La Fondazione War Children Hospital di Legnano a Montecitorio con la mostra “La guerra e i bambini”
L’evento romano promosso dalla Fondazione War Children Hospital, fondata lo scorso aprile dal chirurgo Del Bene è stata fortemente sostenuta dalla deputata Simona Loizzo, capogruppo della Lega in Commissione Affari Sociali
La mostra fotografica “La guerra e i bambini” promossa dalla Fondazione War Children Hospital di Legnano, dopo l’esordio a Palazzo Malinverni e la tappa negli spazi Geico di Cinisello Balsamo, è approdata nel Corridoio degli Atti Parlamentari della Biblioteca della Camera dei Deputati ‘Nilde Iotti’ a Palazzo San Macuto a Roma. La serie di scatti del medico ortopedico Paul Ley, che raccontano 30 anni di missioni in scenari di guerra, è stata presentata nel pomeriggio di giovedì 27 novembre alla presenza di un folto pubblico. A spiegare gli obiettivo di quest’esposizione intinerante è stato il noto chirurgo Massimo Del Bene: luminare legnanese che lo scorso aprile ha creato la fondazione per realizzare missioni mirate nei posti di guerra utili a ridare una opportunità ai bambini rimasti feriti nei conflitti. L’intento è proprio quello di offrire cure tempestive, gratuite e specializzate ai giovani rimasti feriti agli arti e non solo. Ridare una nuova occasione a queste piccole vittime svolgendo interventi chirurgici direttamente sul campo oppure trasferendole in Italia per dare trattamenti che in posti distrutti non potrebbero avere.
Scatti di guerra alla Camera
Le immagini esposte testimoniano, quindi, le conseguenze silenziose e profonde della guerra sui più piccoli, tra disabilità, orfani e storie di sopravvivenza. Un racconto forte per far comprendere quali sono le reali ferite imposte dagli adulti in guerra ai bambini. L’evento romano promosso dalla Fondazione War Children Hospital, fondata lo scorso aprile dal chirurgo Del Bene è stata fortemente sostenuta dalla deputata Simona Loizzo, capogruppo della Lega in Commissione Affari Sociali, che ha sottolineato il valore umano e professionale dell’opera: «Un reportage che apre uno sguardo profondo sulla guerra e gli occhi dei bambini operati da un’equipe straordinaria». In questo contesto Del Bene ha precisato che la Fondazione opera senza intermediari e con un intento di giustizia sociale: ridare dignità e speranza a chi, a causa della guerra, rischia di essere condannato a un’esistenza da escluso. «Quando tu hai amputato la gamba a un bambino o a un ragazzo – afferma Del Bene – l’hai destinato ad essere un mendicante… più noi riusciamo ad essere attivi sotto questo punto di vista, più facciamo. Chiaro, sono gocce nel mare, ma per quella persona cambi la vita».

Da Aleppo all’Ucraina
Negli ultimi mesi la Fondazione War Children Hospital ha realizzato una serie di iniziative mirate a migliorare l’accesso alle cure dei bambini vittime di guerra. Nella scorsa estate ha donato strumentazioni mediche fondamentali a una clinica pediatrica della Siria nord-occidentale, mentre in autunno il dottor Del Bene ha realizzato una missione ad Aleppo dove ha visitato ospedali, avviato contatti per un futuro presidio stabile ed ha operato una giovane ferita ad un braccio. La Fondazione ha inoltre presentato il proprio progetto a realtà del volontariato e del terzo settore, come il Rotary La Malpensa, per coinvolgere nuovi sostenitori e rafforzare la rete di aiuti. Recentemente ha allacciato contatti in Ucraina con i medici dell’ospedale di Dnipro e specialisti ucraini di diversi ospedali tra cui quello di Zaporizzja. Un momento di confronto prezioso voluto per capire come portare un supporto concreto e collaborare direttamente con le strutture ospedaliere ucraine che ogni giorno affrontano situazioni critiche visto che la guerra è ancora in corso.










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