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Busto Arsizio, nella nuova Accam oltre all’inceneritore anche impianti di riciclo

A Borsano verrà smaltito il vaglio, la parte iniziale "bloccata" dalla grigliatura dei fanghi. Brumana: "L'economia circolare non si fa così, questa è propaganda"

accam

Presentato il commissione consiliare a Legnano il piano di avvio della Newco, che vede coinvolte le partecipate Amga (che fa capo a Legnano), Agesp (Busto Arsizio), e Cap Holding, e che andrà a sostituire Accam, la società che gestiva l’inceneritore di Borsano. «La Newco sarà una Società Benefit – ha spiegato Michele Falcone, direttore dello sviluppo strategico di Cap Holding – che, in quanto tale, ha tra i suoi compiti anche quello di garantire impatti positivi a favore dell’ambiente, ed è nostro obiettivo operare in un’ottica di economia circolare». L’esperto, chiamato a informare i consiglieri comunali, ha subito precisato che il termovalorizzatore, che sarà in grado di recuperare l’energia per il teleriscaldamento, «è solo uno degli impianti e degli elementi su cui si intende lavorare». 

L’attuale schema societario prevede il 33% delle quote ad Agesp, il 33 a Cap e il 34 ad Amga. Serviranno circa 7 milioni per l’acquisizione dell’impianto di Borsano da parte della Newco mentre Accam verrà liquidata nel momento in cui avrà finito di pagare le passività accumulate e rimaste. Priorità, poi, agli investimenti per la rimessa in opera delle turbine distrutte dall’incendio di gennaio 2020 e per la riqualificazione dell’impianto (serviranno oltre 8 milioni). Grazie alle turbine di nuovo in funzione si potranno produrre 50 gigawatt di energia all’anno. L’obiettivo per il 2032 è portare la nuova società ad un giro d’affari di 25 milioni di euro, dai 3 attuali.

IL VAGLIO DEI FANGHI A BORSANO 

Mentre va avanti la ristrutturazione dei debiti della vecchia società di Accam, la società ha preparato un piano per mettere in sinergia gli impianti di smaltimento rifiuti e di servizio idrico presenti sul territorio e portare così benefici e risparmi alla cittadinanza: «In un’ottica di area vasta – ha precisato Falcone – oltre alle piattaforme di Agesp e Ala, l’obiettivo a lungo termine è quello di fare sinergia con altri impianti presenti sul territorio. Penso a quelli di depurazione che trattano rifiuti liquidi, oppure agli impianti che trasformano le sabbie di risulta delle pulizie delle fognature in sottofondo stradale». Per quanto riguarda lo smaltimento dei fanghi, a Borsano verrà smaltito il vaglio, la parte iniziale “bloccata” dalla grigliatura, mentre la parte restante verrà poi smaltita all’impianto di Sesto San Giovanni di proprietà di Cap Holding.

LE IDEE PER IL RICICLO – La nuova società ha messo a punto anche una serie di spunti e di idee per portare nella nuova Accam impianti di riciclo. Lo ha spiegato l’ingegnere Stefano Migliorini di Amga illustrando alcuni di questi progetti. Sul sito di Borsano è possibile sviluppare una linea di recupero di materia dalla selezione dei pannolini e dei tessili sanitari, per recuperare cellulosa e plastica – «In Italia – ha spiegato Migliorini – esiste un solo impianto attualmente non sufficiente per rispondere a tutte le richieste» -. Altre possibilità sono quelle di realizzare impianti di recupero delle frazioni inerti dalle terre di spazzamento, che consentirebbe di recuperare fino al 60% del materiale conferito, di attivare una linea di selezione e recupero dei rifiuti ingombranti e di sviluppare un impianto di trattamento delle bioplastiche. In quest’ultimo caso si propone «una linea di trattamento mediante essicazione, selezione e biostabilizzazione per ridurre il peso e recuperare come compost o frazione organica stabilizzata le bioplastiche».  C’è infine la volontà di efficientare l’impiantistica per il recupero energetico e l’ipotesi potrebbe essere quella di creare una centrale di scambio termico per cedere calore a una rete di teleriscaldamento.Tutte ipotesi che dovranno rispondere a un progetto e che troveranno concretezza in futuro.

BRUMANA: “SOLO PROPAGANDA”

«Nel piano economico e industriale non c’è alcuna spesa per l’economia circolare per almeno 12 anni – commenta il consigliere di minoranza, Franco Brumana -. Per tutto questo tempo si andrà quindi avanti solo l’inceneritore: aumenteranno i rifiuti medici e arriverà anche il vaglio dei fanghi da bruciare. Quello che è stato detto durante la commissione è pura propaganda per spacciare il mantenimento in vita di un impianto obsoleto e altamente inquinante, come green ed ecologicamente corretto»

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Maggio 2021
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