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A 102 anni aspetta ancora il vaccino, il caso di San Vittore Olona indigna i sindacati

La centenaria è ancora in attesa che le venga somministrato il vaccino e, dalla regione o dalla ASST, ancora non ha ricevuto alcun avviso. Sindacati: «Serve un radicale cambio di passo»

anziani

Sono trascorsi dieci giorni dalla prima denuncia dei sindacati e la centenaria V. D. residente a San Vittore Olona è ancora in attesa che le venga somministrato il vaccino e, dalla regione o dalla ASST, ancora non ha ricevuto alcun avviso.

I sindacati dei pensionati SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL della Lombardia tornano quindi a denunciare l’inadeguatezza e del sistema lombardo: «Nonostante cambi di vertici e apertura di nuovi centri, la situazione delle vaccinazioni degli ultraottantenni continua a trovare ostacoli tra ritardi e ingiustizie. Non possiamo credere che la nostra regione sia stata ridotta così. Ci sono anziani – lamentano – che hanno ricevuto gli sms di convocazione nella notte e non hanno avuto modo di organizzarsi. Altri che hanno dovuto coinvolgere figli e nipoti per farsi accompagnare a più di 50 chilometri di distanza».

I sindacalisti ricordano che per ogni giorno di ritardo ci sono persone che si ammalano e una parte di loro è destinata a morire. «Se il virus colpisce allo stesso modo in tutti i paesi, come si spiegano i numeri di contagi e di mortalità tra i più alti del mondo? Che fine ha fatto la tanto decantata eccellenza lombarda? Troviamo eticamente incomprensibile e intollerabile che la gran parte di grandi anziani, con un rischio di mortalità altissimo, non sia stata vaccinata».

«Da molte parti si è fatto a gara per vaccinare caste e lobbies di avvocati, magistrati, giornalisti, amministrativi dei palazzi e docenti universitari, la gran parte dei quali non vede un solo studente da mesi – commentano i sindacalisti -. Confessiamo il nostro disagio quando un giovane sanissimo di 30/40 anni ha avuto accesso al vaccino in tempi rapidissimi, mentre chi è a rischio di morire è ancora in attesa dell’appuntamento. È come se ogni giorno ci fosse un terremoto come a L’Aquila! Serve un radicale cambio di passo. Questa ennesima denuncia servirà a ottenerlo il cambio di passo auspicato? Speriamo, intanto la signora V.D. di centodue anni, che certo non può sgomitare e tentare di sorpassare file, continua ad attendere».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Marzo 2021
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