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Dote scuola, 46mila le domande non finanziate. Regione: «Al lavoro per trovare fondi»

L’assessore regionale all’Istruzione, Fabrizio Sala nel suo intervento in consiglio regionale ha chiesto uno sforzo dal Governo per integrare le rirorse di Regione Lombardia. Il Pd: «È necessario aumentare la posta messa a bilancio dalla Regione»

scuola

«Abbiamo ricevuto decine di migliaia di domande in più rispetto allo scorso anno, un incremento senza precedenti». Così Regione Lombardia spiega il motivo per cui tantissime domande per ottenere la dote scuola regionale per sostenere i costi dei libri di testo sono state quest’anno ammesse ma non finanziate dall’ente, come segnalato da diversi lettori anche al nostro giornale.

Domande ammesse ma non finanziate, proteste nel Legnanese per la dote scuola di Regione Lombardia

 

Regione Lombardia è così «al lavoro per reperire risorse, ma – ha dichiarato l’assessore di Regione Lombardia all’Istruzione, Fabrizio Sala nel suo intervento in consiglio regionale – serve uno sforzo di tutte le istituzioni. Sono necessarie maggiori risorse statali per integrare quelle di Regione Lombardia e dare risposte certe agli studenti e alle loro famiglie».

«Stiamo lavorando – ha spiegato l’assessore – per dare risposte concrete e per trovare le risorse necessarie per tutti quei cittadini, famiglie e studenti che non hanno potuto beneficiare del bando “Dote scuola materiali didattici”. Sulla base dello straordinario numero di richieste pervenute quest’anno rispetto ai precedenti, 46.000 domande in più, stiamo valutando ogni ipotesi per dare ulteriori risorse a questa nostra storica misura».

La sezione ‘Materiali Didattici’ rappresenta una delle quattro componenti Dote Scuola di Regione Lombardia ed è finalizzata all’acquisto di libri di testo, dotazioni tecnologiche e strumenti per la didattica. Ha una dotazione finanziaria pari a 13.968.427,48 euro di risorse statali e 1.800.000,00 euro di risorse regionali per un totale di € 15.768.467,48.

Le domande ammesse al contributo sono pari a 124.821. Di queste quelle finanziate coinvolgono 78.841 studenti.

«Alle 46.000 domande in più pervenute – ha sottolineato l’assessore regionale – è corrisposta però la contestuale riduzione delle risorse statali. Lo scorso anno, che aveva già registrato un incremento delle domande, anche se non paragonabile a quello attuale, abbiamo fatto fronte alle richieste con uno stanziamento straordinario di Regione Lombardia, mediante l’utilizzo di risorse residue derivanti da economie delle precedenti annualità» .

«È quindi evidente che – ha rimarcato il titolare della delega all’Istruzione in Giunta – Regione Lombardia continui a soffrire l’insufficiente riparto di risorse nazionali per il diritto allo studio e il welfare studentesco, che ci spiazza e ci penalizza sulla base delle necessità dei nostri cittadini. Ribadirò quindi al Governo, in particolare al ministro dell’Istruzione, la necessità di una interlocuzione per reperire nuove indispensabili risorse, in collaborazione e in sinergia con Regione Lombardia, per rispondere alle richieste della famiglie e degli studenti e sostenere concretamente anche le richieste senza precedenti a questa misura».

Le domande ammesse e non finanziate per l’anno 2021-2022 riguardano 45.980 studenti.

«Il nostro obiettivo – ha concluso l’assessore – resta quello di garantire non solo la ripresa della scuola in presenza e in massima sicurezza, ma anche di offrire ai nostri studenti tutte le opportunità per poter frequentare al meglio e con tutti gli strumenti necessari le lezioni».

IL PD: «NO È ACCETTABILE, REGIONE INTERVENGA SUBITO»

Immediate le dichiarazioni della consigliera regionale del Pd Paola Bocci: «Non è accettabile: Regione intervenga subito stanziando ulteriori e sufficienti risorse», è il commento della consigliera dopo aver ascoltato la risposta dell’assessore Sala alla sua question time sul tema, stamattina, in Aula.

«Sicuramente la crisi seguita alla pandemia ha spinto molte più famiglie a partecipare alla Dote, rispetto agli anni scorsi, e non è comprensibile, né ha aiutato, la scelta di aver tenuto aperto il bando per un periodo di tempo più limitato del solito – prosegue Bocci –. Sono tante le persone che hanno assolutamente bisogno di questo sostegno e che ci hanno segnalato la difficoltà di accedervi. E noi abbiamo sempre chiesto in sede di bilancio di incrementare le risorse a carico di Regione Lombardia».

Sulla ripetuta critica di Sala al Governo a proposito di un insufficiente riparto statale, la consigliera Pd ha fatto presente in Aula che «il Governo, oltre a stanziare risorse specifiche per questa misura, ha, nel corso dell’anno, messo a disposizione risorse aggiuntive per l’acquisto di strumentazioni digitali, quindi uno sforzo in più c’è stato. Serve, piuttosto, maggiore collaborazione. È necessario aumentare la posta messa a bilancio dalla Regione ed è quello che noi chiederemo. Voglio ricordare che in Lombardia sono cresciuti i cosiddetti Neet, cioè quei ragazzi che non studiano e non lavorano, e spesso questo avviene anche perché le famiglie non riescono a sostenere le spese per gli studi. Lasciare fuori 45mila studenti lombardi significa un terzo senza sostegno. Non finanziare, come ci ha detto l’assessore, dal 36 al 47 per cento delle richieste, a seconda della provincia, non è assolutamente accettabile».

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Settembre 2021
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