone sia incentivate ad utilizzarlo e per ottenere questo risultato è fondamentale investire sulla tecnologia: la raccolta e l’analisi dei dati relativa di flussi di mobilità e alla pianificazione delle corse e dei mezzi è possibile solo con una tecnologia alla base che lo permetta e sia condivisa tra i diversi operatori. Per la Città Metropolitana, poi, il problema è anche che in ogni zona omogenea operano operatori diversi, con una dispersione che rende complicato spostarsi da un’area all’altra senza dover cambiare, ad esempio, biglietti diversi: per noi è fondamentale una gestione unica che permetta una vera integrazione. Altrettanto importante è la sicurezza, non solo delle stazioni ferroviarie e dei treni ma anche degli autobus, soprattutto nelle ore serali». paola barbazza terzo polo elezioni regionali

Qual è il ruolo secondo lei che dovrebbe avere l’Alto Milanese all’interno della Regione?

«La visione di quest’area di cui mi faccio interprete parte dal presupposto che un’area per essere ricca debba avere un tessuto imprenditoriale sano, che abbia la capacità di crescere e di generare del lavoro. La ricchezza, però, per essere tale deve ricadere sul territorio e portare ad un benessere diffuso, ad una buona qualità della vita per tutti e quindi anche alla capacità di tutelare i più fragili e di garantire mobilità sociale. L’obiettivo è quello di aumentare l’attrattività dell’Alto Milanese per far venir voglia ai ragazzi, dopo una formazione allineata alle esigenze professionali delle aziende, di costruire qui la propria vita e per attirare profili altamente professionalizzati. In quest’ottica sono fondamentali una mobilità che funzioni, la scuola, un’offerta socio-culturale viva e un turismo di prossimità che valorizzi anche l’aspetto ambientale, ad esempio mettendo in rete i tanti parchi che il territorio vanta a livello gestionale e creando percorsi di mobilità dolce che li colleghino: in questo la Regione può avere un ruolo fondamentale come cabina di regia».

Per quanto riguarda bandi e finanziamenti, su cosa punterebbe per il territorio dell’Alto Milanese? Quali sono le maggiori esigenze?

«Sarebbe importante un investimento sulle vie d’acqua e sulla valorizzazione delle ville storiche: è doveroso sviluppare il turismo di prossimità. Per l’attrattività del territorio, poi, è vitale anche intervenire sulle aree dismesse, che hanno un impatto devastante soprattutto in termini di inquinamento, e riteniamo che la Regione debba farlo direttamente: le risorse ci sono e serve un piano per investirle. Il problema, però, non riguarda solamente i fondi ma anche la capacità di sfruttarli con una visione di sviluppo complessivo per il territorio».

Cosa potrebbe fare la Regione per valorizzare il Palio di Legnano?

«Il Palio di Legnano rientra tra le attività che devono essere supportate per aumentare l’attrattività del territorio, ad esempio con l’inserimento in percorsi turistici regionali che lo valorizzino. Importante anche il sostegno alla Fondazione Palio, la cui creazione è stata un passaggio fondamentale nella gestione della manifestazione anche nell’ottica di ottenere maggiori risorse a livello regionale per rafforzarne la proposta a 360 gradi, non solo sotto il profilo della corsa ma anche come momento culturale della città e di tutto il territorio».

Quali sono le sue proposte in tema di Ambiente e in particolare per contrastare l’inquinamento del fiume Olona?

«Per quanto riguarda il fiume Olona ho sottoscritto le istanze degli Amici dell’Olona: la Regione deve assolutamente investire nella riqualificazione di un corso d’acqua che purtroppo è tra i più inquinati d’Italia ed è un intervento che richiede un raggio di azione sovracomunale».

Redazione
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Pubblicato il 06 Febbraio 2023
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