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“From home to Rome”: 800 km in sella da Legnano alla capitale per Nicolò Colombo

Per Colombo, che non è nuovo a questo tipo di "imprese" sportive, per provare esperienze di questo tipo «non serve essere per forza sportivi agonisti»

"From home to Rome": 800 km in sella da Legnano alla capitale per Nicolò Colombo

Da Legnano a Roma in sella, percorrendo quasi 800 chilometri e 4mila metri di dislivello in sei giorni. Per la sua ultima “impresa” sportiva Nicolò Colombo, fisioterapista di Legnano, ha scelto come motto “From home to Rome”, sulla scia del coro diventato virale tra i tifosi italiani dopo la vittoria della Nazionale agli Europei di calcio del 2021 contro l’Inghilterra.

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Colombo non è nuovo a questo tipo di esperienze. Nelle settimane scorse, ad esempio, aveva scalato i 4mila metri del Gran Paradiso e del Monte Castore, e prima di iniziare a pedalare verso la capitale aveva anche percorso la Via degli Dei, un cammino da 130 chilometri che attraversa l’Appennino Tosco-Emiliano partendo da piazza Maggiore a Bologna fino a piazza della Signoria a Firenze. A luglio, peraltro, aveva disputato l’XTerra World Championship Trail Running 2025 ad Eryri, in Galles, e ha già strappato anche il pass per l’XTerra World Championship Triathlon Off-Road 2025 in programma a Molveno il prossimo 27 settembre.

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Questa volta ha scelto come meta Roma: partendo insieme ad un amico brianzolo in direzione Parma, ha superato gli Appennini dal passo della Cisa e ha attraversato la Toscana, proseguendo lungo la costa fino a Civitavecchia e poi a Roma, fermandosi per la notte nei campeggi lungo il percorso. Non si tratta, però, secondo il fisioterapista di iniziative che solo gli atleti possono prendere in considerazione. «Non serve essere per forza sportivi agonisti – sottolinea Colombo -: sono percorsi fattibili per tutti, ognuno con i propri tempi e il proprio ritmo. Ci si può fermare quando se ne ha bisogno o se ne ha voglia e intanto si può fare colazione vista mare o pranzare godendosi il panorama: andando ad un ritmo più lento rispetto ai viaggi in auto si vede meglio il paesaggio e ci si accorge di cose che altrimenti non si noterebbero nemmeno».

«Sono esperienze che permettono di stare all’aperto e di rimanere sempre in contatto con la natura, al contrario di quanto si fa nella vita di tutti i giorni, sempre divisi tra casa e ufficio – aggiunge Colombo -. Questi viaggi danno anche la possibilità di incontrare altre persone che stanno affrontando percorsi simili o che ne hanno già sperimentati altri molto particolari: in un campeggio, ad esempio, abbiamo incontrato un tedesco che anni fa è andato fino in India in bicicletta in 13 mesi. Sono situazioni che ti permettono di entrare in contatto con le persone che incontri e di parlarci: sulla Cisa, ad esempio, siamo rimasti senza acqua e abbiamo incontrato una donna anziana che ci ha rabboccato le borracce, proprio come avrebbe fatto nostra nonna».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Agosto 2025
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