Ciclande, il nuovo viaggio di Pedali Solidali attraverserà Cile e Bolivia
Carlo Motta, volontario di Cuggiono, è pronto a rimettersi in viaggio, dopo l'esperienza in Argentina. Come sempre pedalerà portando con sé la bandiera di Bicipace, simbolo di civile convivenza e opposizione a ogni guerra

Dopo l’esperienza in Argentina del 2024, il progetto “Pedali solidali” torna in Sud America con il nuovo itinerario “Ciclande” che attraverserà Cile e Bolivia. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Cuggiono e sostenuta da Insubria Sport ASD con il contributo di Cicli Fusar Poli, unisce sport, cultura e attenzione alle comunità locali.
Quest’anno Carlo Motta, volontario di Cuggiono, è pronto a rimettersi in viaggio. Con il progetto “Pedali solidali” 2025, l’avventura inizierà a Calama, nel nord del Cile, non prima di una tappa a Chuquicamata, sede della più grande miniera di rame a cielo aperto del mondo: un impressionante cratere profondo un chilometro e largo quanto 11.000 campi da calcio.
Da lì la strada condurrà verso sud attraverso il deserto di Atacama, il più arido del pianeta, tra paesaggi suggestivi come le Valli della Luna e della Morte e la Garganta del Diablo. In questa terra, famosa per i cieli stellati nitidissimi e gli osservatori astronomici internazionali, Motta raggiungerà San Pedro de Atacama per poi risalire sulle Ande ed entrare in Bolivia.
Il percorso boliviano si snoderà per due settimane sull’altipiano, a oltre 4.000 metri di quota, tra immensi salares e villaggi in cui le famiglie vivono di pastorizia e lavorazione del sale, spesso con redditi minimi. La meta sarà il Parco Nazionale di Sajama, al confine con il Perù: da qui, Motta tenterà l’ascesa al Volcan Parinacota (6.348 metri), dove lascerà lo stemma del Comune di Cuggiono.
Il rientro in Cile avverrà attraverso il Parco Nazionale di Lauca e il villaggio andino di Putre, per terminare ad Arica, affacciata sull’Oceano Pacifico.
Due saranno gli obiettivi solidali del viaggio: sostegno alle comunità di Sajama: Motta trascorrerà alcuni giorni nei villaggi andini per conoscere le tradizioni locali e farsi guidare da un giovane del posto nella salita al Parinacota; supporto all’Ong MOE di Arica: attiva da anni con progetti di inclusione sociale, educazione e sostegno alle famiglie fragili, riceverà la mountain bike utilizzata durante il viaggio. La bici diventerà un prezioso strumento per un giovane del posto, permettendogli di raggiungere più facilmente la scuola o il lavoro. Alla cerimonia di consegna sarà presente anche il Console italiano.
Il viaggio sarà reso possibile grazie alla nuova bicicletta donata da Insubria Sport e Cicli Fusar Poli, oltre al supporto economico dell’associazione sportiva di Cuggiono.
Come sempre, Carlo Motta pedalerà portando con sé la bandiera di Bicipace, simbolo di civile convivenza e opposizione a ogni guerra: «Mai come ora dal secondo dopoguerra – sottolinea – gli stati hanno declinato il rispetto delle persone in nome degli interessi economici, e mai le istituzioni internazionali sono state così inascoltate e vilipese. Durante il mio pedalare ne parlerò con tutti, ogni volta che potrò».
A chi gli chiede quale sia il senso di viaggiare in bici in un’epoca di spostamenti rapidi, Motta risponde con semplicità: «Viaggiare in bicicletta non è il modo più veloce di andare, ma ti porta davvero lontano. Andare piano non è perdere tempo, anzi: dà spazio ai pensieri, aiuta a capire il valore delle cose, di se stessi e, soprattutto, degli altri. E poi, in bicicletta, si incontra sempre un sacco di gente simpatica».
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