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Giovanni Falcone, 30 anni dopo Legnano ricorda la strage di Capaci: “Siate sentinelle civiche”

Libera Legnano ha deposto una corona d'alloro e promosso un incontro al Dell'Acqua con Gherardo Colombo e Antonella Mascali. In apertura il sindaco Lorenzo Radice ha invitato tutti a essere sentinelle civiche

Libera Legnano

Trent’anni fa a Capaci, alle 17.58 del 23 maggio, sulla strada del ritorno da Roma, il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro vengono uccisi dalla mafia in un attentato che segnerà per sempre la storia del Paese.

Commemorazione Falcone e Borsellino

Trent’anni dopo, alle 17.58, Libera Legnano, insieme a rappresentanti dell’amministrazione comunale e delle Forze dell’Ordine ha deposto una corona d’alloro davanti alla targa che ricorda i giudici Falcone e Borsellino, nel parco a loro dedicato. Una cerimonia informale, preceduta da un minuto di silenzio, che si è svolta in contemporanea in tantissime città d’Italia.

La commemorazione è poi proseguita (in pagina la diretta facebook) in serata  all’Istituto Dell’Acqua con un incontro promosso sempre da Libera 

Presenti Gherardo Colombo, ex magistrato, giurista e scrittore e Antonella Mascali, giornalista e scrittrice, autrice del libro “Le ultime parole di Falcone e Borsellino”, intervistati da Danilo De Biasio, giornalista e direttore del Festival dei Diritti Umani. In apertura il sindaco Lorenzo Radice ha invitato tutti ad essere sentinelle civiche per non permettere alle mafie, presenti anche a Legnano, di infiltrarsi nel territorio soprattutto in questo periodo di ricostruzione in cui le amministrazioni sono chiamate a gestire e investire i soldi del Pnrr: «Le mafie, la ‘ndrangheta, non sono invincibili, sono fatti umani, e in quanto tali passano dalle nostre umane debolezze – ha ricordato il primo cittadino -. Dieci anni fa io e altri ci permettemmo di fare nomi della locale di ‘ndrangheta che esiste anche qui a Legnano e ci sentimmo dire che la ‘ndrangheta non esiste, ma la ‘ndrangheta è qua: anche per la nostra città stanno arrivando milioni e milioni di euro dall’Europa e una delle preoccupazioni più grandi è che questi soldi che siamo prendendo per rifare la città siano usati al meglio perchè sono debole anche io: la paura c’è ma tutto dipenderà da noi e dalla nostra capacità di essere attenti». Il sindaco ha poi citato l’importante ruolo dei sindacati e del codice degli appalti per il corretto funzionamento dei cantieri.

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Redazione
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Pubblicato il 23 Maggio 2022
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