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Confartigianato Alto Milanese e la guerra in Ucraina: “Si lavori per la pace, per salvare vite umane”

«L’impegno di Confartigianato sarà fare di tutto per mettere le imprese al riparo dalle conseguenze negative che la guerra può avere sull’economia», una riflessione del presidente Sanavia

Confartigianato Imprese Alto Milanese: al servizio delle imprese e delle persone

«Il pensiero va prima di tutto alla popolazione ucraina che si è svegliata già ieri con un’alba di guerra – sono le parole di Gianfranco Sanavia, Presidente di Confartigianato Imprese Alto Milanese dopo l’assedio di Kiev ad opera delle forze russe – . Il nostro appello è uno: si lavori per la pace, per salvare vite umane. Bisogna fermarsi subito perché le conseguenze umanitarie ed economiche di un conflitto del genere sono drammatiche».

Nel teatro di guerra – Russia e Ucraina – il complesso delle esportazioni lombarde negli ultimi 12 mesi ammonta a 2.624 milioni di euro (81% verso la Russia) mentre l’import raggiunge i 1.623 milioni di euro determinando un saldo positivo per 991 milioni.

Le conseguenze del precedente conflitto russo-ucraino di otto anni fa si sono scaricate interamente sulle esportazioni verso la Russia. Tra il 2013 e il 2021, infatti, per la Lombardia – prima regione per ammontare dell’export verso la Russia (2,1 miliardi di euro negli ultimi 12 mesi, pari al 28% del totale Italia) – si rileva un calo accumulato del -30,4%, in linea con quello nazionale ma più ampio di quello registrato dalle altre principali regioni manifatturiere (Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto). Il mercato russo in questi anni è comunque sempre rimasto tra i primi top 20 per ammontare dell’export, perdendo però posizioni e passando dalla 7^ occupata nel 2013 alla 14^ del 2021. Tra i prodotti più venduti dalle imprese lombarde in Russia, la diminuzione è stata pesantissima per Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (-54,7%), Prodotti alimentari (-49,3%), Mobili (-46,8%), Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-45,8%), Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (-44,1%) e Prodotti tessili (43,2%).

«Il rischio – riferisce sempre Sanavia – è che ora si ripeta quanto già avvenuto in Russia dove, abbiamo venduto prodotti per un valore di 2.121 milioni di euro negli ultimi 12 mesi (IV trimestre 2020-III trimestre 2021), con una crescita nei primi nove mesi del 2021 del 17% rispetto al 2020, ma ancora inferiore dell’1,4% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019. Tra i prodotti lombardi più apprezzati a Mosca vi sono macchinari e apparecchiature: nel 2021 ne abbiamo esportati per 527 milioni di euro (pari al 33,1% del made in Lombardia in Russia). Seguono i prodotti chimici per 237 milioni di euro (14,8%) e gli articoli di abbigliamento per 182 milioni di euro (11,4%)».

I settori con la maggiore concentrazione di micro e piccole imprese – alimentari, moda, mobili, legno, metalli e altra manifattura – vendono in Russia prodotti per 627 milioni di euro negli ultimi 12 mesi, pari al 30% delle nostre esportazioni manifatturiere nel Paese.

«L’impegno di Confartigianato sarà fare di tutto per mettere le imprese al riparo dalle conseguenze negative che la guerra può avere sull’economia», conclude il presidente Sanavia.

Redazione
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Pubblicato il 25 Febbraio 2022
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