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Tutti contro tutti nel processo alla mantide di Parabiago. Ferretti: “Anche la figlia Ariane cercava un killer per Ravasio”

 La reazione della ragazza presente tra il pubblico al processo per l’omicidio del parabiaghese: “Infame bugiardo”

Generico 07 Jul 2025

Nuovo colpo di scena nel processo in Corte d’Assise per la morte di Fabio Ravasio, il commerciante di Parabiago travolto e ucciso da un’auto nell’agosto del 2024. Durante l’ultima udienza, è stato ascoltato in modalità protetta uno dei figli minori di Adilma, la cinquantenne brasiliana accusata di aver orchestrato l’omicidio insieme ad altri sette imputati.

La testimonianza del minore

Il bambino, ascoltato in video collegamento da una stanza separata rispetto all’aula, ha riferito di aver sentito una conversazione tra Massimo Ferretti, il barista amante di sua madre, e un’altra persona, nel bar che frequentavano. In quell’occasione Ferretti avrebbe parlato apertamente della volontà di trovare qualcuno – «un tossico o un marocchino» – disposto a uccidere. Solo nei giorni successivi il bambino avrebbe capito che la vittima designata era proprio Fabio Ravasio, che lui considerava suo padre.

Con questa dichiarazione, il minore ha di fatto smentito la versione fornita a un amico a cui aveva raccontato l’episodio in modo differente. Non è però emerso in aula se abbia mai confidato l’episodio alla madre, né come lei avrebbe reagito.

L’influenza di Ferretti e il triangolo con Adilma

Il giovane testimone ha anche ripetuto quanto gli avrebbe detto sua madre: che Ferretti era innamorato di lei, che Ravasio era geloso e che tra i due uomini c’era un forte astio. Un contesto emotivo e relazionale che si riflette nel racconto fornito in aula dallo stesso Massimo Ferretti.

Secondo Ferretti, sarebbe stata proprio Adilma a ideare l’omicidio, motivandolo con accuse infamanti nei confronti di Ravasio: «Diceva che era un pedofilo, un infame, un gay – ha raccontato –. Credevo a tutto perché ero confuso, guardavo solo lei». Ferretti ha anche riferito che Adilma gli parlava spesso di una polizza sulla vita intestata a Ravasio e che lo aveva spinto con insistenza a partecipare al piano.

I tentativi di assoldare un killer

Ferretti ha aggiunto che Adilma aveva chiesto aiuto a più persone, almeno tre o quattro, tra Milano e l’hinterland, per trovare qualcuno disposto a uccidere Ravasio. Disse anche di essere stato mandato da Antonio De Simone, che però lo avrebbe respinto. Anche Fabio Lavezzo si sarebbe mosso per cercare un sicario e, secondo Ferretti, anche una delle figlie più grandi di Adilma, Ariane, era al corrente dei piani: «Mi disse di cercare tra gli zingari di Magenta».

Tensione in aula: urla e insulti

La tensione in aula è salita quando Ariane, presente tra il pubblico, ha urlato all’indirizzo di Ferretti: «Sei un’infame di m…, bugiardo. Mettetegli la macchina della verità». La donna è stata subito allontanata dalla polizia giudiziaria.

Richiesta di perizia psichiatrica

L’avvocata Alberta ha rinnovato la richiesta di una perizia psichiatrica per Igor Benedito, sostenendo sulla base di una consulenza di parte che al momento dei fatti la capacità di intendere e volere fosse «scemata». Intanto, Oliva – un altro testimone – ha spiegato in aula perché si trovava a casa di Adilma dopo l’omicidio.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 07 Luglio 2025
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