Quantcast

Taglio al consumo di suolo e recupero dei centri storici: via libera alla variante PGT a Nerviano

Dopo l'esame delle osservazioni e delle controdeduzioni presentate, il parlamentino di Nerviano ha approvato definitivamente la variante PGT adottata ad ottobre

consiglio comunale nerviano

Via libera in consiglio comunale a Nerviano alla variante del piano di governo del territorio “varata” dalla giunta Cozzi a valle di un percorso iniziato nei primi mesi del 2019: nei giorni scorsi per il documento, adottato ad ottobre, nonostante il voto contrario delle minoranze è arrivata l’approvazione definitiva del parlamentino, dopo l’esame delle osservazioni e delle controdeduzioni presentate.

«Il PGT è lo strumento più importante per un’amministrazione comunale, con il quale si definisce l’assetto del territorio e soprattutto si cerca di dare risposte alle esigenze che arrivano dal territorio, ed è quello che abbiamo provato a fare – ha spiegato il sindaco, Massimo Cozzi -: l’importante, ora, sarà l’attuazione dello strumento, che in passato molte volte è rimasto sulla carta. Abbiamo cercato di evitare il consumo di nuove aree, abbattendo il consumo di suolo del 27%, e di salvaguardare il territorio rimasto e la sua identità. Siamo intervenuti eliminando l’ambito di trasformazione di Cantone, che consideravamo uno scempio perché portare mille persone in più in una frazione vuol dire stravolgerne l’abitato. Gli ambiti di riqualificazione urbana, che non erano mai partiti, sono stati eliminati praticamente tutti, in modo particolare nella frazione di Garbatola e in quella di Sant’Ilario. Si è cercato di introdurre delle norme per recuperare i centri storici che, è sotto gli occhi di tutti, sia nel capoluogo che nelle frazioni hanno cortili vuoti che vanno recuperati. Siamo intervenuti per la salvaguardia degli insediamenti produttivi cercando di recuperare le aree dismesse. Il tentativo è stato quello di dare le risposte che chiedeva il territorio».

MAGGIORANZA: «UNA VARIANTE CHE RISPONDE ALLE ESIGENZE DEI CITTADINI»

Voto compatto a sostegno della variante dalla maggioranza. «Con questa variante si è andati incontro alle esigenze dei cittadini, agevolandoli all’interno della “selva impervia” della burocrazia italiana grazie ad una copiosa azione di snellimento delle procedure – sottolinea la Lega -. Ulteriore, ma non meno fondamentale, intervento della nostra azione politica, è stato il “taglio” delle aree edificabili, di cui la Lega si è sempre fatta paladina anche in passato, tramite osservazione al vecchio PGT, arrivando ad abbattere ben il 27% del consumo del suolo esistente, eliminando di fatto la grande lottizzazione che era stata prevista a Cantone a discapito dell’ambiente: Nerviano è uno dei comuni più verdi di tutto il circondario e tale deve restare. Visto l’andamento demografico della popolazione siamo andati inoltre ad individuare nel piano dei servizi uno spazio per una nuova residenza sanitaria assistenziale, che risulta essere di fondamentale importanza per i nostri cari anziani. Infine, siamo sempre più convinti che il nostro paese debba tornare ad essere una cittadina “attrattiva”, offrendo le giuste possibilità, anche lavorative, ai giovani, in modo tale che gli stessi non dovranno più trasferirsi altrove per inseguire i propri sogni ma, al contrario, potranno vivere i propri progetti di vita all’interno del comune, con la prospettiva, non più idealizzata, di realizzare un futuro nel paese natale: anche in tale ottica, è sembrato opportuno permettere alle attività produttive già insediate nel territorio di potersi ampliare in maniera più agevole».

«È una variante di PGT all’insegna della concretezza e del rispetto del verde e del territorio – fanno eco Paolo Zancarli e Pamela Crespi di Nerviano+ -: eliminazione dell’ambito di trasformazione di Cantone per salvaguardare la frazione dalla cementificazione prevista dal PGT del 2010, taglio del 27% della superficie edificabile; eliminazione degli ambiti di riqualificazione urbana che in dieci anni non sono mai stati attivati, recupero dell’esistente per riqualificare i centri storici, ricaduta occupazionale come indicatore principale nella valutazione delle richieste provenienti dal tessuto economico-produttivo. I dati demografici, inoltre, evidenziano una costante decrescita della popolazione nervianese dal 2014 in poi. Una delle cause – non l’unica, ma di certo una delle più importanti – è la qualità (non la quantità) dell’offerta abitativa, specialmente se rapportata ai costi delle case. L’auspicio è che questa variante di piano rappresenti lo strumento per ridare alle famiglie nervianesi quella qualità che negli ultimi anni hanno cercato e trovato in altri comuni».

