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Troppo rumore, il comune di Parabiago anticipa la chiusura del pub e il giudice gli dà ragione

Dopo mesi di batti e ribatti nelle aule della giustizia amministrativa, il Consiglio di Stato ha dato ragione al comune di Parabiago confermando la chiusura anticipata per il locale

pub generico

Troppo rumore in orario notturno, così il comune di Parabiago circa un anno fa aveva deciso di far abbassare la saracinesca due ore prima del previsto – alle 22 anziché alle 24 – ad un pub cittadino. E ora la decisione, dopo mesi di batti e ribatti nelle aule della giustizia amministrativa, è stata confermata anche dall’autorità giudiziaria.

Il provvedimento era nato dalle segnalazioni arrivate da alcuni cittadini che abitano nei dintorni del locale, disturbati dall’eccessivo rumore provocato dall’attività. Segnalazione poi confermata dalle verifiche effettuate da Arpa, che aveva documentato il superamento del limite di decibel consentiti e il disturbo della quiete pubblica. La decisione dell’amministrazione, però, non era andata a genio ai titolari del locale, che si erano rivolti al giudice ottenendo in prima battuta un verdetto favorevole dal TAR. Ora però il Consiglio di Stato ha ribaltato l’ordinanza cautelare del tribunale amministrativo e ha confermato la decisione di Piazza della Vittoria di anticipare la chiusura del pub fino alla messa a norma del locale, accollando all’attività le spese legali.

«Non è semplice per gli amministratori affrontare situazioni in cui ci sono in ballo due diritti da tutelare che, in qualche modo, si contrappongono – sottolinea l’assessore alla sicurezza, Barbara Benedettelli -. In questo caso, si tratta del diritto al lavoro e del diritto al riposo. La convivenza ha spesso bisogno di senso civico e tolleranza, ma esistono normative che hanno stabilito limiti entro i quali stare per il rispetto di entrambi i diritti. Ci siamo, quindi, mossi con estremo rigore attraverso gli strumenti, i tempi e i mezzi che la legge ci consente. Proprio per questo siamo rimasti stupiti dalla sentenza del Tar che annullava la nostra ordinanza e abbiamo deciso di ricorre al Consiglio di Stato».

«Ci preme portare l’attenzione pubblica sia sull’attività di controllo che coinvolge l’amministrazione comunale in questi casi, sia sull’atteggiamento, spesso superficiale, di alcune attività commerciali serali che violano le norme sottovalutando i danni che un eccessivo e costante rumore acustico può provocare quando supera i limiti consentiti – aggiunge il sindaco Raffaele Cucchi -. Questo è ciò che è accaduto in questa circostanza: abbiamo interpellato Arpa, su richiesta dei cittadini, che ha documentato il superamento dei decibel consentiti e disturbo alla quiete pubblica. Invitiamo i gestori di bar e attività commerciali serali al rispetto della normativa oltre a prestare attenzione alla quiete pubblica nel riguardo dei propri vicini di casa. È sempre spiacevole incorrere in queste situazioni, ma necessario l’intervento pubblico laddove, nonostante le lamentele e i controlli, vengono a mancare la collaborazione e il senso civico, oltre al buon senso».

Foto di LEEROY Agency da Pixabay

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Maggio 2021
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