Spogliatoi nuovi al “Pino Cozzi” di Legnano, ma i problemi si moltiplicano
Diversi i disagi all'interno del centro sportivo di via Leonida Bossolati, a partire dagli stessi spogliatoi. Il vicepresidente della Folgore Legnano, Maurizio Ferrario: "Mancano le strutture per crescere"

In attesa dei soldi freschi in arrivo dal PNRR per sistemare gli impianti sportivi del Legnanese, il Centro Sportivo “Pino Cozzi” di Legnano continua a versare in condizioni decisamente non ottimali. Lo denuncia Maurizio Ferrario, vicepresidente e factotum della Folgore Legnano, squadra di Prima Categoria che gioca e si allena al “Pino Cozzi”, così come la Robur Legnano, società che milita in Seconda Categoria. «Quello che ci fa andare avanti è l’amicizia e l’amore per lo sport – ha dichiarato Ferrario -, senza ciò non avrebbe senso andare avanti. La Prima Categoria è già la nostra Champions League, ma ad ogni modo mancano le strutture per poter crescere. Andando a giocare negli altri paesi troviamo ottimi centri sportivi, è un peccato che a Legnano ci si trovi ancora in questa situazione».

Dopo oltre due anni di attesa, lo scorso febbraio sono stati completati i lavori negli spogliatoi, cominciati nel settembre 2019 e che sarebbero dovuti terminare nel 2021. Tuttavia, nonostante le strutture siano state appena consegnate, sono diversi i problemi riscontrati dalle società che giocano sul “Pino Cozzi”. In primis, gli spogliatoi si allagano ogni volta che si utilizzano le docce, causando grande disagio soprattutto ai bambini delle giovanili; inoltre, inizialmente mancavano gli appendiabiti, costringendo padroni di casa e ospiti ad appoggiare tutto per terra. «Ci è capitato che gli avversari si lamentassero, giustamente, dell’assenza degli appendiabiti – ha aggiunto Ferrario -. Noi ci facciamo andare bene tutto, ma ovviamente la società non ci fa una gran bella figura». Anche i nuovi servizi igienici fanno discutere: in uno di essi manca la porta d’ingresso, mentre nel wc delle donne è stata installata una turca.

Diverse le problematiche per quanto riguarda i campi da gioco. Il terreno di gioco principale in erba è tutto sommato in condizioni accettabili, ma delle piante coprono una fascia del campo, facendola ghiacciare in inverno e rendendo il campo impraticabile. «Abbiamo chiesto a più riprese di potare queste piante, ma ad oggi non siamo ancora stati ascoltati – ha spiegato Ferrario -. Inoltre, nessuno si è preoccupato di bagnare il campo durante l’ultimo inverno senza pioggia». Il campo da allenamento in terra battuta, invece, non può essere bagnato interamente per via della lunghezza insufficiente della canna dell’acqua, facendo quindi sollevare molta polvere ogni volta che ci si gioca. Ma a versare nelle condizioni peggiori è il campetto di riscaldamento, ormai completamente inutilizzabile: «Ogni volta dobbiamo stare con il fucile puntato sui bambini affinché non si mettano a giocare sul campetto, pieno di buche e rifiuti di ogni tipo». Come se non bastasse, al momento una parte del campetto è occupata da materiale edile.
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