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Flash mob anti-discarica di Bene Comune a Cerro Maggiore. Il centrodestra: “Mistificazione della realtà”

La discarica chiude la campagna elettorale a Cerro Maggiore tra il flash mob di Bene Comune e il video girato al Polo Baraggia dal sindaco uscente

flash mob antidiscarica cerro maggiore

«Silenziosamente vogliamo fare rumore». Così Bene Comune, la civica di centrosinistra che sostiene la candidatura di Roberta Cé alle ormai imminenti elezioni amministrative di Cerro Maggiore, ha dato il via al flash mob anti-discarica organizzato davanti al municipio nel tardo pomeriggio di venerdì 12 maggio. Presidio che, se ancora ce ne fosse bisogno, ha ribadito il ruolo centrale del futuro del Polo Baraggia in una campagna elettorale entrata nel vivo solo al rush finale dopo aver a lungo stentato a decollare.

Al centro del flash mob ancora una volta i punti critici che la civica ha individuato nel protocollo d’intesa per il recupero ambientale dell’area approvato dalla maggioranza uscente. «Nel buco verranno messi materiali inquinati come arsenico, cadmio, cobalto, zinco, cromo esavalente, cianuri, tallio, mercurio – ha sottolineato Roberta Cé, circondata da candidati e sostenitori di Bene Comune. Sette camion all’ora per dieci anni: chi li controlla? A Cerro potrebbe portare 3,5 milioni di euro, alla proprietà più di 50. Il parco fotovoltaico potrebbe fruire degli incentivi europei del PNRR: bell’affare, vero? E sui ricavi del fotovoltaico? A Cerro nulla? In dieci anni possono succedere tante cose: in emergenza, altri rifiuti pericolosi potrebbero essere conferiti».

«Cadmio e tallio sono estrememente tossici, i cianuri sono tossici per inibizione irreversibile dell’emoglobina, il nichel è cancerogeno – ha proseguito la candidata -: chi lo dice ai sali metallici contenuti nel terreno di rimanere zitti e buoni? La giunta uscente? Un composto non sta nel terreno inerte, non è la sua tomba: si trasforma, reagisce. Che fine fanno questi composti? Siete in grado di dirci come e in cosa si trasformeranno? Potete confermarci che non andranno a finire nei terreni circostanti? E la tutela dei lavoratori che lavoreranno per costruire l’impianto? I cittadini di Cerro e Cantalupo con mille sacrifici hanno fermato la discarica nel 1995: noi della lista Bene Comune, insieme ai cittadini, saremo di nuovo davanti alla discarica. Noi li fermeremo».

BERRA: “IL PD PENSA AI PROPRI INTERESSI E NON AI CITTADINI”

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Solo qualche ora prima la prima cittadina uscente Nuccia Berra aveva scelto proprio la discarica come luogo “simbolo” davanti al quale ribattere a quelle che ha bollato come «false dichiarazioni». «In base alla legge tutti i riempimenti con terre e rocce da scavo possono ovviamente contenere anche altri materiali: calcestruzzo, PVC, vetroresina e miscele cementizia purché non superino determinati limiti – ha spiegato Berra in un video affidato ai social -. Questo fa sì che nel decreto legislativo 152 del 2006 vengano definiti due tipi di tabelle: per la tabella A la destinazione finale dovrà essere l’abitativo, nel caso della tabella B la destinazione può essere sia industriale che commerciale. Noi però abbiamo bloccato la possibilità di costruire facendo una richiesta “green”: un parco fotovoltaico, richiesta accolta dall’operatore. Stiamo parlando di materiali consentiti dalla legge, senza effetti tossici per la salute: altrimenti vorrebbe dire riaprire la discarica. Sia a Cerro che a Rescaldina esistono già cave che accettano conferimenti di terre analoghe».

«Nel 2009 l’allora amministrazione decise la chiusura dell’accordo di programma senza pretendere il mantenimento del vincolo che la discarica non potesse più riaprire – ha aggiunto la candidata del Centrodestra Unito -: in quella giunta c’era l’ex candidato sindaco della lista Bene Comune, che poi diventò pure vicesindaco (Piera Landoni, ndr). Con quell’atto amministrativo, di fatto, si è aperta la porta ai progetti di riapertura della discarica con rifiuti, tant’è che dal 2018 la mia amministrazione è impegnata su vari fronti giudiziari per scongiurare questa ipotesi. Certo, abbiamo vinto una battaglia, ma ora ci aspetta l’udienza al TAR e se verremo sconfitti la discarica, quella vera, ritornerà a Cerro. Noi siamo fiduciosi sulla vittoria, ma i cittadini devono sapere che se dovesse cambiare la norma sul cosiddetto fattore di pressione dei rifiuti che ci ha permesso di vincere finora la riapertura della discarica sarebbe inarrestabile. Il PD come sempre pensa ai propri interessi politici e personali e non al bene comune del proprio paese e dei cittadini di Cerro e Cantalupo».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Maggio 2023
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