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Taglio del nastro per il nuovo defibrillatore donato dalla classe ’62 a Rescaldina

I coscritti della classe '62 hanno raccolto i fondi con cui è stato acquistato il defibrillatore durante i festeggiamenti per i loro 60 anni

Taglio del nastro per il defibrillatore donato dalla classe '62 a Rescaldina

Taglio del nastro per il defibrillatore donato dalla classe ’62 a Rescaldina. Il nuovo DAE, ad accesso pubblico 24 ore su 24, è stato posizionato all’esterno della cancellata della Chiesa della Madonna della Neve a Ravello, ed è stato inaugurato domenica 26 febbraio, a pochi giorni da quando proprio a Rescaldina un apparecchio “gemello” installato nel 2018 ha salvato la vita di un 76enne colpito da arresto cardiaco in auditorium.

«Quest’oggi coroniamo un risultato che ci eravamo prefissi già da qualche tempo – ha spiegato Egidio Ronchi a nome dei coscritti della classe ’62 -: abbiamo festeggiato i nostri 60 anni insieme in tante occasioni, e proprio in quelle occasioni abbiamo raccolto quel poco che ci è servita per dimostrare quanto sia importante che il nostro riunirsi come classe abbia avuto uno scopo. Il defibrillatore ha contribuito a salvare due vite in 20 giorni: speriamo non debba mai essere utilizzato, ma se dovesse succedere un pezzo della nostra riconoscenza è qui».

Nel giro di poche settimane il defibrillatore nel nostro territorio ha salvato due vite: la prima al concerto della Candelora nella Chiesa del SS. Redentore a Legnano, quando una donna di 56 anni è stata soccorsa con l’apparecchio installato nel vicino oratorio della parrocchia; la seconda pochi giorni fa, quando durante una serata informativa su malattia di Alzheimer e demenza organizzata all’auditorium di via Matteotti a Rescaldina nell’ambito del progetto “Fragilmente…chi si perde non è perduto” un uomo di 76 è stato colpito da arresto cardiaco.

Taglio del nastro per il defibrillatore donato dalla classe '62 a Rescaldina

«Come hanno dimostrato gli ultimi episodi, il sistema 118 fisiologicamente non è in grado di intervenire entro quei dieci minuti che sono fondamentali per la sopravvivenza di un soggetto colpito da arresto cardiaco – ha sottolineato Mirco Jurinovich, presidente dell’associazione Sessantamilavitedasalvare Alto Milanese -: la differenza la fanno le persone presenti sul luogo dell’evento, che possono mettere in atto delle semplici manovre e soprattutto possono utilizzare il defibrillatore per intercettare quell’aritmia maligna che è la fibrillazione ventricolare e riconvertirla facendo sì che il cuore riprenda a battere regolarmente. Negli ultimi sette mesi abbiamo avuto sette utilizzi del defibrillatore e in cinque di questi casi hanno salvato una vita: questo vuol dire che la percentuale di sopravvivenza quando si usa il DAE è molto elevata».

L’importanza della presenza capillare di defibrillatori e della formazione è stata evidenziata anche dal sindaco Gilles Ielo, che durante le operazioni di soccorso del 76enne in auditorium è andato personalmente a prendere il DAE mentre tre medici presenti in sala, in contatto con la centrale operativa dell’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza, si occupavano delle manovre di rianimazione. «In molti mi hanno descritto come un eroe, in realtà penso di essere stato eroe tanto quanto potrebbe esserlo ognuno di noi avendo lo strumento e quindi la possibilità di esserlo – ha ribadito Ielo, complimentandosi con la classe ’62 per «la coesione e l’unità» manifestate, «un valore per la comunità a maggior ragione se porta ad iniziative che servono a tutti» -: a fare la differenza non è stata la mia azione ma la presenza del defibrillatore a poca distanza».

Taglio del nastro per il defibrillatore donato dalla classe '62 a Rescaldina

Quello inaugurato domenica 26 febbraio è il 17esimo defibrillatore di Rescaldina, il sesto ad accesso pubblico 24 ore su 24. In previsione c’è già l’arrivo di un ulteriore apparecchio, risultato tangibile della vita salvata pochi giorni fa in auditorium.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Febbraio 2023
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