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Rescaldina, una petizione per dire “no” al 5G in paese

La petizione promossa da un gruppo di cittadini chiede al Comune di vietare la sperimentazione del 5G a Rescaldina in attesa di dati scientifici più certi

5G

Un centinaio di firme per dire “no” alla sperimentazione del 5G a Rescaldina. Nelle scorse settimane un gruppo di cittadini ha avviato in paese una petizione per chiedere all’amministrazione di «sospendere qualsiasi forma di sperimentazione tecnologica del 5G sul territorio» in attesa di dati scientifici sufficienti a valutare le eventuali conseguenze sulla salute, e sono già un centinaio i rescaldinesi che hanno deciso di firmare il documento.

«Il 5G prevede l’installazione sul territorio italiano di nuovi ripetitori e di numerosissime nuove “small cells” che andrebbero a sommarsi alle migliaia di antenne per la telefonia mobile già esistenti – si legge nella petizione -. L’ampliamento della banda e l’installazione capillare delle nuove antenne comporterebbe un’esposizione massiccia della popolazione all’inquinamento elettromagnetico. Con il 5G vengono utilizzate nuove radiofrequenze molto alte (microonde), che risultano prive di studi preliminari sul rischio per la salute della popolazione esposta».

Non solo. «La frequenza che è stata assegnata al 5G è molto più alta di quelle attualmente in uso e i suoi effetti per uomo e ambiente restano inesplorati – continua il testo della raccolta firme -. Essendo il 5G una tipologia di onda corta, ha molta difficoltà a superare gli ostacoli come edifici o alberi, questo comporta che vi sia una fitta rete di antenne/trasmettitori. Sarebbe necessario installare le nuove antenne “small” ogni poche decine di metri, anche sui lampioni della luce, quindi in stretta prossimità dei luoghi di passaggio e di permanenza di adulti e bambini, incrementando in tal modo gravemente il rischio per la salute degli abitanti».

La questione 5G era già finita sul tavolo del consiglio comunale a settembre dello scorso anno, quando il Movimento 5 Stelle aveva presentato un’interrogazione relativa all’avvio di una sperimentazione in base ad un progetto di Città Metropolitana nel quale tra i siti “papabili” veniva indicata anche Rescaldina. Proprio nei giorni scorsi, poi, si è tornati a parlarne in commissione. Al momento ufficialmente al comune non è arrivata nessuna richiesta per la sperimentazione del 5G, ma da Piazza Chiesa si stanno comunque muovendo per capire come affrontare il tema.

«Innanzitutto è necessario fare degli approfondimenti – spiega il sindaco, Gilles Ielo -, anche attraverso il confronto con esperti e magari attraverso incontri pubblici. Le ordinanze, che stiamo comunque valutando, lasciano un po’ il tempo che trovano perché sono impugnabili gerarchicamente, quindi la vera questione è quali strumenti abbiamo a disposizione per governare la questione».

Tra i comuni indicati come possibili siti per l’installazione di tralicci per il 5G nel progetto di Città Metropolitana ci sono anche Legnano e Busto Garolfo. Proprio l’installazione di un’antenna 5G nei mesi scorsi aveva fatto esplodere le proteste dei residenti dell’Oltresempione che si erano mobilitati contro i lavori nonostante il lockdown. Busto Garolfo, invece, ha deciso di vietare la sperimentazione in paese in attesa di dati scientifici più aggiornati.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Giugno 2020
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