Sempre più cemento nel Legnanese. Più di 4mila ettari di suolo consumato
In base al report 2025 dell'ISPRA sul consumo di suolo, solo a San Giorgio su Legnano non c'è stato incremento netto nel consumo di suolo
Sempre più cemento nel Legnanese, dove il consumo di suolo nel 2024 è arrivato ad un totale di oltre 4115 ettari. È questa l’estrema sintesi del quadro territoriale che emerge dall’edizione 2025 del rapporto del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente su “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, i cui dati mettono nero su bianco che, come ormai da anni, San Giorgio su Legnano è il comune del territorio dove più ettari di terreno sono stati “coperti” in modo artificiale mentre Dairago si conferma il paese più “virtuoso” sotto questo profilo.
Il consumo di suolo nel Legnanese
I dati del Legnanese parlano di numeri in rialzo quasi ovunque persino rispetto alla media della Città Metropolitana, che si attesta su una percentuale del 32% di suolo consumato, superata in Italia solo da quelle registrate nelle province di Monza e Brianza (41%) e Napoli (35%). Su 50.344,96 ettari di suolo consumati a Milano e hinterland – 130,5 ettari in più solo nel 2024 -, 4.115,43 si trovano nel Legnanese. La “maglia nera” è San Giorgio su Legnano, dove il consumo di suolo è arrivato al 62,54% della superficie amministrativa del paese, dato che inserisce il comune tra i dieci in Lombardia con la percentuale di suolo consumato più alta. Superano la media provinciale anche Legnano (56,54%), San Vittore Olona (50,48%), Canegrate (48,36%), Rescaldina (45,37%), Villa Cortese (44,98%), Parabiago (42,82%), Cerro Maggiore (40,14%) e Nerviano (36,24%); rimangono al di sotto della media di Palazzo Isimbardi, invece, i numeri di Busto Garolfo (29,29%) e Dairago (26,56%).
Se anziché gli ettari consumati rispetto alla superficie amministrativa si prendono in considerazione i metri quadri di cemento, o comunque di coperture artificiali, per ogni abitante, il picco si registra invece a Nerviano (283,01 mq), seguita da Busto Garolfo (270,65 mq), Cerro Maggiore (270,15 mq), Rescaldina (254,91 mq), Villa Cortese (254,90 mq), Dairago (234,53 mq), Parabiago (217,08 mq), San Vittore Olona (210,01 mq), Canegrate (200,82 mq), San Giorgio su Legnano (200,37 mq), e Legnano (165,16 mq). Nella Città metropolitana di Milano, il consumo di suolo pro capite si aggira intorno ai 155 metri quadri per abitante.
Per quanto riguarda infine il consumo di suolo annuale nel 2024 le “buone notizie” arrivano da San Giorgio su Legnano, dove non c’è stato incremento netto del consumo di suolo, valutato attraverso il bilancio tra il consumo di suolo e l’aumento di superfici agricole, naturali e seminaturali dovuti a interventi di recupero, demolizione, de-impermeabilizzazione, rinaturalizzazione o altro. Il risultato peggiore, invece, è quello di San Vittore Olona, dove in un anno sono stati consumati 10,56 ettari di suolo, che ne fanno il decimo per incremento tra i comuni lombardi.
La situazione in Italia
I dati resi noti dall’ISPRA certificano come a livello nazionale anche nel 2024 la crescita del consumo di suolo sia stata significativa. Nell’ultimo anno le nuove coperture artificiali hanno infatti riguardato altri 83,7 chilometri quadri, con un incremento del 15,6% rispetto al 2023: si parla di un ritmo di 2,7 metri quadri al secondo, ovvero quasi 23 ettari al giorno. «La crescita delle superfici artificiali è solo in piccola parte compensata dal ripristino di aree naturali, pari a poco più di 5 chilometri quadri, dovuti al passaggio da suolo consumato a suolo non consumato – spiega l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale -. Così, il consumo netto arriva a 78,5 chilometri quadri, il valore più alto degli ultimi dodici anni, con una crescita del suolo consumato a livello nazionale dello 0,37%. Oggi, le infrastrutture, gli edifici e le altre coperture artificiali occupano più di 21.500 chilometri, il 7,17% del territorio italiano. In Europa la media è del 4,4%».
«Le regioni con maggiore copertura artificiale rimangono Lombardia (12,22%), Veneto (11,86%) e Campania (10,61%), mentre le maggiori perdite di suolo nel 2024 si registrano in Emilia-Romagna (1.013 ettari di nuove aree artificiali), Lombardia (834 ettari), Puglia (818 ettari), Sicilia (799 ettari) e Lazio (785 ettari) – aggiunge l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale -. La Valle d’Aosta si conferma la regione con il consumo inferiore, ma aggiunge comunque più di 10 ettari alla sua superficie consumata. Tra le altre, solo la Liguria (28 ettari) e il Molise (49 ettari) hanno contenuto il loro consumo al di sotto di 50 ettari».









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