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FederVita Lombardia: “Nel 2021 i bambini aiutati a nascere sono stati 1.806, le donne assistite 4.439”

Nella Giornata per la Vita, il resoconto dell'attività svolta da un volontariato che tutela i diritti della donna e del bambino concepito

FederVita Lombardia

In occasione della 45ema Giornata per la Vita FederVita Lombardia –APS, la federazione dei Centri e dei Movimenti per la Vita della Lombardia, comunica i dati generali relativi alle attività svolte nell’anno 2021 dai suoi associati (55 Centri di Aiuto alla Vita_CAV, 5 CAV-MpV, 2 Case di Accoglienza, 13 MpV, ai quali si aggiungono 60 sedi distaccate di cui 24 Punti di Ascolto ospedalieri). La raccolta dei Dati 2021 è stata curata dalla dr.ssa Donata Magnoni, pediatra e Responsabile Dati CAV per FederVita Lombardia, nonché responsabile CAV Varese.

Le attività dei Centri per la Vita sono rivolte all’assistenza e alla cura del bambino concepito e della donna, in particolare della donna madre, che si trovi in una situazione di gravidanza difficile o non voluta (qualsiasi sia il motivo della difficoltà). Nel 2021 i bambini aiutati a nascere sono stati 1806, donne assistite 4439 (di cui 2649 gestanti e 2020 altre donne), l’89% delle donne assistite sono migranti o rifugiate. I bambini aiutati a nascere dall’inizio attività dei Centri (che ovviamente varia) sono 64.721.

Questo già ci dice che l’attività dei CAV ha un impatto molto importante sull’welfare della donna madre. Inoltre è confermato il ruolo di leadership dei CAV nelle attività e azioni per realizzare e promuovere inclusione ed integrazione delle donne madri migranti e rifugiate e dei loro bambini. Un ruolo determinate dei CAV è anche di evitare che vengano perpetrate odiose discriminazioni di genere molto diffuse sulle donne madri, e sui bambini/e concepiti. L’Italia infatti è tra i Paesi in cui la nascita di un figlio ha un maggior impatto differenziato di genere sulla carriera, secondo uno studio promosso da Fondazione Gi Group (nella fascia di età tra 25 e 49 anni lavora circa il 72% delle donne senza figli, mentre solo il 55% di donne con figli in età prescolare). I CAV inoltre difendono la donna-madre dalle violenze fisiche e/o verbali o dalle pressioni che subisce e che la vogliono far abortire.

In sintesi le attività svolte dai CAV sono le seguenti: empowerment donna madre attraverso sostegno alla formazione, alla ricerca del lavoro o agli studi, welfare per la gestante e madre, sostegno alla genitorialità, baby-sitting, insegnamento lingua italiana; assistenza sociale, psicologica, medica, legale, ecc., counselling generale e per sindrome post traumatica da stress-post aborto; alloggio (in case di accoglienza, in famiglie, in case messe a disposizione dai CAV); assistenza economica; attività di inclusione, orientamento e di cura specifiche per donne-madri migranti, rifugiate e loro famiglie.

I CAV operano grazie ai volontari, tra cui professionisti, senza contributi pubblici, ma sostenuti dalla beneficenza.
Sono 1537 i volontari (nella quasi totalità donne) che operano nei CAV (1273) e nei MpV (264). Mentre sono 4383 i soci delle realtà lombarde. Il MpV si conferma un volontariato di donne per le donne

Redazione
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Pubblicato il 05 Febbraio 2023
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