Siamo alle giornate conclusive del raduno internazionale per la Giornata Mondiale della Gioventù. Il nuovo aggiornamento da Lisbona da Francesca Ponzelletti e Andrea Saporiti

Sabato mattina partecipazione alla messa insieme ad altre parrocchie nella chiesa di Sao Miguel a Quejas. Finita la messa ci siamo spostati verso il Campo de Graças per accamparci ed attendere la veglia notturna. Nella veglia papa Francesco, descrivendo l’annuncio di gioia di Maria ad Elisabetta per il quale “si alzò e andò in fretta” come recita il motto della GMG, ricorda che la gioia è missionaria nel senso che, proprio come fa Maria con sua cugina, è da portare agli altri. Sempre la gioia deve essere ricercata nel dialogo con gli altri, non è qualcosa che si può insegnare, ma va cercata e scoperta nei volti di chi ci circonda. È facile cadere nel baratro della stanchezza e smettere di cercare questa gioia ed è a questo punto che si getta la spugna; il Papa però, ancora una volta, come tenendoci per mano, ci tranquillizza perché una volta caduti ci si rialza e se non si è in grado di farlo da soli, ecco gli amici a tenderci la loro mano per aiutarci a tirarci su. È così che si impara a camminare e ad amare.

Oggi abbiamo anche il commento di don Marco Lodovici che esprime così la sua gioia: “Un milione e più di giovani che si ritrovano insieme per la GMG. Canti, caos, entusiasmo, poi inizia la veglia e all’adorazione un silenzio irreale. Mi commuove. Lo Spirito continua a fare grandi cose”.