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Dalla sanità all’impegno sociale, ecco le nove benemerenze civiche 2023 di Legnano

La cerimonia, in programma domenica 5 novembre alle 10, si terrà nella tradizionale sede della Sala degli Stemmi

Comune legnano

In occasione della Festa del Santo patrono, San Magno, la Giunta comunale di Legnano ha scelto, su proposta del sindaco, i destinatari delle benemerenze civiche 2023. La cerimonia, in programma domenica 5 novembre alle 10, si terrà nella tradizionale sede della Sala degli Stemmi.

Nove i benemeriti per il 2023: Paolo Roberti (alla memoria), Ettore Beghi (alla memoria), Maurizio Finocchiaro, Giorgio Vecchio, Luigi Botta, monsignor Lodovico Garavaglia, Marina Gusmeri, Angela Restelli e la Fondazione Bianca Ballabio.
Di seguito un sintetico profilo dei benemeriti e le motivazioni.

Paolo Roberti (alla memoria): nato a Milano nel 1967, laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano, è stato eletto, poco più che ventenne, componente della Circoscrizione Centro. In città è stato promotore di iniziative a favore degli spazi verdi e del recupero delle memorie industriali e all’esterno ha promosso verso le istituzioni nazionali e diverse città storiche della Lega Lombarda la conoscenza del Palio di Legnano con la sua storia e le sue tradizioni, in occasione del 150esimo dell’Unità d’Italia. Ha collaborato con le istituzioni provinciali, metropolitane e regionali sostenendo, in tutte queste sedi, le cause
inerenti la Città di Legnano. Collaboratore assiduo della Fondazione Quercioli di Milano, in città fonda l’Associazione culturale “DEMOS Legnano Città” con cui promuove eventi sul territorio in occasione dei 70 anni della Costituzione italiana e su temi quali sostenibilità ambientale e politiche abitative. Con la sezione Anpi “Mauro Venegoni” ha organizzato a Traffiume di Cannobbio la commemorazione per il sessantesimo anniversario dell’uccisione del partigiano Giuseppe Bollini. È mancato il 14 agosto 2022.

Motivazione: Per la passione e l’interesse dimostrati, sin dalla più giovane età, nelle vicende cittadine che l’hanno portato a vivere il suo impegno, tanto all’interno dei partiti come delle associazioni, con spirito di servizio nei confronti della comunità legnanese

Ettore Beghi (alla memoria): nato a Cerro Maggiore nel 1947, laureato in Medicina con specializzazione in Neurologia all’Università degli studi di Milano, si è perfezionato nella prestigiosa Mayo Clinic di Rochester negli Stati Uniti. Nel 1977 ha cominciato la sua collaborazione con l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano lavorando fianco a fianco con il professor Silvio Garattini. Nel 1983 è stato nominato primario di Neurologia all’ospedale San Gerardo di Monza, dove farà parte anche dello staff del servizio di Neurofisiopatologia. La sua intensa attività ospedaliera e scientifica ne ha fatto un’autorità internazionalmente riconosciuta, in particolare nel campo della cura dell’epilessia. La sua attività di ricerca si è concentrata infatti sulla neuroepidemiologia dell’epilessia e delle malattie del motoneurone, senza trascurare lo studio di altre malattie in ambito neurologico, come la neuropatia periferica e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la myasthenia gravis (MG), il morbo di Parkinson e malattie neurologiche rare come la sindrome di Guillain-Barré. La sua competenza lo ha condotto a diventare membro attivo di numerosi organismi scientifici, a partecipare a convegni internazionali (USA, Israele, India, vari paesi dell’Europa, ecc.), a collaborare alle principali riviste e anche alle associazioni attive in tali campi. Tra gli enti e le associazioni ha collaborato, tra l’altro, al Global Burden of Disease, è stato membro della Commissione Medico Scientifica dell’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, della Lega Italiana contro l’Epilessia e della International League Against Epilepsy. Con lo scoppio della pandemia di Sars-Covid19, si è dedicato allo studio degli effetti del Covid in campo neurologico, con una quotidiana attività terminata soltanto all’inizio del 2022, quando si sono manifestati i sintomi del male che lo avrebbe condotto alla morte, dopo qualche mese, il 10 ottobre.