Sulla stessa linea il Gruppo Indipendente Nervianese – Con Nerviano: «Durante un mandato amministrativo ci sono sempre tappe importanti, e questa è una di quelle – ha evidenziato il consigliere Paolo Musazzi durante la seduta consiliare -. Quando si parla di pianificazione territoriale, non si parla soltanto dell’edificato o della destinazione d’uso dei diversi terreni, ma si sottintende anche una possibilità di miglioramento delle condizioni della vita delle persone, e di conseguenza uno strumento di questo tipo offre anche una risposta ai legittimi desideri personali, familiari e della comunità. Il percorso vissuto nella concretizzazione della variante è stato lungo e riteniamo che si sia fatto un percorso serio, non di esclusione di altri soggetti ma che ha cercato di tenere conto della presenza e del parere di tutti i soggetti coinvolti».

OPPOSIZIONI: «È MANCATA LA PARTECIPAZIONE»

Di segno diametralmente opposto il giudizio arrivato dai banchi dell’opposizione, che hanno puntato il dito contro la mancanza di partecipazione che ha segnato l’iter della variante. «Si sarebbe dovuto impostare un lavoro metodico e preciso già a partire dal 2017 a seguito della presentazione dei suggerimenti da parte dei cittadini, della associazioni e delle parti interessate – è la critica mossa da Sergio Parini di Scossa Civica -: un’operazione che non avrebbe dovuto limitarsi alle strette incombenze di legge, ma andare oltre e cogliere l’opportunità di condividere scelte e far crescere nella cittadinanza la consapevolezza dell’importanza di uno strumento fondamentale per il futuro della città come il PGT. È mancata la possibilità di approfondire, discutere, valutare e proporre alternative anche solo negli appuntamenti istituzionali, che peraltro scontavano il fatto di vertere su documenti di fatto non modificabili. In nessuna sede, né commissioni né assemblee, si è entrati nel dettaglio puntuale di argomenti come ad esempio l’ex Acli di Sant’Ilario, l’area cave, le vasche di laminazione del fiume Bozzente, l’ampliamento della ferrovia, l’ampliamento del centro sportivo di Villanova, la nuova RSA, la circonvallazione di Garbatola…Essendo mancata una fase che permettesse di confrontare diversi punti di vista proprio sulla pianificazione del territorio e soprattutto di apportare ulteriori spunti per un ragionamento più compiuto, è diventato improbabile proporre osservazioni che potessero essere pertinenti o incidere».

«Il PGT rappresenta da sempre un’opportunità per qualsiasi comune, opportunità in termini di crescita e di sviluppo del territorio e del comune ma anche culturale – ha ribadito Enrico Fontana, capogruppo di Nerviano in Comune -. A maggior ragione, nonostante le difficoltà, riteniamo che questo PGT poteva essere un argomento di svolta per il comune, perché è solo attraverso le difficoltà che si riescono a trovare le strategie migliori. Metterle sul piatto e renderle disponibili al più ampio pubblico della nostra comunità era un’opportunità da non lasciare cadere».

Pollice verso anche dal Movimento 5 Stelle, con Edi Camillo che ha precisato di dire “no” «a malincuore»: «Il mio voto è contrario non perché ritengo che non sia stato fatto un buon lavoro, ma perché ancora una volta ho visto che la partecipazione dei cittadini è sempre scarsa, pressoché nulla, e mi domando se facciamo abbastanza per coinvolgerli – ha sottolineato la consigliera -. Avremmo dovuto ampliare la conoscenza del territorio che, purtroppo, molti di noi, nonostante abitino in paese da molti anni, non hanno. Ritengo inoltre che il verde a Nerviano sia sempre molto poco: c’è richiesta di migliorare gli spazi verdi che abbiamo, i percorsi meno frequentati sono abbandonati a loro stessi e questo fa un po’ rabbia ai cittadini».

Per Daniela Colombo di Tutti per Nerviano, infine, c’è un problema di «credibilità» oltre che di partecipazione: «Tutto il percorso di questi anni mi pone questi dubbi – ha ribadito la consigliera -: un conto è scrivere le questioni e un conto attuarle, che vuol dire rendere pratico quello che viene scritto con atti ma anche con l’assegnazione di fondi dal momento che senza risorse economiche le iniziative restano sulla carta».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 01 Aprile 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore