Intitolato il sottopasso della stazione a Luigi Accorsi, il sindaco che ha unito Legnano
Il sottopasso che ha unito due zone separate della città fu inaugurato durante il mandato dell'ex sindaco Luigi Accorsi nel 1965
È stato intitolato oggi, domenica 21 dicembre, all’ex sindaco Luigi Accorsi il sottopasso della stazione ferroviaria di Legnano, da lui voluto e inaugurato il 12 settembre 1965. Alla cerimonia pubblica hanno partecipato autorità cittadine, familiari del compianto sindaco e cittadini.
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Ad aprire gli interventi è stato il sindaco Lorenzo Radice, che ha sottolineato il valore dell’intitolazione non solo come gesto di memoria, ma come richiamo attuale all’azione amministrativa.
«A distanza di sessant’anni – ha affermato – Accorsi resta una figura capace di parlare anche a chi oggi governa la città. Il mondo è profondamente cambiato, ma il suo modo di intendere il ruolo pubblico, fondato sulla responsabilità e sul bene comune, rimane un punto di riferimento».
Il sindaco ha poi evidenziato il significato simbolico del luogo scelto per l’intitolazione. «Il sottopasso realizzato durante il mandato di Accorsi – ha spiegato – non è solo un’opera infrastrutturale, ma uno spazio che unisce, mette in relazione, consente il passaggio. È un simbolo che richiama bene l’idea di città che il mio predecessore aveva: una comunità fatta di connessioni, di legami, di interesse collettivo che deve prevalere su quello individuale».
UN SINDACO RAPPRESENTATIVO
A ricostruire il profilo storico e politico dell’ex sindaco è stato il professore e storico Giorgio Vecchio, che ha inserito la figura di Accorsi nel contesto del secondo dopoguerra e dei profondi cambiamenti attraversati dal Paese. «Accorsi – ha spiegato – non era un legnanese “doc”, essendo nato a Bologna nel 1906, ma seppe diventare uno dei sindaci più rappresentativi della storia cittadina, guidando Legnano per quindici anni, dal 1961 al 1975, un record che resta unico».
Ingegnere meccanico, formatosi al Politecnico di Milano e arrivato a Legnano nel 1937 per lavorare alla Franco Tosi, Accorsi portò nella politica un approccio rigoroso e concreto. «La sua formazione tecnica – ha aggiunto Vecchio – si rifletteva nel modo di amministrare: serietà, attenzione ai contenuti, capacità di affrontare i problemi senza semplificazioni, anche nei momenti più difficili». QUI IL DISCORSO INTEGRALE DI GIORGIO VECCHIO
L’intitolazione del sottopasso, aperto nel 1965 durante il suo mandato, (prima c’era solo un passaggio pedonale) rappresenta così un richiamo concreto alla sua eredità amministrativa. «Un’opera – è stato ribadito – che incarna l’idea di collegare e unire, proprio come Accorsi seppe fare in anni segnati da forti tensioni politiche e sociali, mantenendo sempre il confronto come metodo». Presenti anche i nipoti dell’ex sindaco, il giornalista Andrea Accorsi e don Fausto Lincio.













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