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Celebrate le vittorie mondiali di Saronni e Ferrario. Le grandi volate raccontate a Parabiago

Presentato il libro "L’Italia che Vola” alla presenza di Saronni in occasione della festa dello sport. Inaugurata l'area nord del campo Libero Ferrario

L'Italia che vola a Parabiago

Impegno, abnegazione, sacrificio. Sono i valori che accomunano i due grandi campioni del ciclismo celebrati ne “L’Italia che Vola”. Il libro è stato presentato domenica 18 settembre a Parabiago per celebrare i 40 anni della vittoria mondiale di Giuseppe Saronni a Goodwood nel 1982 e dare il via al Centenario della vittoria di Libero Ferrario a Zurigo nel 1923.

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RECUPERATA L’AREA NORD DEL CAMPO LIBERO FERRARIO

L’evento è stato organizzato nell’ambito della festa dello sport, alla presenza del campionissimo Saronni e delle associazioni sportive locali che a breve avranno a disposizione nuovi spazi per le loro attività. All’interno del centro sportivo dedicato al campione parabiaghese Libero Ferrario è stata infatti inaugurata l’area nord, la cui riqualificazione è in dirittura d’arrivo, compresa la piscina all’aperto della ex Colonia Elioterapica risalente agli anni ’30 e una nuova palestra: «Dopo i ritardi dovuti al Covid, oggi siamo quasi arrivati alla volata finale», ha annunciato Dario Quieti, assessore allo Sport, prima di lasciare sfilare bambini e ragazzi delle associazioni sportive nei nuovi spazi a disposizione di tutta la città.

SARONNI E LA FUCILATA DI GOODWOOD

E di volate finali, di quelle che ancora oggi emozionano, se ne è parlato con dovizia di particolari durante la presentazione del volume “L’Italia che vola”, alla presenza di uno dei due protagonisti, Giuseppe Saronni. Il campione mondiale ha raccontato, incalzato dalle domande dell’autore del libro, il giornalista sportivo Marco Pastonesi, la volata perfetta, la leggendaria fucilata di Goodwood, che lo portò a vincere il mondiale nel 1982: «Eravamo a un chilometro e mezzo dall’arrivo e come ho visto l’ultima curva, che avevamo provato tante volte, non ho resistito. Mi sono girato, ho visto che non c’era più  nessuno, ho cambiato rapporto e sono andato in volata – ha raccontato Saronni -: il rettilineo era al 10/11%, io lo ho fatto con un rapporto lunghissimo; è per questo che ho dato così tanto distacco agli altri. Ma questa vittoria non ci sarebbe stata senza la squadra. Per questo quest’anno ho radunato tutti gli ex Azzurri a Boario e li ho ringraziati con una bella festa».

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LA VOLATA DEL GHEPARDO DI LIBERO FERRARIO

La «volata del Ghepardo» è invece quella realizzata da un altro campionissimo ben 99 anni fa: stiamo parlando di Libero Ferrario, campione del mondo a  Zurigo nel 1923. Ferrario vinse in volata dimostrando caparbietà e determinazione, oltre a talento da vero campione. Fu abbracciato e portato in trionfo tra grida di giubilo e l’Italia di allora ne parlò attraverso articoli di stampa: “Libero Ferrario è campione del mondo! / La squadra italiana prima classificata” è il titolo d’apertura di prima pagina, con la foto di Libero, a cinque colonne su sei, della Gazzetta del Sport (27 agosto 1923). Quel giorno, il parabiaghese Libero Ferrario, fu il primo italiano a conquistare il titolo di Campione del Mondo di ciclismo su strada.

«Libero Ferrario veniva da una famiglia benestante, un’eccezione in quegli anni in cui ciclisti appartenevano al mondo operaio – ha raccontato Claudio Gregori, co-autore del libro -. Quando salì sulla bicicletta se ne innamorò. Ferrario oltre alla potenza ha avuto un’altra grandezza, quella del dolore: aveva la tisi e correva con questa spada di Damocle sopra la testa. Alle selezioni questa malattia rendeva perplessi i selezionatori ed era costretto a fare prove bellissime, che faceva. La sua vittoria ai mondiali è stata un capolavoro ottenuto di fronte ad avversari fortissimi. Lui non era uno scalatore ma si difendeva molto bene in salita e in volata era irresistibile».

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Il libro è stato pensato appositamente dall’amministrazione comunale e dal comitato del Centenario (nella foto), per queste due ricorrenze sportive, per ricordare le imprese dei  due campioni «esempio di determinazione e passione per il ciclismo da trasmettere alle nuove generazioni».

Non è potuto essere presente per improrogabili impegni personali il sindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi, che ha scritto un messaggio di saluti e di ringraziamenti: «Realizzare questa giornata ha richiesto l’impegno, la determinazione e anche la disponibilità di molte persone – ha scritto il sindaco Cucchi – tra cui dirigenti e uffici comunali, cittadini, rappresentanti delle associazioni e professionisti che si sono adoperati affinché tutto fosse pronto. Ringrazio tutti singolarmente a nome della città. Come ogni progetto ambizioso, infatti, la partecipazione attiva delle realtà locali e il lavoro di squadra sono indispensabili. Mi permetto, però, di fare un’eccezione a questi ringraziamenti, rivolgendo al Comitato Organizzativo del Centenario la mia e nostra riconoscenza per essersi sempre dimostrato puntuale e collaborativo nelle scelte, non sempre facili, da prendere assieme».

L’ANNULLO FILATELICO
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Durante l’evento è stato presentato l’annullo filatelico dedicato a Giuseppe Saronni: per tutta la settimana agli uffici postali di Parabiago sarà possibile richiedere la cartolina appositamente pensata per ricordare il momento della vittoria di Saronni e il relativo annullo filatelico in ricordo dei 40 anni da Goodwood.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Settembre 2022
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