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Il giorno e la storia – Bibliotechina di classe intitolata al Tenente Galeazzo Tenconi

Galeazzo fu protagonista in quella che passò alla storia come l’Undicesima battaglia dell’Isonzo

Il giorno e la storia, mese di gennaio

12 gennaio 1945 – Bibliotechina di classe intitolata al Tenente di Fanteria Galeazzo Tenconi
a cura della Associazione Nazionale del Fante, Sezione di Legnano (elaborato a cura della dott.ssa Renata Pasquetto)

«12 gennaio 1945. Ho invitato le alunne a portare 3 lire per la Bibliotechina intitolata al Caduto Tenente Galeazzo Tenconi» scrive sul diario di classe la maestra Maria Luisa delle scuole elementari Mazzini.
Sia le Mazzini che le Carducci avevano bibliotechine di classe di circa 70-100 volumi, che, come in tutta Italia, a partire dall’anno scolastico ‘38-39 erano state “epurate” degli autori ebrei a cura delle insegnanti stesse: «29 ottobre 1938: una circolare della signora Direttrice – si legge in un diario di classe – ci ordina la soppressione della distribuzione dei libri della biblioteca che risultano di autori ebrei». Annualmente venivano scartati anche i volumi più sciupati e veniva pertanto chiesto agli alunni di contribuire economicamente all’acquisto di nuovi libri. Le bibliotechine erano dedicate ad alcuni Caduti legnanesi della Grande Guerra, poco meno di 500 uomini secondo le ultime ricerche effettuate, 338 dei quali appartenevano a Reggimenti di Fanteria.

Chi era dunque Galeazzo Paolo Tenconi?

Era nato a Legnano il 29 aprile 1894 in una famiglia dell’alta borghesia, figlio di Guglielmo e di Antonietta Bianchi. Dopo gli studi alle scuole commerciali, nel luglio 1915 venne chiamato alle armi e, col grado di Tenente di complemento, aggregato al 278° Reggimento Fanteria ed inviato sul fronte dell’Isonzo.

Galeazzo fu protagonista in quella che passò alla storia come l’Undicesima battaglia dell’Isonzo, che fu combattuta dal 17 al 31 agosto 1917.«Il generale Cadorna – si legge sul sito www.esercito.difesa.it – aveva concentrato tre quarti delle sue truppe presso il fiume Isonzo: 600 battaglioni (52 divisioni) con 5.200 pezzi d’artiglieria. L’attacco fu sferrato su un fronte che si estendeva da Tolmino (nella valle superiore dell’Isonzo) fino al mar Adriatico. Gli italiani attraversarono il fiume in più punti su ponti di fortuna, ma lo sforzo maggiore venne fatto sull’altopiano della Bainsizza, la cui conquista aveva lo scopo di far proseguire l’avanzata e di rompere le linee austro-ungariche in due, isolando le roccheforti del Monte San Gabriele ed Hermada.»

E proprio sulla Bainsizza, a Podleschie, il 28 agosto 1917, Galeazzo Tenconi terminò la sua breve vita. «Intorno alle 17.00, quando ormai la battaglia stava per concludersi e la resistenza nemica ormai vacillava, un gruppo di ufficiali, tra cui Galeazzo Tenconi, resosi conto che la scarsità delle munizioni e la mancanza di artiglieria rendevano impossibile dare l’ultima spallata alla difesa degli austriaci arroccati in una linea di trincee, decise di condurre un assalto “alla baionetta”. Nel coraggioso compimento dell’attacco Galeazzo cadde eroicamente alla testa del suo plotone» (Ruoli di Servizio ufficiali Caduti della Prima Guerra Mondiale). Fu decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare: «Durante un’aspra lotta per la conquista di una forte posizione nemica, fu mirabile esempio di calma e di sprezzo del pericolo. Mentre incitava i suoi soldati a portare l’ultimo colpo alla vacillante resistenza dell’avversario, colpito a morte, lasciava gloriosamente la vita sul campo.»

Un mese prima aveva scritto a casa «Non Vi rammaricherete se la volontà Divina avesse disposto che io mi sacrificassi sul Santo Altare della nostra Bella Italia. Io l’amo tanto la Patria mia …. Se io dovessi cadere, voi riceverete la mia divisa, riceverete tutti gli effetti che mi appartennero in trincea e che vi parleranno di me. Baciali, o mamma, ma non bagnarli di lacrime di dolore, perché del dolore non vi è ragione … Io starò meglio allora, godrò della felicità celeste alla quale mi chiamerà la misericordia di quel Dio al cui servizio avevo votato il mio intelletto e la mia vita…»(da Laura Nova, “Galeazzo Paolo Tenconi: un giovane d’altri tempi”).
Il suo nome è scritto nell’Albo d’Onore dell’Associazione Nazionale Combattenti Sezione di Legnano.

Le spoglie di Galeazzo sono rimaste sull’Altopiano, frammiste a quelle di tanti militari di entrambi gli eserciti, ma il suo berretto e la sua sciabola brunita, insieme ad un suo ritratto, sono conservati presso il Museo dell’Associarma in piazza Medaglie d’Oro, donazione del fratello minore, il Rag. Anacleto Tenconi, primo Sindaco nel 1945 di Legnano libera.

Associazione Nazionale del Fante, Sezione di Legnano (elaborato a cura della dott.ssa Renata Pasquetto)

PER SAPERNE DI PIU’: Laura Nova, “Galeazzo Paolo Tenconi: un giovane d’altri tempi”, in AAVV, “Legnano nella Grande Guerra”, Comune di Legnano e Associazione del Fante di Legnano, 2018 (in biblioteca a Legnano, Cerro Maggiore e Castellanza o liberamente scaricabile al link https://drive.google.com/file/d/119P6PVM_T8luZNGudaf4gvH7NbNFilY9/view

www.esercito.difesa.it/storia/pagine/n11-offensiva-isonzo.aspx – Ruoli di Servizio ufficiali Caduti della Prima Guerra Mondiale, Archivio Storico dell’Esercito Italiano, Roma–“Bollettino ufficiale.Promozione e nomine straordinarie per merito di guerra. Dispensa 28°, 3 maggio 1919“pag. 3039

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Pubblicato il 15 Gennaio 2021
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