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Scuola di via Diaz chiusa a Nerviano, le opposizioni: “Riapriamo la ex scuola di via dei Boschi”

Dalle opposizioni una mozione congiunta per chiedere la riapertura della ex scuola di via dei Boschi, che potrebbe aiutare a tamponare l'emergenza legata alla chiusura della scuola di via Diaz per problemi strutturali

scuola via boschi nerviano

Mozione congiunta dalle opposizioni di Nerviano per chiedere la riapertura della ex scuola di via dei Boschi, struttura che può ospitare una decina di classi e potrebbe quindi aiutare a tamponare l’emergenza legata alla chiusura della scuola di via Diaz per problemi strutturali, che ha inevitabilmente portato ad una riorganizzazione logistica dell’istituto comprensivo con tutti i disagi del caso.

«La situazione attuale è una situazione sicuramente eccezionale e come tale può continuare per un periodo limitato, non può diventare la consuetudine – spiega Massimo Cozzi, capogruppo di Lega, Gruppo Indipendente Nervianese e Con Nerviano -. Per questo come consiglieri di opposizione abbiamo concretizzato con una mozione la proposta di recuperare la ex scuola di via dei Boschi, che potrebbe essere un aiuto concreto già a partire dal prossimo anno scolastico a fronte di una quantificazione immediata dei costi dell’intervento e dello stanziamento della cifra necessaria nel prossimo bilancio di previsione, che verrà approvato presumibilmente entro fine anno. Rendere agibile la scuola di via dei Boschi significherebbe il ritorno delle scuole di Nerviano nel capoluogo e di quelle delle frazioni nella loro sede naturale. Speriamo che l’amministrazione tenga in considerazione questa proposta, che proviene da forze politiche che, stando ai voti del primo turno delle amministrative di cinque anni fa, rappresentano il 70% dei cittadini».

«Quando si è posto il problema di dove collocare gli alunni che dovevano essere trasferiti perché la scuola di via Diaz non era più agibile, la stessa amministrazione aveva già valutato e addirittura proposto l’utilizzo della ex scuola di via dei Boschi, e questo ci porta a ritenere che una valutazione tecnica sulla possibilità di utilizzarla fosse stata fatta dagli uffici – aggiunge Antonella Forloni, capogruppo del PD -. La sindaca aveva poi fatto immediatamente un passo indietro perché da alcune componenti della scuola era arrivato un segnale negativo, ma questo plesso, pur non essendo più adeguato per l’attività didattica, in una situazione come questa può e deve essere utilizzato. Anche perché la proposta non è di spendere per poi richiudere a tempo indefinito: la scuola superata l’emergenza potrebbe diventare uno spazio per le associazioni, e Nerviano ha una realtà associativa molto forte. Intervenire su un edificio che poi potrebbe essere utilizzato sarebbe un investimento sul patrimonio pubblico».

Alla base della proposta delle minoranze le difficoltà con cui si è scontrata la didattica in questo avvio di anno scolastico. «Ci è stato detto che la didattica con le scelte attuali è mantenuta ed è corretto, ma non è mantenuta nella sua interezza – sottolinea Federica Carlomagno, capogruppo di Fratelli d’Italia -: quello che c’è scritto nel piano di diritto allo studio oggi non è assolutamente garantito ai ragazzi e quindi l’ipotesi di rimanere per tre o forse quattro anni in questa situazione, contando anche il fatto che l’emergenza non durerà per sempre e ci saranno dei costi da sostenere, è veramente insostenibile. Dobbiamo proporre una soluzione che magari non sarà la migliore, ma che garantisca almeno una didattica migliore per i ragazzi. Perdevamo già un sacco di studenti della scuola secondaria e con questo assetto tenderemo sicuramente a perderne ancora di più: non vogliamo perdere anche quelli delle primarie, per questo crediamo che l’amministrazione debba muoversi in fretta per prendere decisioni e poter realmente attuare dei cambiamenti già dal prossimo anno».

scuola via boschi nerviano

«Nonostante ogni classe abbia trovato una propria collocazione, non ci sono più spazi da destinare né alle attività laboratoriali, né per quegli alunni che hanno difficoltà di apprendimento – le fa eco Alba Airaghi, capogruppo della Lega -. Ci chiediamo quanti genitori dei bambini che dalla materna devono passare alla primaria, di fronte ad una situazione così disagiata, faranno la scelta di iscrivere i propri figli alle scuole di Nerviano e quanti invece decideranno di guardarsi intorno per cercare soluzioni di qualità superiore, non in termini di insegnamento ma sotto il profilo degli spazi da dedicare alla didattica».

Giovedì 13 novembre è in programma la commissione consiliare dove verrà illustrata la proposta per la riqualificazione della scuola di via Diaz. «È stato fatto un tavolo tecnico al quale si è finto di far partecipare l’opposizione ma in realtà le decisioni sono state prese dalla maggioranza – è la critica dell’ex sindaco Cozzi -. La proposta che verrà presentata prevede il mantenimento di due dei tre blocchi dell’edificio e l’abbattimento con ricostruzione di quello più recente, per una spesa intorno ai 4 milioni di euro: è una cifra importante e vogliamo capire da dove verrà recuperata. Pensiamo che sia difficile, se non impossibile che venga rispettata la tempistica proposta, in base alla quale il primo lotto dei lavori dovrebbe concludersi in tempo per l’anno scolastico 2026/2027, con inizio dei lavori a luglio del prossimo anno, e anche laddove venissero rispettati i ragazzi rientrerebbero a scuola mentre sarebbe ancora in corso il cantiere per la parte dell’edificio da abbattere e ricostruire».

«C’è il rischio, direi quasi la certezza, che si arrivi alla prossima consiliatura e quindi sarebbe stata una buona prassi democratica coinvolgere anche le opposizioni perché un domani queste stesse forze politiche potrebbero essere al governo del paese – aggiunge il consigliere Dem Alfredo Franceschini -. Sarebbe stato auspicabile proiettarsi nel futuro e far studiare ai tecnici anche i costi per una nuova scuola anziché farli lavorare fin da subito solamente sull’ipotesi del ricondizionamento dell’esistente».

Per sostenere la proposta di riaprire la ex scuola di via dei Boschi, le opposizioni hanno già in programma anche una raccolta firme. «Questa non è un’iniziativa pretestuosa – conclude il consigliere del Carroccio David Guainazzi -: se abbiamo deciso di presentare questa mozione congiunta è perché c’è un’esigenza da parte della popolazione di cui ognuno di noi rappresenta una parte ed è necessario rispondere ad una ad una situazione disagevole per il per i cittadini, che si sono trovati di fronte un’amministrazione sorda a qualsiasi tipo di dialogo. Vogliamo rispondere ad una reale situazione di disagio: i cittadini hanno bisogno di certezze».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Novembre 2025
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