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L’Arcivescovo Delpini rende omaggio ai lavoratori dell’Ospedale di Legnano

L'Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, ha fatto visita oggi, 27 aprile, all'ospedale di Legnano per un momento di riflessione e preghiera in occasione della festa dei lavoratori

L’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, ha fatto visita oggi, 27 aprile, all’ospedale di Legnano per un momento di riflessione e preghiera in occasione della festa dei lavoratori, per rendere simbolicamente omaggio «a coloro che operano in questo luogo di lavoro così particolare, che è il prendersi cura dei malati, un luogo di attenzione alle persone».

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Una visita che ha onorato il direttore dell’azienda ospedaliera, Fulvio Odinolfi che ha dato il benvenuto a monsignor Delpini a nome di tutto il personale della Asst Ovest Milanese: «Sono stati mesi duri quelli che abbiamo passato, 14 mesi in cui i nostri operatori si sono applicati con encomiabile volontà dimostrando la loro grande capacità tecnica e la loro voglia di aiutare chi si presentava con i sintomi della malattia. Lo hanno fatto con  grande umanità che non deve mai mancare nella nostra professione».

Parole di ringraziamento anche da parte del sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, ha ricordato come quest’anno tantissime persone si siano spese per la cura, come grandi eroi del quotidiano.

Prima di una preghiera e della benedizione, l’intervento dell’arcivescovo con l’invito di «scrivere una pagina nuova in occasione del 1° maggio, basata su cinque parole quali fiducia, solidarietà, alleanza, buon vicinato, carità e infine quella che le racchiude tutte, preghiera».

Fiducia, perchè «confidiamo nella provvidenza di Dio e siamo coscienti delle nostre possibilità», solidarietà in quanto «nessuno deve rimanere escluso, nessuno si salva da solo», alleanza, come «condivisione di una idea di responsabilità sociale, per cui i soldi non servono per far soldi, ma per favorire intraprendenza operosa e promettente», buon vicinato, perchè «ogni persona, ogni famiglia avverte una fraternità che pratica il prendersi cura ordinario, con il gesto minimo che giunge anche là dove le istituzioni non sanno, non possono giungere», carità, sinonimo di «forme di aiuto immediato e discreto per cui nessuno deve disperare».

La preghiera racchiude tutto questo e ha concluso l’arcivescovo Delpini «preghiamo per coloro che sul lavoro hanno trovato la morte, invece che le risorse per vivere; preghiamo per le loro famiglie. Preghiamo perché ciascuno maturi la coscienza che deve rispondere di fronte a Dio delle sue scelte; tutti: responsabili delle istituzioni, imprenditori, lavoratori, ricchi, poveri, fedeli cattolici e di ogni credo. Preghiamo per la conversione di coloro che si arricchiscono impoverendo gli altri, che fanno soldi e potere rovinando vite: anche loro devono rispondere di fronte a Dio, oltre che di fronte alla giustizia degli uomini».

Redazione
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Pubblicato il 27 Aprile 2021
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