Infiltrazioni mafiose, il Comune di Legnano ammesso in parte nel processo Hydra
La richiesta formulata dal Comune è stata ammessa solo in relazione a uno degli oltre 140 imputati coinvolti

Il Comune di Legnano è stato ammesso come parte civile nel processo “Hydra”, ma solo in relazione a uno degli oltre 140 imputati coinvolti. La decisione del giudice accoglie solo parzialmente la richiesta presentata lo scorso 17 giugno dalla Giunta comunale, che con deliberazione firmata dal sindaco Lorenzo Radice e dal segretario generale Riccardo Nobile aveva espresso la volontà di rappresentare l’interesse della città nel procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Milano. L’accoglimento riguarda esclusivamente uno degli imputati, la cui posizione è stata oggetto di discussione nella giornata di mercoledì 18 giugno, in occasione dell’udienza preliminare. Quindi solo per il capo 1- capo 18 relativo all’articolo 416-bis del Codice Penale italiano per il reato di associazione di tipo mafioso. Ricordiamo che il procedimento giudiziario in corso nel carcere di Opera a Milano si concentra sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel territorio lombardo e vede coinvolti soggetti le cui attività, secondo gli inquirenti, avrebbero avuto riflessi anche su Legnano.
La costituzione di parte civile del Comune di Legnano segue quella già formalizzata della Città Metropolitana di Milano, ritenutasi parte offesa in qualità di ente territoriale di area vasta preposto, fra le altre cose, alla rappresentanza dei propri cittadini.
PROCESSO HYDRA
Il maxi processo nei confronti di 143 imputati coinvolti nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano, denominata Hydra, ha preso il via lo scorso marzo nell’aula bunker del carcere di Opera a Milano. L’indagine era nata dal lavoro del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Varese sulla locale di ‘ndrangheta di Lonate Pozzolo e Legnano, nel 2019, per poi allargarsi all’area milanese. Il grande lavoro investigativo, coordinato dal sostituto procuratore Alessandra Cerreti, aveva permesso di far emergere un sistema mafioso a livello lombardo, facendo emergere le connessioni tra il gruppo criminale legato alla famiglia Farao Marincola di Cirò Marina, impiantato da decenni tra la zona di Malpensa e Legnano, con altre famiglie di ‘ndrangheta come gli Iamonte e i Romeo di Melito Porto Salvo e San Luca, gruppi mafiosi siciliani legati a Matteo Messina Denaro, Fidanzati, Rinzivillo e appartenenti al clan camorristico dei Senese attivo a Roma.
Inizia il processo ai 143 accusati di far parte del sistema mafioso lombardo
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