Parabiago si colora di Medioevo con il villaggio medievale e la rievocazione storica della battaglia
Pienone di visitatori a Parabiago per il doppio appuntamento dedicato al Medioevo al parco di Villa Corvini e al Parco Crivelli
Tuffo nel Medioevo per Parabiago, che domenica 6 aprile è tornata al 1339 grazie alla Giornata medievale organizzata dalla Pro Loco al Parco Crivelli e alla rievocazione storica della battaglia di Parabiago andata in scena nel parco di Villa Corvini con la regia dell’associazione Parabiago Medievale insieme all’associazione culturale El Bigatt e a Legnanum Medievalis. Un doppio appuntamento tutto dedicato alla storia che è tornato a colorare la città e ha fatto come da copione il pienone di visitatori.
La giornata medievale

Il parco Crivelli dalle 10 in poi si è immerso nella storia con la sfilata dei figuranti e l’apertura del villaggio medievale dove i visitatori sono stati accolti da lanaia, verduriera, fornaia, ciabattino, fioraia, vinaiolo, barbiere, ricamatrice, falegname, speziale e persino mendicante e fattucchiera, oltre a nobili e tanti popolani con ceste di ortaggi, tra balli medievali, artisti di strada, musici, mangiafuoco e teatranti.
Alla giornata di festa organizzata dalla Pro Loco hanno partecipato gli Sbandieratori di Legnano, la compagnia teatrale “Dove osano le aquile”, un gruppo di lettura che ha letto brani dal Paradiso di Dante, ASD Kankudojo e ASD Arteritmica, suonatori di arpa classica e artigiani del ferro e del legno. Con loro anche le scuole, che hanno colorato il parco con musici, giullari, balli giochi e artisti di strada.
Spazio ovviamente anche alla storia: quest’anno a far rivivere la battaglia è stata una partita a scacchi a personaggi viventi su una scacchiera gigante, dove ogni pedina è stata impersonata dagli studenti delle scuole cittadine mentre a lato della grande scacchiera andava in scena la partita giocata da Lodrisio e Luchino Visconti.
La rievocazione storica della battaglia

Anche il parco di Villa Corvini si è colorato di Medioevo fin dalle prime ore della mattinata con l’allestimento del campo medievale e le esibizioni della Scuola campanaria Chiostro di Voltorre, dei Falconieri di sua Maestà Reale, dei Musici e Sbandieratori Città di Avigliana.
Accanto all’accampamento medievale – inaugurato alla presenza, tra gli altri, delle autorità cittadine e del sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti -, anche esibizioni musicali, spettacoli di rapaci, giochi per i più piccoli e i ragazzi e stand a tema, come quello dell’armaiolo.
Senza dimenticare lo spazio centrale riservato alle cronache della battaglia, tanto con le letture quanto con le esibizioni estemporanee delle compagnie di armati in alcune schermaglie, fino alla rievocazione storica della battaglia vera e propria che ha chiuso la giornata.
La battaglia di Parabiago
Nel 1332 Azzone Visconti prese il potere a Milano. Una volta insediatosi, associò al suo governo due zii, Luchino e Giovanni, ma non il terzo, Lodrisio, che iniziò a congiurare. Scoperto, fu costretto a fuggire e dopo un percorso tortuoso finì a Verona, che continuamente si contendeva i territori con Milano, e propose a Mastino II della Scala una vendetta contro Milano dopo che l’anno prima Verona era stata sconfitta ed espugnata di quasi tutti i suoi territori.
Lodrisio Visconti conosceva così bene il territorio che riuscì a portare l’esercito veronese fino alle porte di Milano senza essere scoperto dalle sentinelle: arrivato a Cernusco la devastò, e lo stesso fece a Sesto San Giovanni, per poi ripiegare nel Seprio per rifornirsi. Milano in quei giorni si riorganizzò: Azzone Visconti richiamò l’esercito schierato a Brescia e chiamò gli alleati e dei mercenari dalla Svizzera che la sera del 20 febbraio 1339 devastarono Legnano pensando che vi fosse ancora nascosto il tesoro del Barbarossa.
La sera stessa arrivò da Milano il primo contingente per bloccare Lodrisio: le avanguardie milanesi vennero sconfitte il mattino dopo, 21 febbraio 1339. Luchino Visconti, che aveva gran parte dell’esercito stanziata a Nerviano, avanzò quindi verso Parabiago: il suo esercito e quello di Lodrisio si confrontarono sostanzialmente alla pari, ma prevalse quest’ultimo. I milanesi si persero d’animo e scapparono, ma a Rho c’erano le retroguardie che affrontarono ancora l’esercito di Lodrisio a Parabiago. Nella terza ondata della battaglia pochi soldati, rispetto alla massa dell’esercito di Lodrisio, riuscirono a prevalere: negli anni successivi si pensò fosse intervenuto Sant’Ambrogio a cavallo fustigandoli.
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