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Fiab Lombardia: “Si dia spazio al treno+bici come regola”

In una audizione in Regione la storia infinita di chi vorrebbe prendere il treno con la bici ai tempi del post COVID

Generico 2018

«Dallo scorso anno, quando improvvisamente Trenord decise che non si poteva più salire sui treni regionali con la bici al seguito, per chi aveva l’abitudine di utilizzare il treno con la propria bicicletta, per lavoro, studio o turismo, è cominciato il calvario. Il susseguirsi d’informazioni frammentate, confuse e spesso contraddittorie sia dai canali ufficiali Trenord, sia dal personale viaggiante, hanno reso la vita impossibile a chi vorrebbe rispettare delle regole giuste ed equilibrate. Al contempo, l’assenza quasi totale di controlli fa sì che i treni siano ancora ampiamente utilizzati da persone con bici al seguito che viaggiano ignorando, per confusione o volontà, il divieto. Purtroppo, è un costume che ha una certa diffusione nel nostro paese: si emettono norme e divieti, ma solo per scaricarsi dalle responsabilità e non affrontare i problemi cercando delle reali soluzioni». Roberto Meraviglia, viceoordinatore Regione Lombardia e presidente Fiab “Canegrate pedala” inizia così a raccontare una recente audizione svoltasi solo dopo molte insistenze, a 10 mesi dall’ultima volta, nella V Commissione Territorio e Infrastrutture della Regione Lombardia, con la presenza di Fiab Lombardia e Trenord, per cercare soluzioni condivise.

«La soluzione concreta, secondo Trenord – spiega Meraviglia -, è usare sempre il bike sharing o il noleggio nella stazione di arrivo…. come se non si sapesse che queste disponibilità, pur auspicabili ovviamente, sono limitate a pochissime località e il bisogno diffuso di intermodalità è molto più articolato. Inoltre, si finge di non sapere che alcuni servizi come il bike sharing hanno costi ingenti specie se in centri di medio-piccole dimensioni a confronto di costi molto più abbordabili per l’adeguamento degli spazi nei treni esistenti per trasporto bici. Oppure, si può prendere un’auto, caricare la bici (ovvio, dovete comprarvi un porta bici), incastrarvi in un’autostrada qualsiasi, parcheggiare, fare il vostro bel giretto come nella ruota del criceto e tornare a riprendere l’auto per incastrarvi nuovamente in autostrada».

FIAB Lombardia chiede di invertire nettamente la tendenza: «Si dia spazio al treno+bici come regola, ovunque non sussistano problemi di sovraffollamento critico, individuando questi ultimi sulla base di indagini mirate e circostanziate. Il treno+bici è un’opzione importante – prosegue Raimondi – sulla strada della transizione ecologica e della mobilità sostenibile, parole divenute oggi termini ufficiali dell’azione di Governo. Auspichiamo un tavolo di lavoro vero con Trenord, partecipato anche da chi la bici la usa davvero, dove mettere in fila le problematiche, che non sono tutte uguali su tutte le linee e a tutti gli orari, e trovare da subito delle possibili soluzioni che tengano insieme le giuste necessità di sicurezza con le esigenze degli utenti con bici e un’attenzione particolare ai territori, soprattutto i meno conosciuti, che hanno bisogno di un rilancio dell’economia turistica che passa anche dal cicloturismo».

«Non è un caso – conclude Meraviglia – che forte dissenso con la recente politica di Trenord sia stato espresso anche da sindaci e associazioni degli operatori turistici, di ricettività e ristorazione, di moltissime aree della regione».

Redazione
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Pubblicato il 09 Maggio 2021
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