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Zaini colorati davanti alle Bonvesin di Legnano: “La scuola media sempre in presenza”

All'iniziativa simbolica, messa in scena questa mattina, 3 febbraio, davanti a numerose scuole del milanese - tra cui Canegrate - , ha aderito anche il consiglio di istituto comprensivo l'associazione Bonvesin de La Riva di Legnano

Generica 2020

Zaini con nastri gialli, rossi e arancioni, per chiedere che la scuola media resti in presenza indipendentemente dalla zona in cui la Lombardia è di volta in volta inserita.

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All’iniziativa simbolica, messa in scena questa mattina, 3 febbraio, davanti a numerose scuole del milanese – tra cui Canegrate – , ha aderito anche il consiglio di istituto comprensivo l’associazione Bonvesin de La Riva di Legnano. Le gradinate della scuola medie si sono così riempite di zaini «a ricordo del ruolo essenziale e fondamentale della scuola per la formazione, sotto ogni aspetto culturale e personale, dei giovani a cui appartiene il futuro che si costruisce oggi».

Il consiglio d’Istituto Bonvesin de La Riva ha inoltre firmato l’istanza presentata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, al ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina e al governatore di regione Lombardia, Attilio Fontana, dal oltre 50 rappresentanti di istituti della Lombardia (tra comitati, associazione e Consigli d’Istituto), per ribadire che «la scuola in presenza è un diritto, nonché bene primario e servizio essenziale e, come tale, deve proseguire a prescindere dal colore della singola regione di appartenenza». 

I firmatari sostengono che «la didattica a distanza ha rappresentato una soluzione di tamponamento nel primo lockdown, ma che oggi la situazione è mutata, avendo le istituzioni e le strutture scolastiche strumenti e mezzi di tutela (mascherine, igienizzanti, protocolli sanitari, punti tampone…) e le conoscenze necessarie per consentire lo svolgimento della didattica in presenza». Lo dimostra  il fatto che «la didattica a distanza non è più stata prevista per le scuole materne, le primarie e le classi prime delle scuole secondarie».

Il ricorso alternato alla didattica a distanza, secondo i sostenitori dell’istanza, non può  più «rappresentare un’ipotesi sostitutiva continua alla didattica in presenza, non essendo la DAD in alcun modo equiparabile all’insegnamento “dal vivo”». Anzi, le lezioni online stanno causando «un grave danno in termini d’impoverimento dell’istruzione, isolamento dei ragazzi e dispersione scolastica, cui conseguono gravi sofferenze anche psicologiche dei giovani, già vulnerabili nel momento della crescita e ora maggiormente a rischio dall’eliminazione di importanti punti di riferimento (quali ad esempio, lo sport, le attività extrascolastiche, i contatti affettivi extrafamiliari)».

A sostegno dell’istanza i firmatari ribadiscono poi che «tutti i ragazzi delle scuole medie – sia nell’hinterland, sia in città – si recano a scuola per la quasi totalità a piedi o accompagnati dai genitori e, pertanto, non si pone alcun rischio di assembramento nei tragitti».

Tutti motivi per cui  viene chiesto a gran voce «il rientro permanente in presenza delle classi seconde e terze della scuola secondarie di primo grado e cioè la didattica in presenza, anche nel caso di futuro ritorno in zona rossa» e «la modifica dell’art. 3 comma 4 lett. (f) del DPCM 3 novembre 2020, per tutte le classi della scuola secondaria di primo grado, incluse quindi le classi seconde e terze così come già previsto per le classi prime».

 

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Febbraio 2021
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