La realizzazione del nuovo skatepark di Mazzafame fa discutere. Ettore Grandi del Capanno di Busto Arsizio, progettista di skatepark da oltre 19 anni, ha diffuso una lettera aperta pubblicata anche sui social nella quale ha espresso forti perplessità sulla qualità dell’opera che sarà inaugurata nel mese di settembre. Secondo Grandi, che ai tempi aveva partecipato alle proteste per la demolizione del vecchio skatepark, la struttura sarebbe meno funzionale della precedente – «troppo alta, con raggi e inclinazioni sbagliati, realizzata in modo da occludere la visuale interna» -, non pienamente conforme agli standard tecnici e frutto di una gestione poco trasparente.

A questo si aggiunge, a suo dire, il problema della manutenzione: nel tempo lo spazio interno «potrebbe riempirsi di sporco e rifiuti, senza possibilità di intervento degli operatori ecologici». Grandi ha anche sottolineato il costo complessivo dell’operazione – 170mila euro per la nuova pista, più le spese per la demolizione della vecchia e la temporanea sistemazione al Parco Castello – accusando l’amministrazione di non aver sfruttato i bandi regionali che avrebbero permesso di coprire gran parte delle spese con fondi PNRR, come da lui suggerito con tanto di progetto di fattibilità: «Gli skater locali hanno aspettato questa occasione per 20 anni. Dopo due decenni, si trovano consegnata una struttura peggiore con una pump track in plastica».

La replica

Alle critiche ha risposto il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, che ha voluto precisare la natura dell’intervento. «Gli standard tecnici richiamati nella lettera – ha spiegato – si applicano solo a impianti destinati a competizioni regionali o nazionali. Non è il caso dello spazio di Mazzafame, nato con uno scopo ludico-dilettantistico e non per ospitare gare. Le previsioni normative sono state  rispettate, in particolare per curve, raccordi e sicurezza, ma non era obbligatoria l’illuminazione né erano previsti spogliatoi o spazi per arbitri». Il primo cittadino ha inoltre sottolineato come le insinuazioni relative a favoritismi personali – Grandi nella lettera insinua che sia stato favorito un ex  “compagno di classe” del sindaco – siano «fantasiose ma diffamatorie», annunciando la volontà di censurare pubblicamente questo tipo di affermazioni passibili di querela: «Chiunque poteva presentare tramite l’apposita piattaforma il proprio progetto», afferma Radice.

Una scelta politica e sociale

Radice ha inoltre ribadito che la decisione è stata frutto di una precisa scelta amministrativa: «Abbiamo voluto un impianto pensato per i ragazzi, per giocare, imparare, allenarsi e stare insieme, non per ospitare competizioni federali. Per questo motivo al Parco Castello sono state installate strutture più semplici per i principianti, mentre a Mazzafame abbiamo realizzato una pista adatta a chi ha già esperienza. È una scelta politica, legata anche alle risorse economiche disponibili».

Pur riconoscendo la legittimità di alcune critiche, Radice invita a guardare anche agli aspetti positivi: «Legnano oggi ha una nuova struttura che mancava, unica nel territorio tra Legnano e i comuni limitrofi. Abbiamo investito 170mila euro per realizzare un’opera chiesta dai ragazzi: credo che la città debba essere orgogliosa di poter offrire ai giovani uno spazio in più per lo sport e la socialità. Ieri ha diluviato per tre ore e oggi lo skatepark è in buonissime condizioni».

Nei prossimi giorni è previsto inoltre un incontro con un gruppo di giovani skater, insieme al consigliere Giacomo Pigni, per testare sul campo la nuova pista e raccogliere i loro feedback.