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Infiltrazioni mafiose, il Comune di Legnano si costituisce parte civile nel procedimento penale Hydra

Il sindaco di Legnano: "I cittadini devono sapere chiaramente che Legnano sta dalla parte della legalità"

Comune legnano

Con deliberazione firmata dal sindaco Lorenzo Radice e dal segretario Generale Riccardo Nobile, la Giunta ha deliberato la costituzione di parte civile del Comune di Legnano nel procedimento penale “Hydra”, promosso dalla Procura della Repubblica di Milano contro le infiltrazioni mafiose sul territorio e che vede indagate oltre 140 persone.

La costituzione di parte civile del Comune di Legnano segue quella della Città Metropolitana di Milano, ritenutasi parte offesa in qualità di ente territoriale di area vasta preposto, fra le altre cose, alla rappresentanza dei propri cittadini. Il procedimento coinvolge persone le cui condotte, sulla base delle indagini, avrebbero avuto effetti e coinvolto anche il territorio di Legnano dove alcuni di loro hanno risieduto e operato e sul quale, da tempo, è stata accertata l’esistenza dell’organizzazione della ‘ndrangheta denominata “locale di Legnano – Lonate Pozzolo”.

«Questa scelta – ha precisato il sindaco Lorenzo Radice – vuole ribadire con forza il nostro impegno istituzionale contro le infiltrazioni mafiose ed è una decisione politica, ossia rivolta alla comunità, una decisione che, oltre a rappresentare un dovere civico e morale, ha lo scopo di affermare con vigore che la comunità del Legnanese non accetta passivamente e in silenzio la presenza mafiosa. Inoltre, altrettanto importante, vogliamo accedere a quelle informazioni che potranno aiutarci a rafforzare la conoscenza e quindi la cultura della Legalità sul territorio, a contrastare l’ “effetto domino” provocato dalla presenza di soggetti e attività legate alla criminalità organizzata e a rafforzare il senso di sicurezza delle persone. I cittadini devono sapere chiaramente che Legnano sta dalla parte della legalità».

PROCESSO HYDRA

Il maxi processo nei confronti di 143 imputati coinvolti nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano, denominata Hydra, ha preso il via lo scorso marzo nell’aula bunker del carcere di Opera a Milano. L’indagine era nata dal lavoro del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Varese sulla locale di ‘ndrangheta di Lonate Pozzolo e Legnano, nel 2019, per poi allargarsi all’area milanese. Il grande lavoro investigativo, coordinato dal sostituto procuratore Alessandra Cerreti, aveva permesso di far emergere un sistema mafioso a livello lombardo, facendo emergere le connessioni tra il gruppo criminale legato alla famiglia Farao Marincola di Cirò Marina, impiantato da decenni tra la zona di Malpensa e Legnano, con altre famiglie di ‘ndrangheta come gli Iamonte e i Romeo di Melito Porto Salvo e San Luca,  gruppi mafiosi siciliani legati a Matteo Messina Denaro, Fidanzati, Rinzivillo e appartenenti al clan camorristico dei Senese attivo a Roma.

Inizia il processo ai 143 accusati di far parte del sistema mafioso lombardo

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Pubblicato il 17 Giugno 2025
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