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Sindaci, associazioni e cittadini in presidio per “difendere” l’Ospedale di Cuggiono

Anche i sindaci del Legnanese in presidio all'Ospedale di Cuggiono per ribadire ancora una volta l'importanza di investire sulla sanità territoriale

presidio all'Ospedale di Cuggiono

Sindaci, associazioni e cittadini in presidio all’Ospedale di Cuggiono per “difenderlo” dagli “attacchi” che negli ultimi anni a più riprese hanno ventilato un suo depotenziamento e per chiedere che l’attività ritorni ai livelli pre-pandemia, ribadendo ancora una volta l’importanza della sanità territoriale.

La situazione dell’Ospedale d era tornata di attualità nei giorni scorsi, quando 21 sindaci dell’Alto Milanese, fra i quali anche i primi cittadini di Busto Garolfo, Canegrate, Cerro Maggiore, Dairago, Legnano, Nerviano, Rescaldina, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona e Villa Cortese, avevano scritto al presidente regionale Attilio Fontana, all’assessore al Welfare Letizia Moratti e al direttore generale dell’ASST Ovest Milanese Fulvio Odinolfi dopo alcune affermazioni – poi smentite – riportate dalla stampa nella quali si parlava proprio del depotenziamento dell’Ospedale di Cuggiono.

«L’ospedale di Cuggiono ha assunto negli ultimi anni, e sino all’inizio della pandemia da Covid19, grazie alla progettualità, competenza e professionalità del personale medico, infermieristico e tecnico, un importante ruolo sia con riferimento alle attività ambulatoriali ma soprattutto per quanto concerne le attività svolte nel blocco operatorio riguardanti diverse migliaia di interventi annui, dimostrando ulteriormente come la sanità pubblica possa essere efficace, efficiente e vicina al territorio – si leggeva nella lettera -. […] Tali attività, causa pandemia, hanno subito la totale interruzione anche in conseguenza del trasferimento di personale, soprattutto personale anestesista, presso altre strutture ospedaliere, attività che parrebbe possa riprendere dal prossimo mese di settembre. Chiediamo con fermezza che l’Ospedale di Cuggiono torni quanto prima a svolgere tutte le funzioni e le attività interrotte, reintegrando il personale trasferito, e affermano con forza che la tutela della salute non la si fa trasferendo competenze ad un ospedale depotenziando l’altro, bensì mantenendo e potenziando quanto di positivo si è costruito fino ad oggi consolidando l’attività sul territorio a beneficio dei nostri cittadini».

E oggi, per dare un segnale ancora più tangibile e concreto, il presidio. «Ci siamo sentiti in dovere di essere presenti – spiega Walter Cecchin, presidente della Conferenza dei sindaci dell’Alto Milanese – perché è interesse di tutti non tagliare presidi che oggi risultano molto importanti per il territorio, ma anzi è necessario potenziare anche quelli delocalizzati, così come bisognerebbe potenziare la medicina territoriale per evitare di riversare pazienti sulle strutture ospedaliere, spesso “intasate” con le difficoltà che ne conseguono per i servizi. Quella di oggi è una risposta dei cittadini e del territorio: prima che qualsiasi decisione venga presa chiediamo di essere coinvolti, perché della sanità pubblica abbiamo estremo bisogno e questo è il momento di investire e non di tagliare, anche vista la situazione in cui ci siamo trovati con la pandemia».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Luglio 2021
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