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Domande ammesse ma non finanziate, proteste nel Legnanese per la dote scuola di Regione Lombardia

La lettera di protesta di una mamma che a meno di tre settimane dall'inizio della scuola ha ricevuto la comunicazione da Regione che la richiesta di contributo ammessa non sarebbe stata finanziata. Una voce non isolata.

Istituto comprensivo “Via IV Novembre” di Parabiago, successo per il Piano scuola estate

Come ogni anno Teresa faceva affidamento sui fondi della dote scuola di Regione Lombardia per l’acquisto dei testi scolastici per i suoi due figli. E come lei tante altre mamme si sono trovare in grande difficoltà quando è arrivata la comunicazione, a domanda già ammessa, che i fondi non le sarebbero stati erogati. Questo a meno di tre settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico. Così Teresa, che risiede a Legnano, ha deciso di scrivere una lettera per dare voce «al diritto allo studio dei miei figli» che si è visto negato in un momento difficile per tante famiglie. Una voce che non è isolata: in queste ore in redazione stanno infatti arrivando altre analoghe segnalazioni come quelle di Angelo che ritiene «uno scandalo il fatto che una serie du domande ammesse non sono state finanziate».

Gentilissimo direttore,

ho bisogno di dar voce alla mia protesta, anzi al diritto allo studio dei miei figli, e come al solito ho pensato di farlo tramite il suo giornale, che è il portatore per eccellenza dei pensieri del cittadino ai miei occhi. Anche quest’anno, come molte altre famiglie, ci siamo affidati alla nostra regione per ottenere un piccolo contributo per l’acquisto di testi scolastici o ausili tecnologici, la famosa “Dote scuola”.
Questa settimana è arrivata comunicazione che la domanda è stata ammessa ma non sarà finanziata per mancanza di fondi!  E come per noi, per moltissime altre famiglie è avvenuto lo stesso! Quindi, conscia del fatto che ciò che finora la Regione ha erogato, è sempre stata un immenso aiuto per un rientro a scuola dei nostri ragazzi più sereno e “leggero”, soprattutto in questo periodo storico, mi permetto di dire che avrebbe dovuto essere incentivato maggiormente, invece sembra sia stato preso un po’ troppo alla leggera stavolta, o siano stati mal calcolati i fondi che avrebbero dovuto essere investiti per tale richiesta, perché è di questo che stiamo parlando: di una richiesta di aiuto da parte delle famiglie per il diritto allo studio dei propri figli! Il diritto allo studio della scuola dell’obbligo, in moltissimi casi.
Si fa tanta propaganda su questa cosa, e mi viene da ridere, non da sorridere, se penso a come sia stata gestita quest’anno! E forse sarebbe più consono dire, che ci sarà da piangere, quando si dovrà far quadrare i conti nel mese di settembre, tra materiale e libri che verranno richiesti, e da genitore coscienzioso non mancherò di comprare, affinché i miei figli possano vivere la scuola al pari di tutti gli altri studenti.
Non so se chi ha gestito il bando sia coscio di queste cose, ma mi permetta di renderglielo noto che A: se si gestisce un bando di tale importanza, si ammettono domande finché si ha una determinata certezza di poterle accogliere. E, B: Si fa in modo di avvisare i non idonei al finanziamento, magari prima delle due settimane dall’inizio della scuola!
Sarò ignorante in materia di gestione dei bandi regionali, ma plurilaureata in gestione di economia familiare, e ci sono delle minuziose tempistiche da rispettare!
Mi scuso per la lungaggine, e spero che la mia voce arrivi in regione Lombardia, e soprattutto venga accorata da altre voci.
Cordialmente,

Teresa Di Ciommo

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Agosto 2021
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