Inaugurato alla ex Meccanica di Nerviano il nuovo murale di Cheone dedicato al partigiano Giovanni Pesce
L'opera ha preso il posto di un precedente murale, sempre dedicato a "Visone" e firmato da Cheone, "cancellato" nell'ambito della riqualificazione della struttura per le condizioni in cui versava

Inaugurato giovedì 1° maggio a Nerviano il nuovo murale dedicato al partigiano Giovanni Pesce realizzato da Cheone sui muri del porticato del parco della ex Meccanica. L’opera ha preso il posto di un precedente murale, sempre dedicato al partigiano “Visone” e firmato dal noto street artist, “cancellato” nell’ambito dell’intervento di riqualificazione della struttura per le condizioni in cui versava, ormai danneggiato dalle infiltrazioni e dal distacco del paramento dell’intonaco e manomesso con le bombolette.

«Giovanni Pesce è partito a 18 anni per andare a combattere in un Paese straniero – ha sottolineato al momento del taglio del nastro il presidente della sezione ANPI di Nerviano -. Chi glielo faceva fare? La voglia di libertà, la voglia di democrazia che, guardando alle guerre che ci circondano oggi, non vedo più». «Il territorio di Nerviano è stato ricco di persone che hanno dato un’impronta al percorso della Liberazione – ha aggiungo la sindaca Daniela Colombo – è anche in memoria di questi nostri concittadini che ricordiamo pesce e tutti loro con un momento che rientra nelle celebrazioni organizzate nell’arco dell’anno per l’80° anniversario della Liberazione».
Chi era Giovanni Pesce
Nato a Visone, in provincia di Alessandria, nel 1918, Giovanni Pesce si trasferisce in Francia con la famiglia ancora bambino. Fin da giovanissimo aderisce al Partito Comunista, di cui diventa anche segretario della sezione giovanile. Ispirato da un discorso della “pasionaria” Dolores Ibarruri, si arruola nelle Brigate Internazionali che nella guerra civile spagnola sostenevano il regime democratico contro i fascisti di Franco, diventando uno dei più giovani combattenti italiani della Brigata Garibaldi.

Al suo rientro in Italia nel 1940, Pesce viene arrestato e mandato al confino a Ventotene. Nel settembre 1943 è tra gli organizzatori dei Gruppi di Azione Patriottica a Torino, per poi assumere nel maggio del 1944 il comando del 3° G.A.P. “Rubini” a Milano con il nome di battaglia “Visone”. Alla guida della 106° Brigata Garibaldi, organizza la lotta gappista in un territorio che comprende anche Nerviano. Spesso opera con la partigiana Sandra, nome di battaglia dell’ufficiale di collegamento Onorina Brambilla, che nel luglio 1945 diventerà sua moglie.
Dopo la seconda guerra mondiale è a capo della scorta di Palmiro Togliatti e dal 1951 al 1964 consigliere comunale a Milano nelle file del PCI. È membro del comitato nazionale dell’ANPI fin dalla fondazione. Nel 1947 viene insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare per decreto dell’allora Presidente del Consiglio dei ministri Alcide De Gasperi.
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