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Parabiago, addio al 2020 in piazza a Capodanno: scoppia la polemica

L'amministrazione propone di distruggere una statua di ghiaccio con la scritta 2020 in piazza la notte di San Silvestro in rappresentanza dei cittadini. Insorgono le altre forze politiche

capodanno

Nel tardo pomeriggio di domenica 6 dicembre a Parabiago si “accenderà” ufficialmente il Natale e verrà illuminato l’albero in piazza Maggiolini. Ad essersi già accese, però, sono le polemiche intorno al calendario di iniziative proposto dall’amministrazione comunale per i prossimi giorni di festa: tra gli eventi in programma, infatti, ce n’è anche uno per la notte di San Silvestro, quando nei piani del sindaco Raffaele Cucchi e della sua maggioranza primo cittadino, assessori e consiglieri comunali dovrebbero distruggere una statua di ghiaccio che riporta la scritta 2020 «per liberarsi di un anno buio e fare spazio ad un buon 2021». L’uso del condizionale però è d’obbligo, perché alle altre forze politiche cittadine l’idea non è piaciuta per niente, né a quelle che siedono in consiglio comunale, né a chi non ha un banco nel parlamentino cittadino.

ITALIA VIVA

Parla di «spettacolo tribale» e di cattivo esempio Italia Viva, che si augura che l’amministrazione torni sui suoi passi. «Abbiamo un sindaco ed una giunta che pensano di poter violare la legge a Capodanno per mettere in scena uno spettacolo tribale – protesta la sezione locale del partito -. Non ci sembra un buon esempio per i tanti cittadini, commercianti, ristoratori, parrocchie, che con tanti sacrifici rispettano le regole. Siamo indignati per questa messa in scena, speriamo che rinsaviscano e ci ripensino, questa città non se lo merita!».

PARTITO DEMOCRATICO

La proposta non ha ricevuto un’accoglienza migliore nemmeno dal Partito Democratico, che si è dissociato dalla decisione dell’amministrazione. I tre consiglieri Dem, Ornella Venturini, Alessandra Ghiani e Giorgio Nebuloni, hanno definito la scelta della maggioranza «fortemente negativa e per nulla rispettosa dell’ultimo DPCM in vigore dal 4 dicembre. Non crediamo che il gesto simbolico previsto per l’ultima notte dell’anno avrebbe minor valore se compiuto alle 21 dello stesso giorno o alle 10 del mattino successivo. A tutti sono richiesti sacrifici: alle famiglie di evitare feste e cenoni, a bar e ristoranti di chiudere alle 18, a tutti di restare in casa dalle 22 alle 7 del mattino successivo. Riteniamo che chi ricopre ruoli istituzionali non debba ritenersi autorizzato a sottrarsi alle regole, ma anzi, porsi come esempio nel far capire ai concittadini che, dietro una norma vissuta come un’imposizione fastidiosa, si nasconde in realtà la possibilità di stare bene con sé stessi e con gli altri e soprattutto di esercitare senza limiti la propria libertà».

Nebuloni, peraltro, si è detto pronto a presentare un esposto agli organi di vigilanza se il l’amministrazione non farà un passo indietro In qualità di consigliere comunale, se questa messa in scena verrà confermata.

RIPARABIAGO

Stesso copione anche dalle parti di riParabiago, che non prenderà parte ad un’iniziativa che ritiene «molto inopportuna». «I parabiaghesi, come tutti i cittadini italiani, saranno chiamati a rispettare normative che limiteranno gli spostamenti e la vicinanza fisica a tante persone care durante il periodo festivo – sottolinea la civica -. Riteniamo che le istituzioni, anche quelle comunali, debbano essere le prime a dare il buon esempio, rispettandole con responsabilità. L’iniziativa in questione viola le regole dettate dai recenti DPCM e dalle ordinanze regionali». La lista si sente lontana anche dal «messaggio insito nella distruzione simbolica dell’anno 2020. Più che distruggere, le prove a cui ci ha sottoposto l’emergenza sanitaria hanno reso evidente la straordinaria importanza del costruire: costruire relazioni, comunità, reti di solidarietà, alleanze tra cittadini e istituzioni, innovazione. Per far fronte ad una crisi che mai avremmo pensato di essere costretti a vivere, a Parabiago come in tantissime altre realtà d’Italia e del mondo sono nate nel 2020 anche meravigliose gare di solidarietà, si sono riscoperti valori di immensa importanza, si è continuato a sorridere per la nascita di un bambino o per altri eventi felici. Non è con un rituale quasi scaramantico che si potranno risolvere le attuali difficoltà sanitarie, economiche e sociali: l’inizio del 2021 richiederà ancora grande attenzione e soltanto facendo tesoro di quanto avvenuto quest’anno potremo davvero aiutare la nostra comunità. Ricordare, non distruggere né dimenticare, è la chiave per evitare di commettere gli stessi errori e per far sì che le sofferenze di tanti concittadini, il vuoto lasciato dalle persone che non ce l’hanno fatta, l’impegno di chi ha combattuto la diffusione del virus negli ospedali come in tutti gli altri settori, le privazioni che tutti abbiamo dovuto sopportare, non siano stati inutili».

Per riParabiago, però, c’è ancora tempo per rimediare: «Invitiamo quindi il sindaco e l’amministrazione comunale a ripensare l’iniziativa e a permettere un confronto con tutti i gruppi del consiglio comunale affinché si possa condividere un modo più sobrio, più rispettoso delle regole e meno personalistico per celebrare insieme a tutta la comunità parabiaghese, seppur a distanza, la fine di quest’anno così complesso. Come riParabiago siamo pronti come sempre con spirito costruttivo e idee da mettere a disposizione. Iniziamo da una: qualora l’evento “A year to stop” necessiti di un investimento finanziario di qualsiasi entità, invitiamo l’amministrazione a sospendere immediatamente l’impegno di spesa e a dirottare simbolicamente quella cifra in beneficienza, a supporto delle situazioni di difficoltà sociale ed economiche purtroppo diffuse nella nostra città e aggravate da questi mesi difficili».

Foto di Free-Photos da Pixabay

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Dicembre 2020
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