Motivazione: Per il lustro dato a Legnano a livello nazionale e internazionale con la sua attività nel campo della cura dell’epilessia e i suoi studi sulle patologie in ambito neurologico

Maurizio Finocchiaro: nato a Legnano nel 1953, laureato all’Università degli studi di Milano in Scienze biologiche con indirizzo ecologia, dopo qualche esperienza nell’insegnamento scolastico, diventa dipendente del Comune di Legnano dove entra, nei primi anni Ottanta, nell’ufficio Ambiente. Da dipendente comunale ha contribuito, con la prima giornata ecologica nel 1984, a cominciare l’introduzione di alcune specie nel Parco Castello e a promuovere la conoscenza e la fruizione del luogo, fino a quel momento decisamente scarsa. Ha promosso per anni iniziative di educazione ambientale facendo conoscere questo spazio verde alle scolaresche e organizzando attività basate su una didattica di tipo esperienziale, finalizzate a coinvolgere maggiormente i ragazzi e far conoscere il territorio in cui vivevano. Queste iniziative hanno coinvolto complessivamente circa 16mila ragazzi. L’obiettivo era quello di sensibilizzare e responsabilizzare i giovani sulla cura e la manutenzione dell’ambiente, sul rispetto del fiume Olona, delle aree verdi e delle aree umide trasmettendo loro elementi di conoscenza sull’importanza biologica dell’acqua, sulle varie specie di animali presenti nel parco e sulle piante. Ha mantenuto sempre alto l’impegno per il progetto biodiversità con cui sono state riportate nelle aree verdi della città specie animali e vegetali caratteristiche della nostra zona. Oltre che a introdurre specie è stato anche impegnato ad affrontare il delicato problema dell’invasione delle specie non autoctone, come lo scoiattolo grigio e il tarlo asiatico. Ha contribuito nel 2008 alla creazione del Parco dei Mulini, per cui ha seguito la rinascita della fauna e della flora. Ha coordinato, in accordo con la Regione, le operazioni di ripopolamento ittico del fiume Olona e delle zone umide limitrofe. Il suo impegno è sempre andato ben oltre l’orario di lavoro a dimostrazione di un interesse e di una passione che superava la sua professione. Anche oggi, da pensionato, è quotidianamente presente al Parco Castello per prendersi cura
della fauna, ripulire la zona del laghetto e tenere in ordine lo spazio verde.

Motivazione: Per l’impegno dimostrato a favore della tutela della fauna e della flora del Parco del Castello, lo spazio verde dove ha promosso anche iniziative di educazione ambientale rivolte alle scuole del territorio

Giorgio Vecchio: nato a Como nel 1950, laureato in Scienze politiche all’università Cattolica di Milano, è stato ricercatore in Storia contemporanea in Cattolica e docente, dal 1992 alla pensione, all’Università degli Studi di Parma in Storia del Risorgimento, Storia contemporanea e Storia dell’Europa contemporanea. Ha insegnato anche nella facoltà di Scienze politiche della Cattolica e allo IULM a Milano. È attualmente presidente del Comitato scientifico della Fondazione Don Primo Mazzolari, per cui è anche direttore della collana dell’edizione critica delle opere, e presidente del Comitato scientifico dell’Istituto Alcide Cervi per la Storia dell’agricoltura, dei movimenti contadini, dell’antifascismo e della Resistenza nelle campagne. È membro della Commissione per l’edizione nazionale dell’epistolario di Alcide De Gasperi e membro del comitato scientifico di diversi istituti, fra cui: l’Istituto Ferruccio Parri, l’Istituto per la storia dell’Azione Cattolica e del Movimento cattolico in Italia, il Centro internazionale studi e documentazione “Pio XI” di Desio e per la Storia di Parma. Collabora al Dizionario biografico degli italiani. Nella sua nutritissima produzione scientifica spiccano lavori su Alcide de Gasperi, don Primo Mazzolari, Emilio Sereni e, fra i
lavori più recenti ‘Vita e morte di un partigiano. Giuseppe Bollini e i giovani dell’Azione Cattolica nella Resistenza’; “Storia dell’Europa contemporanea. Dal 1945 al Duemila”; ’L’Italia smemorata. Pagine per salvare dall’oblio 150 anni di storia’; ‘Il soffio dello Spirito. Cattolici nelle Resistenze europee’. Accanto all’insegnamento universitario e alla ricerca scientifica, ha svolto, e continua a svolgere, una intensa attività di divulgazione storica nelle scuole e con conferenze in Italia e all’estero.

