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Austerity: 50 anni fa la prima domenica a piedi, a Legnano anche a cavallo

Avete immagini dell'austerity anni Settanta? Inviatele alla redazione. Le pubblicheremo in una galleria fotografica

don Gerri

A distanza di 50 anni, le domeniche dell’austerity che incominciarono il 2 dicembre 1973 tornano ad apparire un curioso fenomeno di costume, che soltanto il periodo più drammatico della recente pandemia ha saputo superare per intensità emotiva e sociale.

I ricordi di quelle domeniche con le strade senza auto si perdono nella memoria dei più anziani, ma tornano vive con le immagini in bianco/nero conservate in qualche cassetto e riprese sui social. Sembra davvero un’epoca lontanissima.

A Legnano, faceva sorridere in quelle domeniche oratoriane l’arrivo dalla Valle Olona, dove gestiva la sua missione principale, di don Gerry, sacerdote dalla originalità unica. Per non mancare all’impegno festivo con la parrocchia San Paolo e con l’amico parroco don Romeo Maggioni, eccolo arrivare ogni domenica in sella al suo cavallo, la mascotte che ancora oggi i giovani del quartiere di allora rinnovano nel ricordo di quegli anni.

Lettori, avete immagini dell’austerity anni Settanta? Inviatele alla redazione (info@legnanonews.com). Le pubblicheremo in una galleria fotografica.

I divieti dell’austerity anni ’70

  • Il divieto di circolazione ai mezzi motorizzati su tutte le strade pubbliche, urbane ed extra­urbane, dalle ore 0 e sino alle ore 24 di tutti i giorni festivi (domeniche o infrasettimanali); multe da centomila lire a un milione per i contravventori e sequestro immediato del mezzo. Le misure entrarono in vigore dal 1 dicembre e durarono fino al 10 marzo del 1974, quando fu introdotta la circolazione a targhe alterne. Le restrizioni si con­clu­sero a partire da domenica 2 giugno 1974;
  • il costo della benzina normale salì a 190 lire, quello della super a 200. I distributori dovevano restare chiusi dalle 12 del giorno precedente la festività sino alle 24 del giorno festivo;
  • i negozi e gli uffici pubblici dovevano anticipare la chiusura: per i primi il limite massimo autorizzato era alle ore 19, per i secondi alle ore 17.30. Anche bar, ristoranti e locali pubblici erano obbligati a chiudere alle 24, mentre cinema, teatri e locali per lo spettacolo potevano rimanere aperti fino alle 22.45, con tolleranza sino alle 23. Anche i programmi televisivi dovevano chiudersi entro le 23.00;
  •  L’Enel fu autorizzata a ridurre del 6-7 per cento la tensione erogata tra le ore 21 e le 7.
  • Il telegiornale serale della Rai venne anticipato alle 20

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 01 Dicembre 2023
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