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Bonus ritardi Trenord, una petizione dei pendolari per rimodulare “il nuovo indennizzo beffa”

Pur se Regione ha incrementato il valore del rimborso al 30%, le nuove regole secondo i promotori della raccolta firme sono peggiorative

treni ritardi apertura

Una petizione per chiedere alla giunta di Regione Lombardia di «rimodulare il nuovo indennizzo beffa» per i ritardi accumulati sulla tratta ferroviaria di riferimento, «rivedendo le condizioni e rendendo la misura realmente fruibile». Di seguito il testo della petizione che è possibile firmare su Change.org

Con la delibera n. 2052 la Giunta di Regione Lombardia ha modificato le Condizioni Generali di Trasporto e, di fatto, eliminato il bonus a favore dei viaggiatori per i ritardi accumulati sulla tratta ferroviaria di riferimento. Il bonus introdotto nel 2010 veniva riconosciuto automaticamente sull’abbonamento mensile con uno sconto pari al 30% sull’abbonamento mensile e 10% sull’annuale. Il vecchio bonus utilizzava un indicatore basato sulla somma dei tempi di ritardo oltre i 5 minuti. Il bonus è stato ora sostituito da un indennizzo introdotto a seguito del regolamento europeo 2021/782, il quale stabilisce l’obbligo di tutele minime anche per gli abbonamenti. L’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha stabilito un valore minimo di indennizzo pari al 10% del prezzo se la somma dei treni soppressi ed in ritardo di oltre 15 minuti supera il 10%.

Tale norma non impedisce tuttavia di introdurre parametri migliorativi. Pur se Regione ha incrementato il valore del rimborso al 30%, le nuove regole sono peggiorative perché: 
– l’automatismo viene sostituito con una complicata richiesta da parte del viaggiatore;
– il ritardo è tale dopo 15 minuti, quindi una soglia tripla rispetto ai + 5 minuti del bonus precedente;
– le regole sul calcolo degli indennizzi non sono allineate, peggiorandole, alle modalità di calcolo degli indicatori stabilite dalle Condizioni Minime di Qualità stabilite nel Contratto di Servizio.

La Giunta regionale vende un aumento dell’indennizzo al 30%, ma rende più difficile ottenere le condizioni per ottenerlo. Ad esempio, nel mese di gennaio 2024 l’indennizzo è scattato solamente su 3 direttrici, mentre nel 2023, nei mesi di maggio ed agosto, rispetto allo stesso numero di indennizzi sono stati riconosciuti rispettivamente 10 e 9 bonus, ovvero ben tre volte di più.
I viaggiatori chiedono di rimodulare il nuovo indennizzo rivedendo le condizioni e rendendo la misura realmente fruibile anche per gli abbonamenti integrati IVOL, IVOP e STIBM in base al concetto di tratta abitualmente frequentata, per una maggiore equità e rispetto di chi paga un servizio.

Jessica Deandrea

Raffaele Specchia 

Una petizione per chiedere alla giunta di Regione Lombardia di «rimodulare il nuovo indennizzo beffa» per i ritardi accumulati sulla tratta ferroviaria di riferimento, «rivedendo le condizioni e rendendo la misura realmente fruibile». Di seguito il testo della petizione che è possibile firmare su Change.org

Con la delibera n. 2052 la Giunta di Regione Lombardia ha modificato le Condizioni Generali di Trasporto e, di fatto, eliminato il bonus a favore dei viaggiatori per i ritardi accumulati sulla tratta ferroviaria di riferimento. Il bonus introdotto nel 2010 veniva riconosciuto automaticamente sull’abbonamento mensile con uno sconto pari al 30% sull’abbonamento mensile e 10% sull’annuale. Il vecchio bonus utilizzava un indicatore basato sulla somma dei tempi di ritardo oltre i 5 minuti. Il bonus è stato ora sostituito da un indennizzo introdotto a seguito del regolamento europeo 2021/782, il quale stabilisce l’obbligo di tutele minime anche per gli abbonamenti. L’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha stabilito un valore minimo di indennizzo pari al 10% del prezzo se la somma dei treni soppressi ed in ritardo di oltre 15 minuti supera il 10%.

Tale norma non impedisce tuttavia di introdurre parametri migliorativi. Pur se Regione ha incrementato il valore del rimborso al 30%, le nuove regole sono peggiorative perché: 
– l’automatismo viene sostituito con una complicata richiesta da parte del viaggiatore;
– il ritardo è tale dopo 15 minuti, quindi una soglia tripla rispetto ai + 5 minuti del bonus precedente;
– le regole sul calcolo degli indennizzi non sono allineate, peggiorandole, alle modalità di calcolo degli indicatori stabilite dalle Condizioni Minime di Qualità stabilite nel Contratto di Servizio.

La Giunta regionale vende un aumento dell’indennizzo al 30%, ma rende più difficile ottenere le condizioni per ottenerlo. Ad esempio, nel mese di gennaio 2024 l’indennizzo è scattato solamente su 3 direttrici, mentre nel 2023, nei mesi di maggio ed agosto, rispetto allo stesso numero di indennizzi sono stati riconosciuti rispettivamente 10 e 9 bonus, ovvero ben tre volte di più.
I viaggiatori chiedono di rimodulare il nuovo indennizzo rivedendo le condizioni e rendendo la misura realmente fruibile anche per gli abbonamenti integrati IVOL, IVOP e STIBM in base al concetto di tratta abitualmente frequentata, per una maggiore equità e rispetto di chi paga un servizio.

Jessica Deandrea

Raffaele Specchia 

Cambia il rimborso ai pendolari Trenord. Un passo avanti per Regione, “una beffa” per viaggiatori e opposizioni

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Aprile 2024
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