Motivazione: Per il lustro dato a Legnano a livello nazionale attraverso il contributo offerto al progresso della conoscenza nel campo della storia contemporanea, nazionale e locale, e attraverso l’insegnamento, la divulgazione, la ricerca e la produzione scientifica

Luigi Botta: nato a Milano nel 1934, si trasferisce con la madre a Legnano per sfuggire al rischio dei bombardamenti e frequenta il ginnasio dei Salesiani di Ivrea. La sua prima esperienza nel mondo del lavoro è nella tessitura Agosti, dapprima come aiuto assistente tessile quindi come impiegato all’ufficio Esportazione, grazie alla conoscenza delle lingue che perfeziona studiando la sera nella Berlitz School a Milano arrivando a conoscere e parlare quattro lingue che gli permetteranno di viaggiare il mondo per lavoro. Dopo l’impiego nella ditta Antonio Nova, vince un concorso per interpreti nelle Ferrovie diventando dirigente dell’Ufficio
Informazioni della Stazione Centrale di Milano. Contemporaneamente, vive in maniera attiva l’interesse per la politica risultando eletto consigliere comunale per quattro mandati amministrativi nelle file del PCI e per le vicende cittadine collaborando con la Prealpina, diventando corrispondente per l’Unità e direttore del periodico Legnano Città. Sempre in ambito locale, dopo la morte di Franco Landini, è stato per dieci anni presidente della sezione Anpi “Mauro Venegoni”, di cui è oggi presidente onorario, contribuendo a far conoscere la storia della Resistenza locale. Nel settembre di quest’anno ha ricevuto dall’Ordine dei Giornalisti la medaglia d’oro per i cinquant’anni di attività.

Motivazione: Per il contributo dato al rafforzamento della cultura democratica nella nostra città, con la sua predisposizione all’ascolto e al dialogo, nei tanti ruoli e cariche ricoperti in ambito politico e sociale

Monsignor Lodovico Garavaglia: nato a Ossona nel 1944, è ordinato sacerdote il 28 giugno 1969. Nello stesso anno diviene vice Rettore del Seminario del Duomo di Milano dove, negli anni successivi, ricoprirà anche gli incarichi di pro-Rettore e, successivamente, di Rettore. Nel 1971 è nominato Canonico onorario del Capitolo Min. Basilica Metropolitana di Milano; dal 1988 è stato Rettore del Collegio Arcivescovile Castelli di Saronno, nonché preside delle rispettive scuole elementari, medie, istituto superiore di Ragioneria, Geometra e Liceo Scientifico. Nel 1998 è stato nominato cappellano della Rettoria Cappellania di
Sant’Erasmo fino al 2019. Dal 1999 è assistente ecclesiastico della sottosezione di Legnano dell’UNITALSI. Attualmente, come volontario, è Cappellano della RSA di Sant’Erasmo e dell’ospedale di Legnano.

Motivazione: Per l’impegno, la pazienza, la dedizione e la disponibilità dimostrati negli anni nei confronti dei malati e delle persone fragili incontrate nel corso del suo magistero, che ha saputo curare attraverso l’ascolto e il conforto morale

