IL GIORNO DEL RICORDO A GALLARATE
Come ogni anno la ricorrenza del Giorno del Ricordo, in memoria dei Martiri delle Foibe e dell’esodo degli italiani dalle terre d’Istria e Dalmazia, è stato solennemente ricordato negli Istituti Vinci di Gallarate...
Come ogni anno la ricorrenza del Giorno del Ricordo, in memoria dei Martiri delle Foibe e dell’esodo degli italiani dalle terre d’Istria e Dalmazia, è stato solennemente ricordato negli Istituti Vinci di Gallarate.
Grazie alla disponibilità dell’avvocato Livio Grandis, che è riuscito a far intervenire dei relatori d’eccezione, il Giorno del Ricordo di questo 2013 ha assunto un rilievo del tutto particolare. Nella rinnovata Aula Magna degli Istituti Vinci tutti gli studenti hanno seguito con grande attenzione la rievocazione storica di Guido Giraudo , a proposito della italianità di queste Terre ormai perse per l’Italia.
Giraudo è per gli “addetti ai lavori” una figura storica di caratura nazionale, grazie alla sua attività di intellettuale di cultura "non conforme", specialmente nell’ambito della musica alternativa. Di essa ha curato la nascita di un importante archivio storico, sotto l’egida dell’Associazione culturale Lorien, di cui è presidente. Scrittore, Guido Giraudo è anche conosciuto come l’autore di Sergio Ramelli, una storia che fa ancora paura. Ma in occasione della cerimonia sulle Foibe Giraudo è stato lo studioso che ha rievocato con piglio impeccabile gli antefatti storici di quelle orribili giornate che vanno dal 1943 al 1945.
E’ toccato al giovane Federico Goglio, invece, tracciare le linee di sangue di quegli eventi. Goglio, giornalista, già collaboratore di più testate, ha pubblicato vari testi, come “Foibe. Inferno a nordest”; Una terra chiamata Afghanistan”, Yukio Mishima e le fusoliere di acciaio”; “Questo mondo non basta. Uomini ed eroi”.
In questi mesi Goglio ha pubblicato “Foibe. Una storia italiana”, un agile libro che è stato presentato ad allievi e docenti degli Istituti Vinci proprio in questa occasione, dove ricostruisce la parte più tragica di questo conflitto che non fu solo politico, ma anche etnico.
La celebrazione si è chiusa con l’intervento del preside Antonio Vinci che, dopo aver rievocato la figura di Norma Cossetto, trucidata dai titini, medaglia d’oro conferita alla memoria dal Presidente Ciampi, ha letto la “Preghiera per i morti delle Foibe”, composta a suo tempo dal vescovo di Trieste monsignor Antonio Santin e che viene recitata tradizionalmente in occasione delle cerimonie commemorative presso la foiba di Basovizza.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.