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Lavoratrice sospesa a Parabiago “per una pizza take away”. Per l’azienda era in orario di lavoro

Un provvedimento ingiusto secondo Fausto Sartorato del sindacato di Base ADL che torna a puntare il dito contro il Gruppo La Villa che gestisce la Rsa di Parabiago. L'azienda accusa la lavoratrice di aver «abbandonato il luogo di lavoro»

piazza d'asporto - pizza take away

«L’azienda usa il pugno di ferro». A denunciarlo in questi giorni è il sindacalista Fausto Sartorato del sindacato di Base ADL tornato a puntare il dito contro il Gruppo che gestisce la Rsa La Villa di Parabiago. Nei mesi scorsi la polemica riguardava il lavaggio delle divise (per la quale c’è in atto una vertenza), questa volta la protesta è per «un addebito disciplinare ad una lavoratrice che non ha mai avuto alcuna contestazione in tanti anni di lavoro». Un richiamo preso «per una pizza take away consumata sul posto di lavoro durante una pausa sin troppo breve». Dal canto suo il Gruppo La Villa ha subito ribattuto alle accuse rimandandole al mittente: «Quanto dichiarato dall’associazione sindacale autonoma ADL Varese non corrisponde alla realtà dei fatti». L’azienda accusa la lavoratrice di aver «abbandonato il luogo di lavoro» per una pizza ordinata solo «ad un’ora dalla fine del turno da 7 ore»

Secondo quanto raccontato da Sartorato la dipendente ha ricevuto una «sospensione di 10 giorni senza stipendio per una motivazione ingiusta. La lavoratrice si è fatta consegnare una pizza in struttura usufruendo di quei 10 minuti di pausa per poterla consumare. L’ha fatto in alternativa alla cena che non avrebbe avuto, in considerazione del fatto che il suo turno sarebbe terminato alle 21. Inoltre, l’accusano di aver portato del cibo rimasto dopo la distribuzione agli ospiti, che sarebbe stato gettato, a dei colleghi di lavoro». Il vero problema secondo le parti sindacali è la mancanza di una pausa lunga nel turno serale: «Una pausa per poter consumare una cena che a rigor di logica andrebbe istituita e regolamentata con un accordo sindacale – spiega Sartorato -. Ci chiediamo se i vertici aziendali hanno pensato a quanto incidano 10 giorni di sospensione senza retribuzione sull’economia di una famiglia. A fronte di ciò ci siamo impegnati a tutelare la lavoratrice in tutte le sedi impugnando la sanzione. Nel contempo chiediamo la piena solidarietà di tutti i lavoratori: questo è il primo passo affinchè le non così velate minacce da parte della direzione della struttura, molto probabilmente legate alla vertenza in atto sul lavaggio divise e tempi di vestizione, non debbano ripetersi».

Il Gruppo fiorentino, ente gestore di 28 residenze per anziani e categorie fragili, tra cui Rsa/Rsd Leopardi di Villastanza di Parabiago ha spiegato la sua posizione: «Precisiamo che la possibilità di consumare uno snack o di fermarsi per fumare non è mai stata contestata dalla Villa srl, pur avendo titolo a farlo. Le pause infatti spettano unicamente al lavoratore che ha un turno superiore a 6 h, nella misura di 10 minuti e laddove siano superiori il datore di lavoro avrebbe titolo a trattenere l’importo dalla retribuzione». Secondo il Gruppo La Villa la questione non riguarda il consentire o meno ai lavoratori di consumare qualcosa di veloce come un panino «cosa che abitualmente fanno tutti», ma di un caso di «abbandono del luogo di lavoro peraltro un reparto dedicato ad ospiti in stato vegetativo che necessitano di sorveglianza in quanto – in caso di malessere – non possono chiamare aiuto, ma deve essere l’operatore a rilevare la necessità di intervento – per andare a ritirare una pizza, ordinata tramite apposito servizio di consegna a domicilio e di consumarla in reparto. Azione questa che certo non può farsi in10 minuti e che comporta più di un’infrazione alle disposizioni di contratto collettivo. Ma più di tutto, comporta l’aver abbandonato la propria attività e lasciato soli ospiti fragili oltre all’aver permesso ad un esterno di accedere alla Rsa senza curarsi di verificarne il green pass o ancora di essersi recata in altro reparto a prelevare cibo dal carrello degli ospiti per portarlo nel proprio reparto, disattendendo il regolamento aziendale».

Qui la risposta integrale dell’azienda 

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Pubblicato il 11 Novembre 2022
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