NON ESISTE IKEA CHE POSSA SOSTITUIRE LA FRANCO TOSI
Al consiglio comunale aperto, l'allarme dei sindacati: la eventuale chiusura della fabbrica, tragedia per tutto il territorio...

A sinistra, Giampiero Castano, rappresentante del Ministero allo sviluppo economico – A destra, Shiva Duggirala amministratore delegato di Gammon Group assistito dall'interprete
La drammatica crisi della Franco Tosi è approdata in Comune. Come spesso invocato dal sindaco Alberto Centinaio, stamane, si è svolto infatti un consiglio comunale aperto al quale hanno preso parte un po' tutte le forze imprenditoriali, sociali, sindacali politiche del territorio.
Un momento di confronto in cui sono emerse importanti indicazioni sull'argomento specifico, ma in cui, inevitabilmente, ci si è persi in troppe parole vuote di veri contenuti. E a vuoto è anche caduto l'invito pronunciato dallo stesso amministratore delegato della proprietà Gammon, dr. Shiva Duggirala, pronto a rispondere a qualsiasi domanda che gli fosse stata avanzata. Era quella l'occasione ideale per capire le vere ragioni di una crisi profonda, ma nessuno si è rivolto all'esponente indiano come in tanti ci si aspettava. Forse, nel silenzio, una forma di rispetto verso chi ha le redini in mano del gioco e nei confronti del quale non si è voluto… infierire troppo. Una voce, a dir il vero, si è levata. Quella di un dipendente Tosi, Primo Prandoni, che, alla fine, con un intervento applauditissimo, ha pronunciato un discorso accorato e fonte di importanti riflessioni, soprattutto da parte della proprietà.
Come nel caso di Primo Prandoni, hanno sollevato convinti applausi anche gli interventi del rappresentante FIOM, Renato Esmeraldi, e della esponente RSU, Tiziana Cavalleri.
"No allo spezzatino aziendale – ha invocato Esmeraldi – ma sì a una chiara strategia, un vero programma. I numeri attuali sono impietosi verso il piano industriale presentato dalla proprietà. L'ottimismo manifestato dall'amministratore delegato Gammon non è assolutamente condivisibile. Oggi c'è bisogno di risposte chiare. Il tempo è scaduto. Dalle istituzioni locali è indispensabile ricevere un sostegno fattivo anche perchè non c'è alcuna apertura di nuove Ikea che possa compensare la chiusura di industrie come la Franco Tosi".
Struggente il discorso di Tiziana Colombo. Dalla sindacalista della RSU, a tratti, uno spacccato dell'azienda che ha addirittura emozionato quanti ricordano la Franco Tosi con 6mila dipendenti, fiore all'occhiello di una imprenditoria legnanese oggi, ahinoi, scomparsa.
E' piaciuto anche il discorso di Giampiero Castano, rappresentante del Ministero allo sviluppo economico, specie nei richiami alla proprietà quando ha individuato i due principali obiettivi: una stabilità societaria e l'individuazione di quella parte di mercato in cui concentrare maggiormente l'attenzione: "Apritevi a un possibile partner – l'appello del dr. Castano – c'è urgenza di tutelare i lavoratori. Questa è una azienda tutt'altro che cotta, ha ancora enormi potenzialità, ma c'è poco tempo per trovare una soluzione. Sfruttiamolo in maniera unita".
Un po' quello che aveva precedentemente detto il sindaco Centinaio (qui il suo discorso integrale) quando nel suo primo intervento aveva affermato: "Occorre mettere attorno ad un tavolo tutte le risorse e le migliori energie per capire come si può concretamente contribuire alla rinascita dell'Altomilanese. Viviamo in una zona che, nonostante tutto, mostra ancora elementi di forza dal punto di vista qualitativo che rendono possibile un’inversione di marcia. Il mio auspicio è che grazie a questo Consiglio comunale “aperto” si affermi la convinzione che è quanto mai urgente mettere attorno a un Tavolo dell'economia e del lavoro tutte le risorse e le migliori energie per contribuire alla rinascita dell’Altomilanese".
Abbastanza fumoso il discorso del dr. Shiva Duggirala. Per il manager 45enne della Gammon sarebbe prioritaria la necessità di salvaguardare l'immagine dell'azienda, specie in campo internazionale, per farle mantenere la credibilità acquisita negli anni. Concetto che avrebbe poi suscitato la vivace reazione di Esmeraldi proprio in tema di assoluta assenza di validi piani industriali della proprietà, se non appunto la difesa dell'immagine societaria.
Durante il consiglio comunale aperto (sconfinato comunque in una specie di convegno anche perchè il titolo attribuitogli lo giustificava, "Declino industriale e crisi della Franco Tosi, quale futuro per l'economia dell'Altomilanese"), hanno preso la parola, Giuseppe Oliva in rappresentanza delle organizzazioni sindacali Cisl – Cgil- Uil (qui il suo intervento completo), Andrea Pontani per la Confindustria Alto Milanese, Gianfranco Sanavia presidente di Confartigianato Alto Milanese, Paolo Ferrè presidente Unione Commercianti di Legnano e zona, Giuseppe Marzullo presidente della commissione provinciale per le attività produttive e il sindaco di Nerviano Enrico Cozzi.
marco tajé
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