Dal fotovoltaico alla “batteria d’acqua”: dal Comitato No Discarica di Cerro Maggiore sette proposte per il Polo Baraggia
Il Comitato No Discarica ha colto al balzo la palla lanciata dall'amministrazione comunale e ha presentato sette proposte per il futuro dell'area un tempo nota come la discarica più grande d'Europa

Sette proposte «concrete e sostenibili» per riqualificare il Polo Baraggia, l’area a cavallo tra Cerro Maggiore e Rescaldina al centro di tante battaglie contro l’allora discarica negli anni ’90. Il Comitato No Discarica ha colto al balzo la palla lanciata dall’amministrazione comunale, che aveva dato tempo fino a mercoledì 28 maggio per l’invio di stanze e suggerimenti per il futuro dell’area un tempo nota come la discarica più grande d’Europa.
Tra le idee suggerite dal comitato ci sono l’installazione di un impianto fotovoltaico all’interno della fossa della cava, senza riempimenti né modifiche sostanziali al profilo morfologico, e la condivisione dell’energia prodotta attraverso una comunità energetica rinnovabile aperta a cittadini, enti e imprese, e la trasformazione della cava in un sistema di accumulo energetico tramite pompaggio idroelettrico, dove l’acqua sarebbe sollevata in un bacino superiore quando c’è energia in eccesso e fatta scendere nella cava per produrre elettricità nei momenti di bisogno trasformando l’area Baraggia in una “batteria d’acqua”.
Poi l’installazione, su suolo già impermeabilizzato, di uno o più moduli prefabbricati adibiti a data center containerizzati, collegati a fonti di energia rinnovabile senza consumo di nuovo suolo né impatti permanenti, la realizzazione di un sistema di stoccaggio energetico basato su batterie alloggiate in container modulari che valorizzerebbe il sito come come punto di accumulo per l’energia rinnovabile, e il risanamento dell’area attraverso tecniche di fito-risanamento con piante iperaccumulatrici come salici, pioppi e canne per poi crearvi percorsi didattici con il coinvolgimento di enti scientifici e attività educative.
Chiudono il quadro la zonizzazione funzionale dell’area con attività di forestazione leggera, fito-risanamento, creazione di spazi verdi fruibili e installazioni artistiche, con tanto di vivaio scolastico, e la trasformazione in un centro agricolo sperimentale per la coltivazione di canapa industriale, piante tintorie e aromatiche, nonché per attività didattiche e inclusive.
«Nonostante il tempo estremamente limitato concesso, appena sette giorni, e in assenza di supporto tecnico da parte degli uffici comunali, il comitato ha risposto con impegno e concretezza, offrendo sette soluzioni realizzabili, pensate per essere attuate singolarmente o in forma integrata, nel pieno rispetto dell’ambiente, della legge e della volontà popolare più volte espressa – sottolinea il Comitato No Discarica -. Ci aspettiamo che queste proposte ricevano una valutazione seria, imparziale e trasparente, coerente con lo spirito di collaborazione che l’amministrazione ha pubblicamente richiamato. È inoltre fondamentale che i progetti vengano illustrati e discussi in occasione del prossimo consiglio comunale aperto, garantendo così il diritto di partecipazione e di confronto a tutta la cittadinanza».
«Alla luce del nuovo scenario propositivo, il comitato invita l’amministrazione a sospendere in via cautelativa la conferenza dei servizi prevista per il 1° giugno, in attesa di un confronto approfondito con il consiglio e la cittadinanza. Siamo cittadini che agiscono con mezzi limitati, ma con senso civico, competenza e determinazione. Chiediamo che questo nostro sforzo venga rispettato, ascoltato e preso in considerazione con serietà. Questa è una chiamata alla partecipazione, al buon senso e alla responsabilità. Il futuro dell’area Baraggia riguarda tutti noi. Il tempo per agire è adesso».
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