A Dairago studenti in marcia contro le mafie: “Un seme di speranza”
Venerdì 23 maggio Dairago ha ricordato il sacrificio di chi ha sacrificato la vita per combattere le mafie con una marcia promossa dal consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi

Sabato 23 maggio 1992, ore 17.57. Giovanni Falcone, 53 anni, magistrato da 28, salta in aria nelle vicinanze di Capaci, sul territorio di Isola delle Femmine. Se lo porta via una carica con una potenza pari a 500 chilogrammi di tritolo mentre sta percorrendo l’autostrada A29. Insieme a lui perdono la vita la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro che viaggiano sulle tre Fiat Croma blindate che compongono il corteo. L’esplosione provoca anche 23 feriti, fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.
Trentatré anni dopo Dairago ha ricordato il sacrificio di Giovanni Falcone e di tutti gli altri eroi che hanno sacrificato la vita per combattere la criminalità organizzata con una marcia contro le mafie promossa dal Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi, con gli studenti di quarta e quinta della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado che hanno percorso le vie del paese con striscioni e cartelli.

Aperto da uno striscione che citava la frase di Paolo Borsellino “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”, il corteo ha fatto tappa alla Casa delle Associazioni, realizzata in un bene confiscato alla mafie, dove è stato piantato un ulivo come «simbolo di pace, rinascita e forza vitale». La marcia dei ragazzi è terminata nel cortile della scuola elementare, dove i giovani studenti del paese hanno parlato di legalità e giustizia e hanno condiviso il percorso che li ha portati a confrontarsi con le storie di chi ha perso la vita combattendo la criminalità organizzata.
«La marcia di venerdì giunge al termine di un percorso in cui le classi hanno conosciuto e approfondito la vita e le scelte di martiri delle mafie, eroi per la nostra libertà, come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Giorgio Ambrosoli, Rocco Chinnici, Lea Garofalo, solo per citarne alcuni – spiega la sindaca Paola Rolfi -. Una mattinata intensa ed emozionate, in cui ho potuto toccare con mano le consapevolezze maturate in quesiti nostri giovanissimi cittadini. Come ha giustamente detto nel suo intervento Gianpiero Colombo, referente locale di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, la marcia di venerdì non è la conclusione di un percorso, ma la tappa di un cammino per affermare i valori di legalità e giustizia».
«Grazie alla sensibilità del Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi, all’impegno di tutti gli studenti, alla collaborazione del corpo docente – aggiunge la prima cittadina -. La marcia di venerdì non è stata una semplice manifestazione, ma un seme di speranza e di lotta alle mafie che ragazze e ragazzi hanno piantato nella loro vita, un seme che non può lasciare indifferenti noi adulti, ma che dobbiamo aiutare a far germogliare: solo così sarà possibile in futuro vivere in un’Italia libera dalle mafie».
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