Il Movimento dei Cittadini condanna senza appello la bicipolitana: “Solo propaganda per un’immagine green”
Per il Movimento dei Cittadini «occorre programmare misure che incentivino veramente la mobilità ciclistica e soprattutto la sicurezza»

«Occorre programmare misure che incentivino veramente la mobilità ciclistica e soprattutto la sicurezza». Il Movimento dei Cittadini condanna senza appello la “bicipolitana”, la rete di piste ciclabili fatta di linee, fermate e cartellonistica ispirata alla metropolitana di Milano per la quale in questi cinque anni giunta Radice ha spinto fortemente sull’acceleratore, come peraltro aveva preannunciato fin dalla campagna elettorale.
Oggi, cinque anni dopo una tornata amministrativa segnata in tutta Italia da mascherine e disinfettati per la pandemia – e a Legnano anche dalle polemiche dopo il commissariamento del Comune e l’inchiesta “Piazza Pulita” -, la segnaletica della bicipolitana punteggia la città. Le critiche delle opposizioni, però, non hanno mai smesso di incalzare l’amministrazione arancione guidata da Lorenzo Radice, così come spesso è successo anche con le proteste dei cittadini residenti nelle zone interessate dalle modifiche alla viabilità. E alle soglie di una nuova campagna elettorale, quello della mobilità ciclabile si preannuncia ancora una volta come un tema che farà volare gli stracci.
«La giunta Radice ha affrontato la questione della mobilità ciclistica in modo assurdo e con una visione solamente propagandistica -critica Franco Brumana, capogruppo del Movimento dei Cittadini -. È partita dalla denominazione dell’operazione con un neologismo accattivante dal punto di vista pubblicitario: “bicipolitana”. Per coerenza con questo termine, un gruppo di dilettanti sprovveduti ha elaborato a tavolino addirittura durante la campagna elettorale un progetto che scimmiotta la rete metropolitana milanese con tanto di numerazione delle linee, di cartellonistica e di indicazione delle stazioni. Anziché partire da un biciplan serio e fondato su rilievi oggettivi della realtà cittadina, hanno iniziato le opere per attuare la bicipolitana incaricando un tecnico solo per la mera fase esecutiva di un progetto, che era stato già elaborato anche per i percorsi. La conseguenza è controproducente per la viabilità ciclistica oltre che pericolosa per l’incolumità dei pochi ciclisti, ma molto sovrabbondante dal punto di vista delle immagini sparse in tutta la città».
«La giunta ha insistito con cocciutaggine nel progetto iniziale di pura propaganda per tentare di assumere una immagine “green” o ambientalistica e nascondere le sue scelte disastrose – aggiunge Brumana -. Innanzitutto quella di essere stata protagonista determinante della continuazione dell’attività dell’inceneritore, per il quale era stata già decisa la chiusura perché antieconomica, inutile e dannosa per l’ambiente e per la salute pubblica. Non ha desistito nemmeno quando l’indagine epidemiologica ha riscontrato che nelle zone vicine all’inceneritore si verifica un eccesso molto rilevante di decessi per tumori».
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