La Lega di Nerviano: “Sulla Torre Civica quattro anni di promesse mancate”
Stoccata di fine anno della Lega, che chiede che la Torre «venga riaperta subito, almeno attraverso le visite guidate, alla cittadinanza»
«Sulla Torre Civica quattro anni di promesse mancate». Stoccata di fine anno della Lega di Nerviano all’amministrazione comunale di Daniela Colombo, con il Carroccio che mette nel mirino l’«immobilismo» di Piazza Manzoni rispetto ad un simbolo del paese e chiede di far ripartire immediatamente almeno le visite guidate per la cittadinanza.
«La Torre Civica è il simbolo di Nerviano, ma da oltre quattro anni resta desolatamente chiusa – sottolineano dalla Lega -. L’attuale amministrazione aveva promesso di trasformarla, basta leggere il programma elettorale, in una area museale o in un polo espositivo storico-culturale. Realtà? Nulla di fatto. Non solo non è diventata un centro culturale, ma abbiamo perso anche quello che c’era prima: le aperture periodiche e le visite guidate che permettevano ai nervianesi di ammirare il nostro paese dall’alto. Basta immobilismo: la Torre non è un monumento da guardare solo da lontano, ma un patrimonio da vivere. Chiediamo che venga riaperta subito, almeno attraverso le visite guidate, alla cittadinanza».
La Torre dell’Acquedotto
Inaugurata il 12 novembre 1933, la Torre Civica di Nerviano era inizialmente destinata a contenere il serbatoio dell’acqua potabile dell’acquedotto costruito a Nerviano dal “Consorzio per l’Acqua Potabile” dei Comuni della Provincia di Milano. Il primo progetto portava la data del 1931 e la firma dell’ingegnere Gabrio Prandoni, incaricato dal primo podestà di Nerviano di realizzare una torre-serbatoio. Entrato poi il Comune a far parte del Consorzio, la direzione dei lavori passò all’ingegnere Luigi Capuano, incaricato anche della costruzione.
La Torre «ha strutture portanti in cemento armato, ad oggi rimaste pressoché invariate», come spiega il sito istituzionale del Comune di Nerviano. L’opera, in cima alla quale «sono collocati due grandi orologi luminosi sormontanti due scudi del Comune, da cui dipartono verso il basso due scritte verticali in lettere di bronzo fuso “Nerviano”», termina «con una cella campanaria dove erano situate la campana civica ed una sirena elettrica». «La scelta per la fornitura dell’orologio destinato alla Torre cadde sull’antica Ditta Cav. Giovanni Frassoni di Rovato – si legge sul sito internet comunale -, la quale installò un orologio a solo movimento tempo che, azionando due coppie di indici luminosi, serviva due quadranti del diametro di 2,80 metri. All’orologio fu applicato un congegno che, nelle ore volute, azionava il motore di una sirena per dare il segnale di mezzogiorno o qualsivoglia altro segnale fosse deciso. L’antica “Fonderia Pontificia Angelo Bianchi e figli” di Varese ebbe l’incarico della fusione della campana civica destinata alla Torre. La campana, in bronzo di primissima qualità, pesava oltre mille chilogrammi ed era in tono di “Si bemolle”. Fu installata il 25 settembre 1933».









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