Marina Gusmeri: nata a Legnano, laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi di Milano, ha esercitato la sua professione all’Ospedale di Legnano soprattutto negli ambiti dell’Oncologia e della Diabetologia, nella Manifattura di Legnano come medico di fabbrica e come medico di famiglia. È stata presidente dell’Associazione Medici di Legnano per 6 anni. È stata consigliere comunale a Legnano dal 2007 al 2012 e, ancora, per qualche mese a seguito delle elezioni amministrative del 2017. È volontaria in “Famiglia ti ascolto”, associazione nata a Legnano su invito del Decanato, e diventata punto di riferimento
sul territorio, per “fare ascolto” sui problemi della famiglia, e attiva nell’aiuto alle famiglie o ai singoli in stato di difficoltà esistenziale. Molto impegnata nei progetti a sostegno dei soggetti fragili, ha contribuito a realizzare il Caffè Alzheimer a Legnano dando sollievo ai malati e alle loro famiglie. Grazie all’esperienza maturata negli anni, nel 2022 è stata nominata consigliere della Fondazione Sant’Erasmo divenendone vice presidente.

Motivazione: Per la sua costante attenzione ai bisogni del prossimo e l’impegno a favore della cura dei soggetti fragili, sia nelle vesti professionali di medico prima, sia di volontaria nel mondo associativo cittadino e politico poi.

Angela Restelli: nata a Legnano, ha studiato in città diplomandosi presso l’Istituto Barbara Melzi e frequentato in seguito l’ISEF, diventando insegnante di educazione fisica. Ha insegnato a Legnano presso la Scuole secondarie di I grado Dante Alighieri e Franco Tosi. Nel 1994 le è diagnosticato per la prima volta un tumore, seguito da una recidiva e da altre insorgenze tumorali in diverse parti del corpo. Capisce, in questi frangenti così difficili, che il cancro potrebbe sottrarle molto, ma riesce, nonostante tutto a non perdere la voglia di vivere. Durante questo periodo ha continuato a esercitare i suoi ruoli di madre e insegnante. Nel
2013 decide di entrare a far parte del progetto “Pink is Good” di Fondazione Umberto Veronesi. La Fondazione, per ribadire l’importanza, medica e psicologica, dell’attività fisica, recluta donne operate di tumore al seno, utero o ovaie, che correranno e saranno i volti e la voce del “Pink is Good Running Team”. Nel 2014 con altre donne Pink partecipa, completandola, alla maratona di New York dimostrando che la malattia può essere combattuta e che il movimento può offrire un grande contributo. Diventa “Pink Ambassador” e responsabile volontaria per la Città di Legnano per la raccolta fondi di Fondazione Veronesi.
In questo ruolo, con le sue “colleghe pink” si impegna, attraverso varie iniziative, nella raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica.

Motivazione: Per l’opera di testimonianza tenace e appassionata a favore della ricerca scientifica e della prevenzione, specie nei confronti delle donne, dimostrata attraverso la capacità di reazione non comune di fronte alla grave malattia che l’ha colpita

Fondazione Bianca Ballabio: fondata nel 2021 per volontà di Michela Bonzi e Massimo Ballabio, madre e padre di Bianca, ragazza morta prematuramente nell’agosto 2020, questa realtà ne perpetua il ricordo e la memoria con l’obiettivo di dare un seguito ai sogni che Bianca voleva realizzare. Bianca era un’entusiasta studentessa di Medicina, oltre che appassionata di viaggi e scambi culturali. Diversi sono i progetti volti alla collettività realizzati fino a oggi: borse di studio per studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori di medicina per supportarli nelle esperienze formative all’estero e finanziamenti a ospedali e centri di ricerca per l’acquisto di strumenti tecnologici in ambito medico. Tra i progetti finanziati con una ricaduta diretta sulla nostra città è da ricordare “Il germoglio di Bianca”, che ha visto anche il sostegno della Fondazione degli Ospedali e il contributo dei Club Lions “Legnano Carroccio” e “Legnano Host”. Il progetto ha permesso di dotare di particolari innovazioni le nuove sale parto dell’ospedale, nello specifico quattro docce speciali per travaglio e parto in acqua in funzione dal novembre 2021.

Motivazione: Per i numerosi progetti realizzati in campo sanitario e assistenziale, le borse di studio erogate a studenti e ricercatori e le innovazioni realizzate nell’ospedale di Legnano, segni tangibili dell’attenzione alla cura della comunità e del prossimo

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Novembre 2023
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